QUINTOPASSO METODO CLASSICO – CLETO CHIARLI
QUINTOPASSO – METODO CLASSICO. CINQUE BOLLICINE, NATE A SORBARA E FIRMATE QUINTOPASSO.
Nella campagna a Nord di Modena che si estende lungo la riva sinistra del fiume Secchia dove il clima è umido e nebbioso in inverno, caldo e siccitoso in estate ed i terreni sono costituiti prevalentemente da limo e sabbie, la famiglia Chiarli ha messo a dimora antichi e rari cloni del varietale Sorbara dalle caratteristiche uniche. Qui prendono vita vini che hanno allargato il panorama italiano degli spumanti.
Cinque bollicine che devono tutto al Sorbara appunto, il vitigno che ha rilanciato l’epopea del Lambrusco, grazie all’esperienza e alla determinazione della famiglia Chiarli.
Le cinque sorelle sono il Rosé Brut, un Sorbara in purezza; la Cuvée Paradiso, assemblaggio di Sorbara e Chardonnay; Pas Dosé, Chardonnay e un saldo di Sorbara; Cuvée Paradiso Millesimato, prodotto solo nella versione Magnum e, l’ultima arrivata, Maestro, un Lambrusco di Sorbara in purezza Metodo Classico, ulteriore affascinante espressione delle nostre superbe uve.
Nobili nascite che un critico della stoffa di James Suckling ha definito, senza troppi preamboli, i «Dom Perignon del Lambrusco».
La storia di queste bollicine inizia nel 2014 quando nasce il Rosé Brut, seguito, l’anno dopo, dalla Cuvée Paradiso e poi, ancora a un anno di distanza, nel 2016, dal Pas Dosé.
Metodo classico
In questo angolo di Pianura Padana, dove le “bollicine” sono una questione di famiglia, è stato applicato il Metodo Classico, basato sulla rifermentazione in bottiglia dei vini.
Una scelta che, partendo dall’assoluta qualità dei vitigni, ha messo ulteriormente in evidenzia le potenzialità del Sorbara. La sfida, vinta, mostra come i nuovi vini spumanti si distinguano per finezza, acidità, energia, piacevolezza e sottolinea la capacità della famiglia Chiarli, vignaioli da più di un secolo e mezzo, di continuare a innovare.
Quintopasso Rosé Brut doc
Il primo in ordine di tempo degli spumanti Quintopasso, di un bel rosa antico, vinificato in purezza, rappresenta la quintessenza del Sorbara per l’equilibrio del frutto e la freschezza minerale. Agli aromi di agrumi e frutti rossi si aggiungono nel finale delle note speziate.
Quintopasso Cuvée Paradiso Brut
Uno spumante giallo oro, pieno di energia, frutto del matrimonio tra un 80 per cento di Chardonnay e un saldo di Sorbara, armonizzando il calore solare del primo e la briosa freschezza del secondo. La Cuvée Paradiso si distingue per il suo finissimo perlage. In bocca, affiorano aromi di frutta gialla, iodio e macchia mediterranea.
Quintopasso Pas Dosé
Giallo oro con riflessi verdi, il Pas Dosé scatena profumi di fiori bianchi, erbe aromatiche e miele. L’assenza di dosaggio permette di riconoscere le due uve da cui nasce: Chardonnay per l’80 per cento e Sorbara per il 20 per cento. Al palato risulta energico e di un’effervescenza setosa.
Maestro
Il Lambrusco di Sorbara nella sua più essenziale espressione, dove il metodo aiuta a concentrare le doti di finezza ed espressività dell’uva. Colore inconfondibile, rosato deciso, luminoso e intenso, naso preciso, tra ribes e fragola, poi ginger, pompelmo e polline. La bollicina, fine e precisa, fa da preludio ad un gusto scattante, espressivo, il frutto intatto, l’acidità affilata, la pulizia straordinaria e tutto più intenso, più definito, più vitale.
Numeri
Numero di bottiglie prodotte: 12.000
Accoglienza, vendita e degustazione
Chi vuole acquistare e assaggiare i vini Quintopasso può farlo, visitando la Tenuta Villa Cialdini. Qui, in una saletta dedicata si effettuano le degustazioni guidate delle cinque etichette.
CLETO CHIARLI TENUTE AGRICOLE – 2024
- La famiglia Chiarli, vignaioli dal 1860
Correva l’anno 1860, quando Cleto Chiarli, decide di trasformare in Cantina la Trattoria dell’Artigliere, che gestiva a Modena con la famiglia, per dedicarsi interamente al vino visto il successo che il suo Lambrusco otteneva tra i clienti. Un’intuizione felice, sostenuta dall’aumento delle vendite ben al di fuori dell’ambito locale, fino ad ottenere, nel 1900, la Mention Honorable all’Esposizione Universale di Parigi.
Le date chiave seguono il succedersi delle generazioni. Oltre 100 mila di bottiglie all’inizio del Novecento; tre milioni nel secondo dopoguerra; l’introduzione, primi in Emilia Romagna, nel 1959, del metodo Charmat che sostituisce la fermentazione in bottiglia con quella in autoclave; il lancio nel 1960, per i primi cent’anni, dell’etichetta Lambrusco di Sorbara Centenario; il traguardo, raggiunto due anni dopo, dei 6 milioni di bottiglie, che va di pari passo con la ristrutturazione della cantina.
E ancora, nel 1970, nello stesso anno, mentre tre varietà di Lambrusco – Sorbara, Salamino di Santa Croce, Grasparossa di Castelvetro – ottengono la Denominazione di origine controllata, si costituisce, sotto lo slancio della famiglia Chiarli, il Consorzio dei Lambruschi Doc Modenesi, reso visibile dall’ormai famoso bollino rosso.
Dieci anni dopo, nel 1980, nasce il Lambrusco “Vecchia Modena” che segna una tappa fondamentale nel percorso dell’azienda. Alla ormai indiscussa qualità della sua produzione, Chiarli aggiunge un Lambrusco dal packaging innovativo e di gran classe. Il “Vecchia Modena” diventa immediatamente un riferimento e un punto di svolta nel percorso di valorizzazione del Lambrusco di qualità.
Tra gli anni Settanta e Novanta, la famiglia segue l’impetuosa diffusione del mercato in Italia e all’estero senza tuttavia perdere di vista i principi fondamentali sui quali si è sempre fondata la sua attività: la ricerca di una qualità senza compromessi che si concretizza con il recupero e l’ammodernamento delle vigne storiche, la meccanizzazione dei procedimenti agricoli, un’ulteriore selezione dei cloni. Nel contempo, vengono individuati i migliori terreni di Castelvetro e di Sorbara, mettendo a dimora le varietà Grasparossa e Sorbara.
- Nasce Cleto Chiarli Tenute Agricole
All’alba del nuovo secolo, la Chiarli, che continua ad essere saldamente in mano alla famiglia, decide di unificare la conduzione delle sette tenute agricole di proprietà e di realizzare una Cantina consacrata alla produzione di vini di alta gamma così da creare una perfetta sinergia con la Cantina Storica Chiarli 1860 impegnata nei mercati di grandi volumi.
Nasce così, nel 2001, a Castelvetro, nel cuore della campagna modenese, la Cleto Chiarli Tenute Agricole, un luogo per ricercare, valorizzare, promuovere la migliore cultura vinicola emiliana, continuando a investire nella visione iniziale del fondatore, basata sull’identità del territorio e la peculiarità dei vitigni. La nuova entità gestisce più di 350 ettari.
- Tenute e vigneti
Tenuta Cialdini, la culla del Lambrusco Grasparossa
La tenuta Cialdini, circondata dai suoi cinquanta ettari di vigneti, si trova nel comune di Castelvetro, al centro della zona dedicata alla varietà Grasparossa e ne rappresenta, per così dire, il sancta sanctorum. In queste campagne ondulate che preannunciano l’Appennino modenese, entrano in gioco due importanti fattori: la morfologia del terreno, a tessitura franco limosa sopra un substrato ghiaioso, e le condizioni climatiche, asciutte e ventilate.
Clima e terreno, insieme alla peculiarità del vitigno, danno quell’inconfondibile profilo al vino, caratterizzato dal colore rosso rubino intenso che sfuma nel viola, da un bouquet di frutta fresca e da un buon corpo.
Proprio qui, a riprova dell’eccezionalità del luogo, si trova il famoso Vigneto Cialdini, da cui nasce l’omonima etichetta del cru Grasparossa, concentrato e complesso, capace di porsi come punto di riferimento per la tipologia.
ll vitigno Pignoletto rappresenta un’altra delle sfide della famiglia Chiarli, da sempre convinta delle grandi potenzialità di questa uva, al punto da riservargli, nel 2014, 8 ettari nella Tenuta Cialdini, il “gioiello” di famiglia. Sono terreni che costeggiano il torrente Guerro, ai piedi dell’Appennino, dal microclima bilanciato e ben ventilato. I risultati non si sono fatti attendere: i vini base hanno un equilibrio, tra aromaticità e struttura, ideale per produrre spumanti di alta qualità, dalla piacevolezza e bevibilità in linea con lo “stile Chiarli”.
Tenuta Belvedere, dove nasce il Pruno Nero
I venti ettari di vigneto della Tenuta Belvedere si distendono su un territorio fertile e pianeggiante, situato entro i confini del comune di Spilamberto, grosso centro agricolo della provincia di Modena.
La natura del terreno, l’elevata densità di ceppi per ettaro, le particolari attenzioni nella potatura e la gestione del vigneto danno vita a un Grasparossa molto particolare, in cui si esaltano il colore, la vinosità e la piacevolezza di beva.
Le uve coltivate nella Tenuta Belvedere sono dedicate alla produzione dell’intenso e moderno Grasparossa Pruno Nero, nelle due versioni: frizzante e spumante.
Tenuta Sozzigalli, la casa del Sorbara, antichissimo vitigno
Su questi 25 ettari di splendide uve, figlie di un nobile e antichissimo vitigno, bisognerebbe camminare in punta di piedi. Siamo a nord di Modena, sulla sponda sinistra del fiume Secchia. Qui, la varietà Sorbara incontra il suo terreno d’elezione, argillo-limoso e profondo.
E come si fa per un tesoro di famiglia, Mauro Chiarli ha svolto in prima persona un lungo e meticoloso lavoro di riordino e recupero dei rari cloni che garantiscono la qualità e le caratteristiche peculiari del Sorbara di questa cantina.
Dai grappoli vendemmiati in purezza nascono i due fuoriclasse, pluripremiati: il Vecchia Modena Premium e il Lambrusco del Fondatore, vere e proprie icone dell’enologia emiliana.
Il Vecchia Modena Premium vede la nascita del Sorbara in purezza e rappresenta l’evoluzione del glorioso Vecchia Modena del 1980. Una nuova rivoluzione copernicana nel mondo del Lambrusco. Il Premium, infatti, viene vinificato esclusivamente con uve Sorbara, escludendo quelle del vitigno Salamino presente nel campo, come previsto dal disciplinare di produzione, per consentire l’impollinazione di un vitigno semi sterile. Oggi, il Vecchia Modena Premium è il vino di punta di Cleto Chiarli Tenute Agricole. E a sottolineare il filo rosso che unisce il passato al presente, l’etichetta è la fedele riproduzione di quella storica del 1900, anno in cui, Cleto, il progenitore di questo Lambrusco, ottenne il prestigioso Premio Mention Honorable, assegnato dalla Giuria Internazionale in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi. A renderne palpabile l’aspetto leggendario, contribuiscono anche la particolare chiusura a graffa e l’esclusiva bottiglia, fedele riproduzione di una originale datata 1890.
Da anni, Vecchia Modena Premium raccoglie i maggiori riconoscimenti internazionali. Nel 2010, è stato il primo Lambrusco di Sorbara della storia a ottenerei Tre Bicchieri dalla guida Vini d’Italia del Gambero Rosso.
Lambrusco del Fondatore. E’ anch’esso, al pari del Premium, un Sorbara in purezza. Un omaggio al capostipite Cleto Chiarli e agli antichi metodi artigianali della vinificazione con la presa di spuma raggiunta attraverso la fermentazione naturale in bottiglia, al tappo in sughero, alla legatura manuale con spago. Il rispetto della tradizione che avviene prestando la massima cura per tutto l’arco della lavorazione, in modo da esaltare le doti tipiche del Sorbara.
Da notare che Il Fondatore viene commercializzato senza che sia effettuata la sboccatura, con un residuo quasi impercettibile di lieviti sul fondo. Le caratteristiche peculiari della fermentazione naturale in bottiglia, che ripropongono i sapori del Lambrusco di un tempo, lo rendono un vino ideale per i cultori del Lambrusco di Sorbara.
Ogni anno, il Lambrusco del Fondatore miete i più alti riconoscimenti della critica tra cui i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, conquistati per nove volte a partire dal 2011.
Il lavoro di selezione delle migliori uve provenienti dalle diverse tenute porta poi al completamento della gamma, partendo dai tre spumanti: Modén Blanc Brut da uve Pignoletto, Rosè de Noir Brut da vinificazione in rosa di uve Grasparossa e Pinot Noir e Blanc de Blancs Brut, da uve Pignoletto e Chardonnay.
Tre spumanti con cui Chiarli ha voluto fissare nuovi limiti del metodo produttivo e fare sì che uno spumante alla portata di chiunque fosse un grande spumante, con una personalità decisa, in equilibrio tra ricchezza aromatica, struttura e scorrevolezza.
Da non dimenticare la gamma dei classici, con l’apprezzatissimo Nivola, intenso e fruttato, un Lambrusco “universale” che rende omaggio al grande pilota Tazio Nuvolari, il “Fondo Malatesta”, un Sorbara semplice ed accattivante, e il sorprendente “Centenario”, un Grasparossa Amabile che ribalta le convinzioni su questa tipologia.
- Il Lambrusco secondo noi
Come riuscire a coniugare le caratteristiche positive del Lambrusco con una certa innata fragilità? Ovvero come mantenere tutta la straordinaria dote di freschezza, aromi e profumi garantendone allo stesso tempo un maggiore invecchiamento, nonostante lo scarso contenuto di tannini e sostanze antiossidanti?
La risposta sta nel continuo studio e perfezionamento di ogni fase del metodo Charmat, in modo da poter controllare tutte le variabili ed ottenere il massimo dallo straordinario frutto uva che abbiamo a disposizione.
L’innovativo processo prevede che le uve vengano trasferite e pigiate subito dopo la raccolta. Il mosto ottenuto è immediatamente refrigerato e immesso in serbatoi frigoriferi perché possa essere conservato insieme ai suoi zuccheri naturali senza subire alcun trattamento. La spumantizzazione avviene, poi, tramite un’unica fermentazione, effettuata in autoclave, utilizzando quindi solo mosto integro.
Infine, l’imbottigliamento si svolge in totale sterilità, sempre a bassissima temperatura e con l’utilizzo di attrezzature che garantiscono l’ottimale conservazione del vino in bottiglia.
Il risultato è che dalla cantina Cleto Chiarli nella Tenuta Cialdini a Castelvetro, escono vini che mantengono nel tempo la freschezza, i profumi e la ricchezza di aromi, esaltando le specificità e le caratteristiche di ogni singola varietà di uva.
Accanto a questa tecnica viene sempre mantenuta e valorizzata la storica produzione a fermentazione naturale in bottiglia secondo il “metodo tradizionale” di cui la famiglia Chiarli, forte delle esperienze accumulate in oltre 160 anni, è sicuramente tra i migliori interpreti.
- L’accoglienza e il wine-shop
Oltre a ospitare l’impianto produttivo, la Tenuta Cialdini, che comprende una magnifica villa ottocentesca e le sue belle scuderie perfettamente restaurate, è una conosciuta meta enoturistica. Sono diverse migliaia le persone che ogni anno da tutta Italia e da tutto il mondo la visitano, entrando in sintonia con un mondo e un progetto che ha più di un secolo e mezzo di vita. Sono a disposizione ampi spazi all’aperto, due sale di degustazione per grandi gruppi, in cui è possibile svolgere un servizio di ristorazione, oltre a una per gruppi meno numerosi. Diverse le proposte di visita e degustazione con soluzioni su misura.
- Il Quarta e Quinta generazione.
Oggi, la famiglia Chiarli vede impegnata la quarta generazione con i fratelli Anselmo e Mauro alla direzione e al controllo di filiera dell’articolato polo produttivo Chiarli. A loro si affianca la Quinta generazione rappresentata dai cinque cugini – Carlo, Giorgio, Stefano, Giovanni e Tommaso – protagonisti nelle tre aziende di famiglia: Chiarli 1860, Cleto Chiarli Tenute Agricole e Quintopasso – Metodo Classico.
- Cleto Chiarli Tenute Agricole in sintesi
- Proprietà: famiglia Chiarli
- Tenute vitivinicole: Tenuta Cialdini a Castelvetro, Tenuta Belvedere a Spilamberto, Tenuta Sozzigalli a Sorbara
- Ettari vitati complessivi: 100
- Bottiglie prodotte: 1.200.000
- Fatturato 2023: 4,5 milioni di euro
- Ripartizione fatturato: 70 % Italia, 30 % estero
- Presidente: Mauro Chiarli
- CEO e Direttore Generale: Anselmo Chiarli
- Direz. Comm. e Marketing: Roberto Saletta
- Responsabile tecnico: Filippo Mattioli
- Agronomo: Stefano Todeschini
- Resp. Accoglienza: Sara Brighetti
Info
Cleto Chiarli – Tenute Agricole
Via Belvedere, 8
41014 Castelvetro di Modena MO
Chiarli Modena
Via Manin, 15
41122 Modena (MO), Italy
www.chiarli.it
www.quintopasso.it
08/12/2024 11:04:34 Giovanni Tavassi