TRE OPERE DEL GAROFALO AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI FERRARA
Inaugurazione del nuovo allestimento della Sala del Tesoro con le opere del Garofalo al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
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Garofalo morì nel 1559 e venne sepolto nella Basilica di Santa Maria in Vado accanto a quello di sua moglie morta qualche anno prima. Settant’anni dopo, nel 1829 le sue spoglie furono trasferite nel cimitero della Certosa di Ferrara, dove dal 1841 gli è stato dedicato un monumento nella Cella degli Uomini Illustri, opera dello scultore Angelo Conti.
La conferenza stampa di presentazione del nuovo allestimento si terrà presso Palazzo Costabili il prossimo 3 novembre alle ore 11:30 alla presenza del Direttore Regionale Musei Emilia-Romagna, del curatore scientifico del progetto “100 opere tornano a casa” Caterina Bon Valsassina e di varie autorità cittadine.
“Sono entusiasta del risultato di questo allestimento, – dice il Direttore Regionale Musei Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino –, progettato dallo studio ferrarese QB Atelier Popolare d’Architettura, e concluso nel giro di pochi mesi grazie alla professionalità del personale interno del museo e dei colleghi del ministero. Qui a Ferrara la scelta di esporre queste tre opere del Garofalo presso la sede del Museo Archeologico, – prosegue Cozzolino -, trova una sua ragione d’essere nella meravigliosa volta realizzata dallo stesso artista tra il 1503 e il 1506 nella cd. Sala del Tesoro, che oggi accoglie i visitatori in una veste completamente rinnovata ma rispettosa del suo valore storico-artistico”.
Il progetto di allestimento ha dunque unito la valorizzazione del contesto alle necessità espositive delle tre opere da esporre. In particolare l’idea è stata quella di costruire dei nuovi fondali capaci di integrare non solo le opere esposte ma anche altri elementi tecnici necessari alla nuova funzione espositiva della sala. Si è inoltre proceduto ad ammodernare il sistema illuminotecnico ed è stata realizzata una nuova bussola di ingresso concepita come un elemento che funge da filtro tra spazio esterno ed interno.
“Questa è una nuova occasione, – commenta Tiziano Trocchi Direttore del Museo Archeologico –, per ampliare l’offerta della nostra collezione e offrire al pubblico un percorso non solo strettamente legato all’archeologia ma più in generale alla storia artistica della città”.
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