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ABBUFFATA DI MACCHERONI AL PETTINE

Un’abbuffata di maccheroni al pettine delle Valli Mirandolesi. Inizia infatti mercoledi’ 28 la sagra dedicata a questo piatto tipico a Cividale, frazione di Mirandola nel Modenese.

La sagra si svolge nel Piazzale Bering.

Maccheroni al pettine – ph da pagina facebook

Mercoledì 28 inizia  la sagra con la serata di gemelleggio con gli  amici della Festa del Lambrusco di Sorbara e il loro squisito Risotto, ovviamente non mancheranno fiumi di Lambrusco e il loro squisito Risotto, ovviamente non mancheranno fiumi di Lambrusco.

Giovedi’ 29 invece si aspettera’ l’arrivo di Babbo Natale (direttamente rientrato dalle ferie appositamente per l’ occasione) per festeggiare come si deve il Natale.

Venerdì 30 torna la terza edizione della “Man Vs Maccherone”, avrete il coraggio di partecipare?

Sabato 31, ultima sera di sagra, sarà Capodanno Reloaded con tantissime sorprese e brindisi di mezzanotte (trenino consentito solo con distanziamento interpersonale di almeno 1 metro).

Le prenotazioni sono già aperte. Ovviamente sarà in funzione lo stand gastronomico con la specialità maccherone al.pettine ma non solo.

Maccheroni al pettine – ph da pagina facebook

I maccheroni al pettine  (in dialetto mirandolese: macaròn col pèttan chiamati anche maccheroni pettinati (macaròn petnā), sono una tipologia di una pasta all’uovo (rigata) tipica dell’Emilia. Vengono preparati arrotolando diagonalmente un piccolo quadrato di pasta sfoglia, della dimensione uguale a quella usata per fare i tortellini, su un bastoncino del diametro di una matita, poi fatto passare su un pettine da tessitura.

L’aspetto è simile ai garganelli romagnoli, ma a differenza di questi ultimi sono più grandi (circa il doppio). Vengono realizzati nello stesso modo anche i maccheroni calabresi e siciliani, i quali hanno tuttavia una diversa grandezza e sono molto meno spessi, poiché vengono arrotolati su un ferretto sottile, anziché sul bastoncino.
Il  nome di questa pasta deriva dal particolare strumento usato per la rigatura: il pettine del telaio da tessitura, che un tempo era diffuso nelle case delle campagne emiliane per tessere il lino e la canapa.
La tradizione racconta che il 27 luglio 1742 la fortezza di Mirandola subì un ennesimo assedio, questa volta da parte dei piemontesi guidati da Carlo Emanuele III di Savoia. Il re di Sardegna entrò vincitore nella città-fortezza insieme al generale austriaco alleato, conte Otto Ferdinand von Traun, dopo aver respinto l’esercito spagnolo. Essendo ormai ora di pranzo, i due generali si accomodarono in un’osteria per mangiare: la gestrice del locale, avendo esaurito le provviste durante l’assedio, preparò qualcosa con quello che rimaneva, ovvero una pasta sfoglia fatta con farina e uova, condita con carne di galletto; per presentare al meglio la scarsa pietanza, pensò di arrotolare i quadretti di pasta su un bastoncino passandolo poi su un telaio per ottenere la rigatura: così furono inventati i maccheroni al pettine.

Dopo la scomparsa dell’uso del telaio casalingo, vengono prodotti artigianalmente e commercializzati i pettini necessari per realizzare questo tipo di pasta. Per lungo tempo, la produzione di questa pasta è rimasta casalinga o artigianale, in quanto non era possibile realizzare la speciale rigatura trasversale tramite la normale trafilatura industriale. Negli anni 1960 il mirandolese Mario Ferrari, figlio di gestori di un negozio di gastronomia, riuscì finalmente ad inventare e brevettare una macchina automatica per la produzione dei maccheroni al pettine fondando un pastificio industriale a Mirandola
L’invenzione di Ferrari consentì la diffusione del prodotto su più larga scala e la commercializzazione nei supermercati, producendo maccheroni pettinati anche per note marche nazionali.
Il  quadretto di pasta viene arrotolato diagonalmente attorno ad un bastoncino di legno e quindi passato sul pettine. La particolare striatura trasversale, a differenza di quella longitudinale di penne o maccheroni normali, permette di trattenere maggiormente il condimento
Nell’area delle valli mirandolesi è usanza arrotolare la pasta partendo dal lato (anziché lungo la diagonale), conferendo in tal modo un aspetto più cilindrico. Nel marzo 2017 i “maccheroni al pettine delle Valli mirandolesi” hanno ottenuto la certificazione di prodotto tipico del comune di Mirandola.


MAURIZIO BARBIERI
Giornalista
Ha Studiato presso l’Università degli Studi di Ferrara
Ha lavorato presso la testata giornalistica “La Nuova Ferrara”
Vive a Ferrara

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