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Il teatro Bracco di Napoli sold out per la prima della “Signora Omicidi”

Una commedia ricca di humour e di divertenti intrighi con Paola Quattrini e Giuseppe Pambieri

Giuseppe Pambieri e Paola Quattrini

Al Teatro Bracco di Napoli, diretto da Caterina De Santis, Sabato 1 marzo ore 19:30 e Domenica ore 18:30 va in scena: “Signora Omicidi. Dal celebre racconto di William Rose ed ispirato all’omonimo film di Mackendrick, Mario Scaletta ha tratto l’adattamento teatrale della commedia ricca di humour e di divertenti intrighi. Situazioni ambigue ed equivoci esilaranti, ambientata in una Londra anni ‘50, ma che potrebbe essere anche la Napoli del dopoguerra con i palazzi diroccati, che fa da sfondo all’improbabile incontro tra Louise Wilberforce, arzilla e svampita affittacamere, e il misterioso Professor Marcus, presunto musicista.

Nei panni della svampita e arzilla Signora Omicidi, la bravissima Paola Quattrini diretta da Guglielmo Ferro. Nella storica sala della Pignasecca  una storia tutta da ridere, una  cavalcata di 80 minuti, senza intervallo, nel mondo dorato di Louise Wilberforce, pieno di buoni sentimenti  visto con gli occhiali rosa, colore con il quale Louise  avrebbe voluto dipinge la sua sgangherata casa, cosa che ci riuscirà nel finale. Educazione vittoriana con ideali di onestà e moralità, che impone una netta  distinzione fra il bene e il male, dove tutti si possono redimere. In sala sembrava di avvertire un forte aroma di thè, bevanda offerta di continuo ai compagni musicisti del  misterioso Professor Marcus, interpretato dal valente Giuseppe Pambieri, rivelatici poi compari. Marcus aveva messo insieme i quattro furfanti per fare un colpo al treno postale ed impadronirsi di sessantamila sterline, con la complicità di “zampa di gatto”, così nel gergo della mala l’anziana ignara signora. In un appartamento con il soffitto pericolante e i gradini malfermi la protagonista racconta la sua vita. Da bambina, il padre – maestro di musica – le regolò un’arpa che avrebbe dovuto suonare, insieme all’adorato genitore, al concerto del suo debutto in società per i suoi 18 anni. Proprio quando stava  per mettere le mani sulle corde colorate dello strumento, giunse la ferale notizia: l’anziana regina era deceduta; ma non poteva attendere un altro giorno per lasciare questo mondo? Questo il triste commento di Louise. Un’ingenuità disarmante caratterizza la signora che, avendo scoperto il piano della banda, voleva chiamare la polizia. Non restava ai banditi altra scelta che strangolarla. Ma chi avrebbe potuto uccidere una bimba dal cuore d’oro così cortese e con slanci di altruismo? una pomata per i geloni data è poi ripresa da chi non si era comportato bene. Louise strappa anche la promessa di far assistere alle amiche, ormai superstiti, ad un concerto del gruppo musicale. In casa della Wilberforce il professore incontra infatti per le prove musicali i suoi quattro compari con cui compone un quintetto d’archi. Soltanto il suo candore impedisce alla signora di accorgersi che i cinque hanno scopi ben diversi. La  protagonista rivanga in continuazione il suo passato: il fioraio che si era invaghito di lei,  del resto come non poteva innamorarsi; il  marito capitano di una nave da 800 tonnellate scomparso da tempo, affondato insieme alla sua nave con la bandiera. Dalla compagnia teatrale trapela la soddisfazione che la commedia sia piaciuta ad un pubblico esigente come quello di Napoli. Questo fa ben sperare per le prossime rappresentazioni della commedia nelle cittadine del nostro meridione dove la compagnia sarà in tournée. Il lavoro teatrale è intriso di british humour che utilizza un sarcasmo appena percettibile, ironia, giochi di parole, allusioni e sfumature, ben diverso dalla comicità più schietta della commedia napoletana a cui è abituato l’affezionato pubblico della storica sala della  Pignasecca. Bravissimi tutti gli attori: Mario Scaletta, Roberto D’Alessandro, Pietro Casella e Marco Todisco; scene di Fabiana Di Marco, musiche di Andrea Tosi, costumi di Graziella Pera per la regia di Giuliano Ferro.  Ora bisogna attendere il 13 marzo per la prima al Teatro Bracco di Napoli di: “Meglio vedovi che cornuti” con la grande  Caterina De Santis e Fabio Brescia.

                                                                                                                                      Harry di Prisco  03/01/2025  10:33:46

Harry di Prisco

Nato a Napoli nel ‘49, Maturità Classica, Laureato in Giurisprudenza 110/110 e lode, iscritto all’Albo dei Giornalisti dal ‘73, componente del Consiglio di Disciplina Territoriale dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, socio GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica), spec. in Enogastronomia, Viaggi, Turismo e Cultura, Isp. On. Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, corrisp. di testate internazionali e nazionali, proboviro della Sez. Italiana Ass. dei Giornalisti Europei, Vicepres. del Movimento Unitario Giornalisti, M.lo Corpo Ambientale Nazionale, socio fondatore Rotary, Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “motu proprio” presidenziale.