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SCOPRI L’ITALIA CHE NON SAPEVI

“Scopri l’Italia che non sapevi”: le Regioni italiane insieme per una strategia di promozione turistica

Un anno dopo e il progetto continua. Una nuova fase per la valorizzazione di borghi, turismo attivo, turismo lento, natura e parchi a cui si aggiungono il golf, la nautica e l’enogastronomia. Tra le novità: il lavoro delle Regioni Partner

In occasione del TTG Travel Experience di Rimini, in programma dal 11 al 13 ottobre, nella seconda giornata di Fiera le Regioni italiane, insieme, hanno presentato una nuova fase della strategia di promozione turistica “Scopri l’Italia che non sapevi” facente parte del Piano di Promozione Nazionale 2022 del Ministero del Turismo.

Si tratta di una strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo – coordinata dalla Regione Abruzzo – della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT. Un progetto che vede il coinvolgimento in qualità di capofila delle Regioni Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo, ognuna per la valorizzazione di una tematica specifica (borghi, turismo lento, turismo attivo, natura e parchi) con quest’ultimo anche responsabile degli aspetti legati all’interoperabilità con il Tourism Digital Hub.

La prima novità di questa seconda fase sono le Regioni partner ai quali sono stati affidati alcuni tematismi verticali. Regione Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Campania si occupano così rispettivamente di enogastronomia, golf e percorsi e itinerari di turismo archeologico subacqueo, il tutto per enfatizzare ulteriormente il progetto e così anche il prodotto Italia.

La natura e i parchi

Nella nostra Penisola esistono 24 parchi nazionali, 27 aree marine protette, 147 riserve naturali statali, 3 aree naturali protette nazionali, 134 parchi naturali regionali, 365 riserve naturali regionali, 171 aree naturali protette regionali per complessive 871 aree naturali e 400 gruppi montuosi​.

Si tratta di un Patrimonio di inestimabile valore che la Regione Abruzzo intende valorizzare attraverso la raccolta di materiale proveniente da tutte le Regioni italiane ai fini di uniformare, attrarre e renderlo così esaustivo, anche grazie al rapporto con attori nazionali che lavorano in materia di sostenibilità e green. Se l’Abruzzo, nella prima fase di “Scopri l’Italia che non Sapevi” si è occupata di coordinamento, aggregatore di contenuti e trasmissione al Tourism Digital Hub, e quindi a Italia.it, ora c’è l’intenzione di mettere a sistema un concreto archivio fotografico che riguarda tutti i tematismi del progetto, che possa essere fruibile dai territori regionali, dal Ministero del Turismo e da ENIT, a fini promozionali.
Inoltre, la programmazione di proposte e piani turistici a cui sta lavorando l’Abruzzo, in qualità di Regione capofila, deve essere in grado di incorporare la fragilità dei sistemi naturali valutando l’importanza di promuovere una costante attenzione a ridurre le nuove minacce derivanti dai cambiamenti climatici e favorire una maggiore sensibilizzazione del pubblico e dei decisori politici, poiché rappresentano variabili fondamentali non solo per gli aspetti etici ma, soprattutto, per le implicazioni commerciali e di marketing dei prodotti.

I borghi

Spostando poi l’attenzione sui borghi, questi rappresentano un patrimonio culturale e storico unico al mondo, una grande risorsa per il turismo. Negli ultimi anni, i flussi nei piccoli centri sono sempre più aumentati grazie alla bellezza, alla loro unicità e alla capacità di offrire un’esperienza autentica e variegata. Presto verrà dimostrato ancora di più poiché il 2024 sarà l’anno del “Turismo delle Radici” conosciuto anche come turismo genealogico, parte integrante di quello culturale che anch’esso ha delle forti connessioni con i borghi d’Italia.

L’Emilia-Romagna sta lavorando a questo asset e lo fa puntando su qualità, autenticità e sostenibilità. In dettaglio, l’idea progettuale mira a rafforzare le attività avviate lo scorso anno, ampliando i contenuti video-fotografici che saranno poi impiegati in un piano di comunicazione di ampio respiro.

L’attività sarà sviluppata attraverso i canali social di Viaggio Italiano così come sui profili dei 21 Creators che nel 2022 hanno scoperto, come dei veri local, 189 Borghi d’Italia, viaggiando e vivendo questi territori in maniera ecosostenibile per un totale di 210 giorni. In aggiunta si farà leva sui portali digital e tradizionali delle tre Associazioni Nazionali dei Borghi d’Italia (Bandiere Arancioni, Borghi più Belli d’Italia e Borghi Autentici), a cui affiancare campagne mirate.
I Borghi d’Italia non sono solo i luoghi ammirati e visitati dagli italiani stessi, ma sono destinazioni particolarmente attraenti per i turisti stranieri, che rappresentano circa il 50% delle presenze turistiche nei borghi. La necessità di rafforzare ulteriormente la notorietà di queste località in un contesto internazionale è stato largamente sfruttato attraverso la Ryder Cup 2023 tenutasi a Roma. L’idea del Friuli-Venezia Giulia – a capo del sub-tema “golf” – ha permesso di attivare azioni mirate di “awareness” indirizzate a un potenziale bacino di utenza fatto di milioni di giocatori e neofiti in tutto il mondo.

Il turismo attivo

La Regione Marche torna a occuparsi di turismo attivo.
Si tratta di una modalità di viaggiare che guarda alla sostenibilità, alla voglia di stare in contatto con la natura, di poterlo fare anche per brevi periodi e anche fuori stagione. L’idea è di puntare sull’outodoor in modo tale da valorizzare tutte le attività sportive praticabili a livello di turismo naturalistico/esperienziale in modo coordinato tra l’intero territorio nazionale.
Particolare rilievo assume il turismo nautico promosso attraverso la partecipazione a diverse manifestazioni dislocate in tutta Italia, quali momenti di promozione su target di riferimento e la creazione del concept “Scopri dove ti porto”, ideato per incentivare il turismo nautico e la vacanza in barca, sia per i proprietari di un’imbarcazione sia per coloro che noleggiano, presso le numerose società di charter.
Tale progettualità prevede la contestuale costruzione da parte delle singole Regioni di itinerari porto turistico-territorio, con l’individuazione di esperienze da effettuare nelle aree interne collegate agli approdi turistici che potranno quindi essere considerati come porte di accesso ai territori. Tra le altre attività poi la nascita di “Il mare d’inverno”, un’azione volta a favorire la destagionalizzazione delle destinazioni costiere, mediante la valorizzazione delle attività e delle suggestioni che le località marinare offrono nel periodo invernale. L’obiettivo è raccontare “le altre alterità” che contraddistinguono la vita nei borghi e nelle città di mare lungo tutto l’arco dell’anno, anche attivando innovative ed inedite modalità di fruizione di luoghi e servizi, quali incubatori di esperienze trasversali. Ad esempio, in alcune località di interesse, verranno organizzati micro-eventi anche mediante un progetto di arte pubblica urbana.

La Regione Campania si posiziona come partner della “nautica” presentando il progetto “Percorsi e Itinerari di Turismo Archeologico Subacqueo” con l’idea di individuare, nell’ambito delle aree marine protette e dei parchi sommersi, un prodotto turistico unico da promuovere anche mediante applicazione web dedicata, con meccanismi di georeferenziazione e di collegamento alle piattaforme di promozione turistico-culturale e agli ecosistemi digitali gestiti dalle Regioni.

Le Marche in termini di turismo attivo dà spazio anche alla bike, con l’attività di “coordinamento interregionale” mediante la creazione di un database di raccolta dei contenuti (testuali, redazionali, video-fotografici, informativi etc.) al fine di favorire tale azione coordinata e condivisa tra le regioni e una “omogeneizzazione editoriale”.  A completamento dell’azione di mappatura – effettuata per le “Vie del Nordic Walking” – appare strategico attivare un’azione della georeferenziazione dei tracciati con una app per mobile che sia in grado di segnalare attività commerciali, punti di interesse culturale e paesaggistico e misurare l’impatto ambientale, grazie al calcolo dell’ammontare di CO2 risparmiata se avessimo usato l’auto o la moto.

Il turismo lento

Una recente ricerca promossa dal Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi (Ce.R.T.A.) dell’Università Cattolica di Milano riporta come il turismo lento sia uno dei quattro adattamenti del turismo al periodo pandemico – insieme con le motivazioni, la scelta dei compagni e la tipologia di alloggio – destinati a diventare trend strutturali. Sempre secondo il Ce.R.T.A., da un sondaggio internazionale emerge che il turismo lento cresce sempre più tra le motivazioni di viaggio: lo prende in considerazione il 54% dei potenziali viaggiatori. Ancora lontano dalle tradizionali vacanze al mare (82%) o viaggi culturali (76%), ma ormai praticamente alla pari con il turismo enogastronomico (55%).

Tale trend è ulteriormente confermato dalla creazione del “Catalogo dei cammini religiosi italiani” da parte del Ministero del Turismo in preparazione del Giubileo del 2025.

Per comprendere appieno il fenomeno del turismo lento e  a maggior ragione il turismo dei cammini, occorre considerare che un itinerario/ cammino è solo una parte del prodotto turistico “slow”, necessaria ma non sufficiente per produrre ricadute economiche, culturali e sociali sui territori delle Regioni italiane e delle province autonome.  Il prodotto turistico è un insieme di più componenti: oltre agli itinerari è costituito da strutture di accoglienza, ristoranti, servizi, info point ecc. Va poi assemblato e promosso, attraverso tour operator e/o piattaforme on line. Obiettivo del progetto è ampliare e democratizzare, e quindi allargare, le fasce di utenti dei cammini anche ai non esperti, ai gruppi, alle famiglie, e ai portatori di bisogni speciali, nell’ottica del turismo accessibile.

Nell’ottica del turismo accessibile è necessario iniziare a promuovere un cammino per tutti, in grado di fornire percorsi adatti ad ogni sorta di viaggiatore, con qualsiasi mezzo – ecologicamente non invasivo; dovrà restituire ospitalità accoglienti per tutti, indistintamente e infine garantire servizi al turista lento per ogni sua esigenza, sia essa legata ad una specifica situazione fisica, anagrafica, sensoriale, cognitiva, alimentare o di altra natura.

Per ogni Regione, previa selezione da parte della Regione di un cammino verrà organizzato almeno un evento distribuito su più weekend nella primavera 2024. Verrà, inoltre, ricercata la collaborazione dei soggetti di riferimento dell’escursionismo in Italia come Club Alpino Italiano, Federtrek, F.I.E, insieme alle associazioni di riferimento della disabilità per l’organizzazione degli itinerari per tutti. Gli eventi saranno condotti da guide specializzate che avranno il compito, oltre che di condurre le escursioni, anche di apportare valore arricchendole con cenni storici, culturali e naturalistici. Per amplificare il progetto e intercettare pubblici differenti ciascun evento vedrà la presenza di creator, giornalisti e videomaker per raccontare l’esperienza sui diversi canali e creare ulteriori contenuti white label, i quali diventeranno di proprietà del Ministero del Turismo e delle Regioni. Nella selezione del cammino da parte di ciascuna Regione verranno privilegiati i criteri di accessibilità per tutti del cammino.  La fase di condivisione dell’esperienza, e in generale tutta la fase di promozione prima, durante e dopo gli eventi costituiscono il cuore dell’attività promozionale.

All’attività promozionale di turismo lento si affianca l’attività dedicata al tema enogastronomia curata da Regione Toscana. Fare turismo gastronomico è un’esperienza culturale a tutto tondo, una modalità di scoperta che parte dalla tradizione, attraversa l’innovazione e la qualità in cucina, approda in città e borghi tra esperienze a tavola e visite ai luoghi di produzione. Una costante italiana rappresenta sempre una sorta di landmark del gusto regionale è la pasta, quindi una tecnica, una forma, un gusto e un profumo, quasi sempre dato dal sugo. L’obiettivo del progetto è rappresentare le regioni italiani con una pasta e un profumo associato, uno per ogni regione. Il profumo simbolo dovrà rispondere alla sensibilità dei ristoratori della regione, quindi, scelto attraverso un referendum che da un lato informerà gli operatori dell’iniziativa, dall’altro li renderà partecipi dell’esperienza.

Quindi le azioni si muoveranno su più livelli e altrettanti target: gli operatori del gusto regionale chiamati a scegliere pasta e profumo, il pubblico finale che potrà provare i venti profumi con stick profumato in varie occasioni promozionali, la stampa coinvolta in occasione di educational a tema marketing olfattivo.

Ma tornando al lavoro di squadra e cioè a quello di tutte le Regioni italiane coinvolte, proprio in relazione ai risultati ottenuti nella prima fase del progetto, promossi in una logica d’integrazione fra i diversi tematismi le attività adesso pensate riguarderanno la creazione di una collezione di foto d’autore, inedite ed esclusive, un concorso denominato “Foto d’Italia”, la continuità dell’interoperabilità e raccordo MiTur/Regioni – Tourism Digital Hub, una campagna main o trasversale a tutti i temi e l’intenzione di costruire una community digitale attiva e fidelizzata per valorizzare le bellezze meno conosciute su tutto il territorio nazionale, anche mediante la progettazione di itinerari e percorsi integrati a valenza extra-regionale attraverso l’ausilio dei contenuti atterrati sulle pagine social del progetto.
Complessivamente le attività di social media marketing nella prima annualità hanno generato oltre 234 milioni di impressions e raggiunto oltre 30 milioni di utenti unici.

Video del Ministero del Turismo


 12/10/2023  13:48:45 Nota stampa “thegatecomminication”

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