A FERMO ITINERARIO CON BIGLIETTO UNICO PER “I PITTORI DELLA REALTA'” E CIRCUITO MUSEALE
“FERMO. HAI TUTTO IL TEMPO” ITINERARIO DI VISITA TRA MOSTRA, PICCOLI SCRIGNI D’ARTE, SCIENZA E ARCHEOLOGIA
MOSTRA “I PITTORI DELLA REALTA’ – 9 DICEMBRE 2022 – 1 MAGGIO 2023 – Parte dall’elegante Palazzo dei Priori l’itinerario di visita della città di Fermo, che ospita la mostra “I Pittori della realtà. Verità e illusione tra Seicento e Novecento”, a cura di Vittorio Sgarbi. Il circuito museale, compreso nel biglietto, è un viaggio tra i secoli con la scoperta di grandiose collezioni in sette luoghi d’eccezione.
“Fermo. Hai tutto il tempo” è l’invito a scoprire senza fretta la città di Fermo e il suo ricco circuito museale. Col suo impianto urbano rinascimentale, rimasto pressoché intatto, è un autentico tesoro delle Marche. Secoli di storia tra tesori sotterranei, palazzi sontuosi, un mappamondo leggendario e il capolavoro di Rubens “L’adorazione dei pastori”. Fermo incanta e stupisce ogni volta, regalando percorsi culturali tra il centro storico e la frazione di Torre di Palme, tra i borghi più belli d’Italia con scorci urbani incomparabili.
Fino all’8 maggio 2023, c’è un motivo in più: è possibile integrare nella visita anche la raffinata mostra “I Pittori della realtà. Verità e illusione tra Seicento e Novecento”, ospitata nelle sale del prestigioso Palazzo dei Priori. Ben 80 opere permettono di rileggere e scoprire una particolare stagione dell’arte italiana del dopoguerra: l’avventura entusiasmante di questo gruppo di artisti controcorrenti, dalle provenienze e storie più diverse. “Una festa. È stata l’ultima festa della pittura italiana. – le parole del curatore Vittorio Sgarbi – I Pittori moderni della realtà, con un bellicoso manifesto programmatico, affrontarono la questione stabilendo un fronte di ‘resistenza’. Estetica ed etica, prima che politica. Aderirono con convinzione, partecipando alle cinque mostre in cui si consumò la loro esperienza comunitaria, tra 1947 e 1949. La loro ispirazione era Caravaggio, il valore della composizione e quel ‘ritorno al mestiere’ teorizzato da Giorgio de Chirico”.
Dalla piazza principale, dove si affaccia Palazzo dei Priori, si articola la visita ai maggiori luoghi di attrazione culturale in una serie di itinerari costellati di chiese, cortili, opere d’arte, di scienze e di archeologia. Il biglietto della mostra “I Pittori della realtà” include l’ingresso al circuito museale della città, composto da sette spazi culturali: Palazzo dei Priori, Cisterne Romane, Musei Scientifici di Palazzo Paccaroni, Museo Diocesano, Teatro dell’Aquila, Terminal Mario Dondero e Museo Archeologico di Torre di Palme.
A Fermo la ricchezza si moltiplica in un’offerta straordinaria.
L’esposizione a Fermo si inserisce tra i principali eventi culturali del progetto regionale “Il Seicento nelle Marche”. Co curatrici insieme con Vittorio Sgarbi sono Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari. La mostra è promossa dalla Regione Marche e dal Comune di Fermo, con la preziosa collaborazione del Mart di Rovereto e il contributo di Carifermo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo. Partner dell’evento è Mus-e del Fermano, gli sponsor sono Eurobuilding, Giano, CFL-Servizi Globali in Edilizia e Violoni Srl. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura in collaborazione con Sinopia.
LA MOSTRA
La mostra di Fermo offre l’occasione di scoprire la storia e l’arte di questo gruppo considerato anacronistico e non sufficientemente apprezzato dalla critica di allora. Ciò che li accomunò fu il desiderio di una rinascita della pittura che corrisponde a una parallela rinascita dell’umanità dopo la distruzione, le privazioni e la sofferenza del recente conflitto mondiale.
Il gruppo dei “Pittori moderni della realtà” è integralmente rappresentato in mostra: Gregorio Sciltian, Pietro Annigoni, Xavier e Antonio Bueno. Sono inoltre presenti Alfredo Serri, Giovanni Acci e Carlo Guarnieri, che si aggiunsero successivamente al gruppo. Completano l’esposizione due capolavori di Giorgio de Chirico, il padre della Metafisica che consolidò rapporti di stima con tutti e quattro i “Pittori moderni della realtà”, ispirandoli nelle loro opere. Tutti i componenti del gruppo, inoltre, si accostarono all’enigmatico tema dechirichiano del manichino. Vengono inoltre presentate, a confronto con i moderni, opere di artisti antichi, prevalentemente del Seicento e del Settecento, alimentati dalla temperie caravaggesca prima e barocca poi, assunti a fonte di ispirazione e modello dei quattro firmatari del manifesto. Tra questi artisti citiamo Alessandro Magnasco, il cosiddetto Maestro di Hartford, Giuseppe Recco e Carlo Magini. Ulteriori confronti saranno possibili con le opere della collezione permanente della Pinacoteca Civica di Fermo, ricca di opere del Seicento (citiamo tra le altre “L’adorazione dei pastori” di Rubens e la “Pentecoste” del Lanfranco) e del Gabinetto Stampe e Disegni della Biblioteca Civica “Romolo Spezioli”.
La mostra a Palazzo dei Priori di Fermo riporta in luce la forza e l’eredità artistica di questo provocante gruppo di artisti del Novecento.
“FERMO. HAI TUTTO IL TEMPO”: IL CIRCUITO MUSEALE
“Fermo. Hai tutto il tempo” è il claim che presenta il circuito museale cittadino. Sottolinea il valore della visita, da vivere come un appuntamento senza fretta per poterne gustare ogni aspetto: dai luoghi museali, alle offerte culturali e turistiche alle eccellenze culinarie. Collezioni d’arte, di scienza, eventi e meraviglia. Fermo è uno sguardo che fa il giro largo intorno alla storia.
Musei di Fermo – Palazzo Priori
Palazzo dei Priori
Fulcro della visita a Palazzo è la Pinacoteca civica. Imperdibile “L’Adorazione dei pastori”, un capolavoro su tela di Pieter Paul Rubens (1608). L’utilizzo del chiaroscuro pare essere un omaggio dell’artista al collega Caravaggio, che aveva avuto occasione di conoscere nel proprio soggiorno in Italia. “L’Annunciazione”, invece, è il più importante tra gli arazzi conservati. Fu realizzato intorno alla fine del XV secolo ed ispirato ad un disegno del pittore fiammingo Giusto de Gand. Sicuramente la più famosa tra le sale è la Sala del Mappamondo. Prese il nome nel 1713 quando venne collocato qui il mappamondo in legno e carta reale di Fabriano del geografo Silvestro Amanzio Maroncelli. La stanza, completamente arredata con scaffalature in legno di noce, ospita parte del fondo antico della Biblioteca Comunale, donato principalmente dal fermano Romolo Spezioli, medico personale della regina Cristina di Svezia. Le sale di Rappresentanza ospitano dipinti, abiti di priori, giubbe e livree di valletti, trombettieri e donzelli, mobili preziosi e porcellane.
Cisterne romane
Sono un autentico patrimonio dell’arte idraulica di età augustea. Tra le più antiche e più grandi al mondo, le Cisterne romane di Fermo furono realizzate tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Si sviluppano in 30 sale divise su tre file per un totale di 2.200 metri quadrati e avevano lo scopo di conservare l’acqua potabile da distribuire in città.
Musei Scientifici
Palazzo Paccaroni ospita un viaggio affascinante tra Artico e ornitologia con il Museo Polare “Silvio Zavatti” e il Museo di Scienze Naturali “Tommaso Salvadori”. Il Museo Polare è l’unico in Italia e il terzo al mondo che si occupa dell’Artide sia da un punto di vista geo-morfologico che da uno prettamente antropologico, mostrando le peculiarità delle popolazioni che abitavano quelle terre ai tempi delle sue esplorazioni. Il Museo di Scienze Naturali offre una panoramica di esemplari dell’avifauna marchigiana e italiana, tra cui specie rarissime come il Falco pescatore, l’Avvoltoio monaco, il Gipeto e il Gufo reale.
Museo Diocesano
Accanto alla maestosa Cattedrale di Fermo, trova posto il Museo Diocesano. Punto di riferimento e scrigno di arte, storia e cultura diocesana, oltre a custodire un’importante selezione dei Tesori della Cattedrale, raccoglie nel suo prezioso allestimento testimonianze dall’età paleocristiana fino agli inizi del ’900. Tra le opere principali ci sono il celeberrimo Messale de Firmonibus miniato nel 1436 da Ugolino da Milano, la stauroteca di Papa Pio III, il pastorale di tartaruga e madreperla di Papa Sisto V e la Casula di San Thomas Becket, rarissimo esempio di arte tessile di origine araba datata al 1116.
Teatro dell’Aquila
Chiamato così in onore del maestoso rapace simbolo della città, è uno tra i più grandi teatri storici della regione Marche. La sua visita conduce in un viaggio incessante, dalla prima progettazione alla realizzazione, alle ripetute soste e ai continui rimaneggiamenti fino ai giorni nostri.
Terminal Mario Dondero
Uno spazio vivo e multifunzionale con incontri, mostre, arte e cultura. Progettato dallo Studio Carmassi di Milano e costruito alla fine degli anni Novanta, è stato recentemente ristrutturato e restituito al pubblico. Il Terminal è stato intitolato a Mario Dondero, tra le più interessanti figure del fotogiornalismo contemporaneo, che scelse Fermo come città di residenza negli ultimi anni della sua vita. Una sezione è dedicata in modo permanente all’artista Sandro Trotti che nel 2016 ha donato alla Città di Fermo oltre cento opere, tra dipinti e disegni realizzati nel corso della sua brillante e prestigiosa carriera.
Museo Archeologico di Torre di Palme
La suggestiva e romantica frazione di Torre di Palme ospita all’interno di un elegante palazzo in stile neoguelfo il Museo Archeologico. Sono esposti i corredi funerari di tre delle ventuno tombe rinvenute in contrada Cugnolo tra il dicembre 2016 e l’aprile 2017. Testimoniano l’importanza e le caratteristiche dell’abitato piceno e degli usi e costumi di questa popolazione, prima della colonizzazione romana avvenuta nel 264 a.C.
Per informazioni
Musei di Fermo
Tel. 0734 217140
museidifermo@comune.fermo.it
www.fermomusei.it
26/12/2022 11:30:52 Nota stampa “S.Stangoni”