IL NUOVO LIBRO DI FAROTTI
L’ETERNITÀ OLTRE LA FEDE. NUOVA LUCE SUL CRISTIANESIMO NEL NUOVO LIBRO DI FAROTTI
Il testo, open access, pubblicato nella collana “End Life Notebook” legata al Master in “Death Studies and End of Life” dell’Università di Padova, e realizzato alla luce dell’Opera omnia di Emanuele Severino: un meditato studio della sapienza Cristiana, con particolare riferimento alle Lettere di san Paolo, che approfondisce inediti collegamenti tra i concetti di fede, eterno e divenire.
“Gustare il destino nel Cristianesimo” è il nuovo testo del filosofo Fabio Farotti, open access, pubblicato nella collana “End Life Notebook” legata al Master in “Death Studies and End of Life” dell’Università di Padova, realizzato alla luce dell’Opera omnia di Emanuele Severino: un meditato studio della sapienza Cristiana, con particolare riferimento alle Lettere di san Paolo, che approfondisce inediti collegamenti tra i concetti di fede, eterno e divenire
Le nuove prospettive indagate nel libro di Fabio Farotti, “Gustare il destino nel Cristianesimo”, portano un nuovo sviluppo su questo grande tema alla luce dell’Opera omnia di Emanuele Severino, uno dei più importanti filosofi del ‘900, il cui pensiero si colloca oltre tutta la storia della filosofia occidentale che, dal suo punto di vista, è permeata dal nichilismo.
Il testo, fresco di pubblicazione all’interno della collana “End Life Notebook” legata al Master in “Death Studies and End of Life” dell’Università di Padova, è online e open access (scaricabile gratuitamente a questo link https://www.padovauniversitypress.it/it/publications/9788869383915) e si sviluppa attraverso un meditato studio della sapienza Cristiana, con particolare riferimento alle Lettere di san Paolo.
“Come insegna Severino”, ha argomentato Farotti, “il Cristianesimo è sostanzialmente fede nella salvezza e nell’eterna gioia del tutto, degli uomini e della natura stessa. Il problema è però che la fede Cristiana, come ogni fede, implica necessariamente il dubbio, oltre ad essere intrisa di ontologia greca, ossia di persuasione che il divenire del mondo consista nell’uscire e nel tornare al nulla da parte delle cose, come innanzitutto appare nel caposaldo Cristiano della creazione del mondo dal nulla da parte di Dio”.
Il testo, sviluppo e approfondimento di “Presagi del destino. Emanuele Severino e il cristianesimo” (edito dalla medesima casa editrice, PUP), mostra come nella filosofia severiniana l’eternità di ogni cosa non sia una fede e che, dunque, tale interpretazione del divenire, affermatasi lungo l’intera storia dell’Occidente e ormai condivisa a livello planetario, conduca necessariamente al tramonto di tutti gli eterni (“Dio è morto”: Leopardi, Nietzsche).
Emerge quindi che il divenire, evidente anche in Severino, vada invece inteso secondo l’autore come l’apparire e lo scomparire degli eterni. Tale inaudita verità ci destina all’autentica Apocalisse, con cui “incomincia” il cammino infinito nella gioia che, in termini Cristiani, è rappresentata dal Paradiso. Il saggio intende così mostrare come il Cristianesimo intuisca grandiosamente la destinazione all’eterna gioia, pur nella sua contraddizione mortale, rivelando uno straordinario presagio di verità.
“Per questa ragione”, ha concluso Farotti, “è possibile gustare nella ricchissima sapienza Cristiana, unica nella sua prossimità al destino severiniano, il destino stesso”.
07/02/2024 14:44:45 Nota stampa “M. Cecchi”