VEDERE LA MUSICA – PALAZZO ROVERELLA A ROVIGO
L’ARTE DAL SIMBOLISMO ALLE AVANGUARDIE
5 Kandinskij in mostra al Roverella. Realizzati per i “Quadri di una esposizione” di Musorgskij
Prestito “di riguardo” quello concesso dalla Collezione teatrale dell’Università di Colonia alla mostra “Vedere la musica. L’arte, dal Simbolismo alle avanguardie”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e curata da Paolo Bolpagni, in scena a Rovigo, in Palazzo Roverella sino al 4 luglio.
Si tratta di una sequenza di cinque opere di Vasilij Kandinskij, che definire “spettacolare” è del tutto appropriato.
I cinque preziosi e straordinari dipinti costituiscono le prove scenografiche per la messa in scena dei “Quadri di un’esposizione”, il capolavoro musicale di Modest Musorgskij. Scritta per pianoforte, è l’opera più famosa del compositore russo. Presto diventata il pezzo forte del repertorio di molti pianisti, è stata oggetto di un gran numero di strumentazioni da parte di altri compositori: la versione più nota e più eseguita è quella orchestrata da Maurice Ravel.
“Kandinskij” – annota Paolo Bolpagni – “non disdegnò di dedicarsi al lavoro di scenografo e costumista, non abbandonando mai peraltro la sua particolare prospettiva di fusione delle arti. Nell’aprile del 1928 allestì al Friedrich-Theater di Dessau, su invito di Georg Hartmann, direttore del teatro stesso, uno spettacolo dedicato, appunto, ai ‘Quadri di un’esposizione’ di Modest Musorgskij. Per i ‘Quadri’ curò la regìa e progettò le scene”. E la mostra del Roverella ha il privilegio di presentare i cinque dipinti che costituiscono le prove scenografiche per lo spettacolo: “Gnomus”, “Bydlo”, “La capanna sulle zampe di gallina di Baba Jaga”, “Catacombae” e “La grande porta di Kiev”.
“Così come – afferma Bolpagni – il compositore si era ispirato, per la sua suite pianistica, a una serie di acquerelli del pittore e architetto Viktor Hartmann, similmente Kandinskij rifuggì da strette analogie figurative, preferendo seguire con giochi di luce e con mutevoli disposizioni di forme colorate il decorso della musica”.
Ma la grande esposizione rodigina offrirà al pubblico anche una sesta opera di Kandinskij, un raro e prezioso dipinto del 1931 intitolato “Dunn und fleckig Souple” (“Sottile e macchiato flessibile”), proveniente da una prestigiosa collezione privata.