AL MUDAC – SEZIONE ARTI VISIVE DI WHITE CARRARA
Paolo Cavinato (Direzioni) e Gabriele Landi (Alle montagne), a cura di Cinzia Compalati.
Per tutta l’estate, il mudaC di Carrara ospita la Sezione Arti Visive di White Carrara 2024 con le mostre di Paolo Cavinato e Gabriele Land a cura di Cinzia Compalati.
Dal 16 giugno al 29 settembre 2024
In occasione di White Carrara 2024 – Design is back, manifestazione che celebra il design Made in Italy e le eccellenze del territorio con una mostra diffusa di pezzi iconici e nuove produzioni, il mudaC | museo delle arti Carrara presenta, fino al 29 settembre 2024, due progetti espositivi dedicati agli artisti Paolo Cavinato (Gazoldo degli Ippoliti, 1975) e Gabriele Landi (Bruxelles, 1971).
«I due progetti, individuati per le tangenze estetiche e linguistiche con il tema del design, costituiscono la Sezione Arti Visive di White Carrara 2024 e si caratterizzano, in entrambi i casi, per il forte elemento di ricerca: quella di Cavinato volta a instaurare una condivisione di visione del mondo con lo spettatore e quella di Landi per l’inserimento del tempo e della processualità nella comprensione e fruizione dell’installazione stessa», dichiara Cinzia Compalati, curatrice delle mostre.
La personale di Paolo Cavinato, intitolata Direzioni, si compone di opere musealizzate e recenti, tra cui Solaris#5, prodotta site-specific per il mudaC. Il museo, ospitato in un convento seicentesco, diviene simbolicamente luogo di sperimentazione, spazio di incontro tra l’irreale, il percepito e l’inverosimile, trasformando il consueto concetto di realtà e accompagnando il visitatore alla scoperta di un mondo interiore nel quale, una volta ordinato il caos, è possibile ritrovarsi.
Le opere coniugano spazi vuoti e pieni, percorribili o illusori, forme geometriche o antropizzate. Distante da categorizzazioni, Cavinato individua la sua cifra in un linguaggio visivo che unisce pittura, scultura, fotografia, architettura, scenografia e musica. Esplora lo spazio e il tempo, il dentro e il fuori, stimolandoci a indagare i limiti e le potenzialità del nostro rapporto con il mondo che ci circonda e a prendere coscienza di temi antitetici come corpo e mente, natura e artificio. Le sue installazioni destano meraviglia e inquietudine, mettendo in dubbio ogni certezza e spronandoci a confrontarci con la complessità.
Negli ultimi anni la ricerca artistica di Paolo Cavinato si è sviluppata attraverso varie discipline, per indagare la prospettiva, lo spazio vuoto, i punti di vista e la relazione tra finito e infinito. Alcune delle sue opere, progettate e realizzate in relazione allo spazio circostante, sono costruzioni complesse di elementi visivi e sonori, in cui il pubblico può fruirne l’interno. Così come lo sguardo “diverso” si fa attivo e critico, le installazioni vogliono offrire angolazioni e punti d’osservazione differenti.
La project room del mudaC ospita l’installazione di Gabriele Landi dal titolo Alle montagne. Il progetto è corredato dai testi critici della curatrice Cinzia Compalati e del direttore di Finestre sull’Arte Federico Giannini.
Alle montagne è un’installazione inedita e site-specific per il mudaC, un omaggio a Carrara che si ispira al Testamento del capitano, drammatica canzone degli alpini. In questo lavoro Landi sperimenta nuovi volumi, che invadono lo spazio e trasmettono l’imponenza delle montagne. Ci troviamo di fronte a una sorta di mappa cartografica, epidermica, sviluppata nelle tre dimensioni, dal colore vibrante che ricorda il bagliore del marmo sotto al sole, realizzata con la pazienza di un ricamo che ricava nuovi spazi dagli intagli dell’artista.
Fa da contraltare un’installazione di segno opposto, anche cromaticamente, che rappresenta il riflesso di quelle montagne, la valle, che porta con sé segni antropici sull’elemento verticale e presenze umane che si affacciano come sull’acqua.
Il percorso artistico di Gabriele Landi muove da una dimensione pittorica fatta di sottili vibrazioni tonali ottenute per sovrapposizione e velatura verso una progressiva articolazione spaziale dove il colore regna incontrastato. In tempi recenti si è concentrato sull’impiego della carta d’acquerello che dipinge, taglia, piega e perfora in vari modi dando così vita a una pittura geometrica flat che prende corpo tridimensionale.