EMBRIOLOGIA DI UN VIAGGIO
La calibrata pianificazione della magia della scoperta
Quando il viaggio diviene argomento di dialogo, in sostanza, si tende ad assumere due principali posizioni: chi, per paura di mettere in crisi il proprio sistema di valori preconfezionati, si arrocca dietro toni campanilistico-precauzionali scorgendone continue minacce concrete ed ideologiche e chi, invece, è pronto nell’immediato a mettersi in discussione a confronto con l’altro e le fisiologiche imprevedibilità della vita, confidando nell’occasione di arricchimento interiore derivante.
Lungi dalle mie righe l’intento di stabilire a quale tesi spetti la vittoria, rimane però pleonastico riportare la categoria cui qui si appartenga.
Tuttavia, affinchè un viaggio sia ben calcolato, occorre considerare diverse variabili, imprevisti a parte:
- ITINERARIA, carte, mappe e gps alla mano, evitando quanto più possibile tratte intensamente trafficate a favore di strade secondarie;
- LOGISTICA, nel caso in cui si dovessero prevedere spostamenti strutturati su più giorni, che si sia da soli od in gruppo, risulta abbastanza scontata la necessità di individuare collocazioni (quanto più sicure) di pernottamento e ristoro in prossimità di ogni capolinea giornaliero; la scelta è ampia: dall’hotel cinque stelle al campeggio o alla palestra comunale, previo accordo. Ciò che conta è prendere i giusti contatti.
- FISICA, per quanto di carattere non competitivo, prima di intraprendere avventure di questo genere è sempre bene assicurarsi delle proprie condizioni di salute.
Infine, per assaporare veramente il gusto del viaggio, una volta pianificato l’essenziale si dovrebbe esser pronti a cadere prede del fascino della scoperta.