Alpe Cimbra dove storia e cultura si intrecciano con la natura. Di Dorina Cocca
La natura nuovamente si risveglia, l’aria è ancora frizzante e i colori tipici della primavera conferiscono un fascino particolare all’Alpe Cimbra, un territorio di 105 chilometri quadri situato nelle Prealpi del Trentino sud orientale.
Meta ideale, anche per famiglie con bambini, per trascorrere una vacanza all'insegna della quiete, del riposo e dello sport. Qualunque sia la stagione i magnifici paesaggi, i sapori genuini delle tante specialità e l'accogliente ospitalità renderanno la permanenza indimenticabile. Questa è una montagna dai tratti dolci, mai aspri, ricca di distese di boschi di larici e abeti, panorami ampi che lasciano a bocca aperta. Tante le malghe e rifugi alpini, numerosi sono i borghi dove ancora sono custoditi i segreti dei mestieri e delle tradizioni culinarie di un tempo lontano.
La denominazione Alpe Cimbra è stata ufficialmente adottata nella primavera di tre anni fa dalla locale Azienda per il Turismo e comprende i territori di Folgaria, Lavarone e Luserna tre comuni che condividono i diversi elementi naturali e paesaggistici, legati alla cultura degli antichi cimbri anche se, con l’occupazione veneziana e poi gli scambi commerciali con il Veneto, a Folgaria - e prima ancora a Lavarone - la parlata cimbra è scomparsa, mentre è rimasta tutt’ora a Luserna. Gli abitanti con orgoglio e naturalezza comunicano con questo antico dialetto tedesco e le giovani generazioni gelosamente lo custodiscono per trasmetterlo a loro volta ai loro eredi.
Luserna isola cimbra in Trentino
La prima tappa alla scoperta di questo interessante territorio potrebbe proprio essere Luserna, Lusèrn in cimbro, una comunità nella comunità che senza far venire meno il forte legame con il territorio circostante è riuscita a far convivere la tradizione con l’innovazione, per valorizzare e conservare la propria storia affinché il presente sia vivace traendo giovamento dalle proprie radici e usanze derivate dalla discendenza germanica.
La lingua degli antenati, il cimbro, è ancora oggi correttamente parlata dai circa 300 abitanti, una minoranza linguistica riconosciuta e tutelata dalla Comunità Europea. Una lingua ancora oggi insegnata a scuola.
La struttura del paese è quella del classico “strassendorf”, cioè una località che si è sviluppata solo lungo una strada. Ed infatti la maggior parte delle cose da vedere sono adiacenti alla via Trento la strada principale. A cominciare dal Centro di Documentazione (Sito: www.lusern.it. Aperto fino al 5 novembre con orario 10 – 12,30 e 14 – 18) sei sale divise su tre piani. I pannelli illustrativi sono in italiano, tedesco e cimbro. Molto coinvolgente quella al piano terra denominata “Alfabeto della grande guerra – 26 lettere per non dimenticare”; interessanti anche le altre dedicate alla “Comunità cimbra di Luserna”, “l’arte del merletto a fuselli” e “la fauna degli altipiani”. Molto bella anche “la Sala archeologica” che racconta come nella tarda età del bronzo su questo altipiano fossero presenti tanti forni preistorici per la fusione del rameQuest’anno nelle due sale all’ultimo piano è presente la bella mostra “DinoMiti - Rettili, fossili e dinosauri nelle Dolomiti e storia geologica degli Altipiani Cimbri” che rimarrà visitabile fino al 5 novembre.
La Fondazione che gestisce il Centro ha anche preparato varie pubblicazioni sulla cultura cimbra, un dizionario italiano cimbro ed un interessante libro illustrato per ragazzi “Moine Earstn Bortar” che riporta varie parole in cimbro con traduzione in italiano, inglese e tedesco. Pubblicazioni, cartine e cartoline sono acquistabili direttamente presso il bookshop ed anche online collegandosi al sito internet.
Nel cuore storico di Luserna, a due passi dal Municipio, c’è la Casa Museo “Haus von Prükk” nata dal restauro conservativo di una antica abitazione che aveva mantenuto inalterate nel tempo le proprie caratteristiche di dimora contadina cimbra ottocentesca.
Ma Luserna non è solo storia e cultura ma anche il luogo ideale per una vacanza all’insegna di natura e relax, divertimento e gastronomia. Poi nelle serate estive per allietare i turisti presenti, artisti locali rappresentano e fanno rivivere storie del passato. Per gli appassionati delle camminate ci sono vari sentieri tematici, che partono dal paese per addentrarsi nei boschi per raccontare storie, molto spesso un mix fra verità e fantasia che attirano la curiosità dei bambini, fra cui il “Sentiero cimbro dell’immaginario” (“Nå in tritt von Sambinélo” in cimbro) un piacevole viaggio alla scoperta dei racconti e delle leggende cimbre. Sculture nel legno e pannelli illustrativi dislocati lungo il percorso raccontano i personaggi che popolano la tradizione locale tra angoli di natura, boschi, pascoli e panorami sulla Val d'Astico. Fra i sentieri didattici si ricorda “Dalle storie alla storia” che ripercorre le vicende vissute dalla popolazione di Luserna durante e dopo i due conflitti mondiali.
Una terra ricca di storia
Questa è una terra ricca di storia dove le torri di guardia dei forti militari sono una muta testimonianza di un passato che non si può dimenticare. Terra di confine tra Impero d'Austria e Regno d'Italia, venne intensamente fortificata per impedire qualunque tentativo di avanzamento italiano verso la città di Trento. Dei sette forti austro-ungarici il più rappresentativo è Forte Belvedere, sull'altopiano di Lavarone, in ottimo stato di conservazione. Il Forte vanta una posizione panoramica di tutto rispetto ed è una vera opera d’arte enorme e suggestiva. Si possono visitare le stanze dove alloggiavano i soldati, i camminamenti ed i posti di guardia. Si possono anche percorrere i cunicoli sotterranei e le umide gallerie che univano le varie postazioni. Per meglio entrare nell’ atmosfera di guerra una stanza è stata dedicata a proiezioni video e alle foto della prima guerra mondiale.Nelle teche allestite trovano posto reperti autentici che riportano indietro la memoria. Certamente una vacanza alternativa alla ricerca di un pezzo di storia da commemorare.
Per rimanere ancora un pochino in tema di guerra, sull’altopiano di Folgaria che si estende su un vasto terrazzo naturale a 1200 metri di quota sulle pendici del monte Cornetto si trovano Forte Sommo (1612 metri), Forte Cherle (1400) e Forte Dosso delle Somme (1680) ma i cannoneggiamenti a cui furono sottoposti li ridussero a ruderi.
Sempre nel comprensorio di Folgaria un suggestivo allestimento museale dedicato alla Guerra Fredda si trova Base Tuono (nome in codice utilizzato nelle comunicazioni militari dell’epoca), situata a Passo Coe salendo a 1610 metri di altezza. Base Tuono è stata una delle dodici basi missilistiche dispiegate nel Nord Italia negli anni della Guerra Fredda nell'ambito del sistema di difesa aerea NATO per contrastare eventuali attacchi aerei da parte dei paesi del Patto di Varsavia. E’ rimasto l’unico esempio di questo sistema difensivo che nel periodo di grande tensione internazionale - dal 1945 fino al crollo del muro di Berlino avvenuto nel 1989 - prevedeva missili teleguidati Nike-Hecules montati con testate sia convenzionali e sia nucleari (anche se questi missili non furono mai dispiegati sul territorio). Vi è naturalmente la possibilità di visite guidate per le scuole e per gli appassionati di storia moderna e contemporanea (Info, periodi, orari e prezzi: www.basetuono.it).
Una montagna adatta a tutti
L’Alpe Cimbra è una montagna ricercata da tutti. Una terra che offre tantissime motivazioni di vacanza: mountain bike, trekking, nordic walking, arrampicata, arte, storia, cultura, relax il tutto abbinato ad una l’interessante enogastronomia da scoprire nei ristoranti di prestigio, nelle romantiche malghe, nelle baite nascoste tra i boschi o nei rifugi alpini in quota.
Come si può immaginare le cose da vedere e da fare sono tante. Folgaria è il centro principale ed è l’ideale base di partenza per numerose passeggiate più o meno difficoltose. Da quelle più semplici immerse nei pascoli a quelle più impegnative come, ad esempio, il “Sentiero della Pace”, un tracciato che collega i luoghi e le memorie della Grande Guerra dalla parte trentina.
Da queste parti, e precisamente nei pressi del biotopo di Malga Laghetto a Monterovere, c’è l'Avez del Prinzep (abete del principe in dialetto trentino), l’abete bianco più longevo e più alto d’Europa (alto oltre 50 metri, un diametro di un metro e mezzo, una circonferenza di 4 metri e un'età stimata attorno ai 230 anni), che si erge fiero come un monumento. È facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni poste sul sentiero boschivo che si stacca sulla sinistra del complesso turistico Pez del Prìnzep che dista pochi chilometri da Lavarone.
Sono anche tanti i percorsi per il “bikers”. Questa è infatti una grande “bike area” con oltre 400 chilometri di sentieri percorribili con la mountain bike.
Nella imminente estate tre sono i grandi appuntamenti sportivi riservati ai bikers: l’11 giugno, la “100 km dei Forti 1000grobbe Bike Challenge” che con i 1200 e passa iscritti è una delle gare di riferimento che si disputano sull’arco alpino. Il 21 luglio va in scena una tappa della “Transalp”, l’affascinante attraversata delle Alpi a coppie in mountain bike: è la gara a coppie più famosa al mondo. E infine il “Tri-week Lavarone”, 26-27 agosto un triathlon che coinvolge da tutta Europa.
Incantevole anche il Lago di Lavarone. Incastonato nella montagna regala sempre dei bei momenti e si lascia ammirare in estate in costume come in inverno, con guanti e sciarpa. Quando è ghiacciato si può pattinare. Il lungolago ben curato è di facile percorrenza e adatto a tutte le età.
A spasso per il territorio
Delle sette frazioni di Folgaria merita una visita Guardia, a 875 metri di altitudine, un piccolo paese che appare ai turisti incastonato tra boschi e saliscendi con ampi prati. Guardia è conosciuta come “il paese dipinto” perché le pareti delle case sono colorate con pennellate di vita quotidiana ad opera di pittori ospitati per le varie rassegne d’arte murale. Ciò che i quadri a cielo aperto rappresentano sono libere interpretazioni della tradizione locale e narrano l’incanto della natura del luogo, la religiosità semplice e devota della gente di montagna e il lavoro duro che appaga. Un itinerario tutto da ammirare percorrendo le strette e tortuose vie. Guardia è anche il paese che ha dato i natali e l’ispirazione a Cirillo Grott, pittore, scultore e poeta le cui opere sono esposte nel suo laboratorio chiamato la Casa Museo. Cirillo Grott amava rappresentare con materiali diversi la natura, scorci di paesaggi montani e le sue genti. Le sculture, lavorate con il vivo legno del bosco, esprimevano la sua interiorità cristiana ed invitavano lo spettatore a seguire le orme di Cristo. Nella cittadina è imperdibile il percorso di circa 15 minuti nel bosco alla ricerca della cascata incantevole dell’Hofentol con il suo emozionante salto d’acqua che d’inverno diventa un monumento di ghiaccio. Tutta da godere la vista panoramica.
Altra tappa, Serrada, fonte di ispirazione del pittore futurista Fortunato Depero che era solito trascorrervi le vacanze estive e che ha qui lasciato tante sue opere. Per gli appassionati di questo tipo di pittura è imperdibile la passeggiata futurista che propone una serie opere di Depero dipinte sulle facciate delle case . D'estate Serrada in onore dell’artista propone l'evento “Serrada Futurista”, una settimana di arte, musica, spettacolo e cultura.
Guardia e Serrada due paesi immersi tra le montagne, luoghi ideali per escursioni nei sentieri più impervi o per passeggiate grazie alle strade battute in mezzo ai boschi.
Un suggerimento. Si può percorrere la strada lunga 4 chilometri che collega l’abitato di Fondo Grande con Serrada. Questa è una strada asfaltata, chiusa al traffico in primavera e d’estate, percorribile comodamente a piedi o con la bicicletta e accessibile persino con i passeggini.
Un percorso che riempie gli occhi di bellezze naturali ed i polmoni di aria purissima.
Enogastronomia di eccellenza
Altro importante biglietto da visita di questa zona è l’enogastronomia. Tanti sono i prodotti di qualità: dal formaggio Vèzzena, DOP e presidio slow food, alla polenta; dallo speck profumato ai prelibati funghi per arrivare allo strudel ed al miele di montagna a cui è stato dedicato un museo. Infatti l’azienda apistica Marigo nella sede sociale a Lavarone, in località Tobia, ha dato vita ad un percorso espositivo che si è tradotto in un viaggio alla scoperta della vita delle api in tutti i suoi aspetti (www.museodelmiele.com).
Per i formaggi merita una tappa il Caseificio degli Altipiani e del Vezzena a Lavarone (www.caseificiovezzena.it) con possibilità di visita guidata e degustazione; altra tappa d’obbligo al Maso Engher in località Costa, a due passi da Folgaria. Una azienda a conduzione familiare creata e gestita da Mirella ed Armando. La loro attività si divide fra il Maso e la Malga Vallorsara dove, da giugno a settembre, portano le mucche, una sessantina, all’alpeggio. Nella malga è anche possibile pernottare (le stanze sono cinque), pranzare e cenare durante i weekend dai primi di giugno a settembre ed in luglio ed agosto tutti i giorni. Nel maso è attiva la produzione di prodotti lattiero caseari quali formaggi (fra cui il tipico Vezzena fresco, mezzano e vecchio), burro e yogurt di alta qualità, sani e genuini, che possono essere acquistati presso lo spaccio (aperto dal lunedì al venerdì dalle 6 alle 19 e sabato e domenica anche dalle 10 alle 12) oppure ordinati online previa registrazione nel sito web www.masoengher.it.
In centro a Folgaria si può fare una sosta all’Antica macelleria e salumeria Cappelletti e per una degustazione di grappa alla Grappeteca El Prosak (Info: Tel. 0464-721137; E-mail: elprosak@gmail.com), in via Colpi nel pieno centro del paese. El Prosak è un caratteristico negozio di montagna gestito da Sergio ed Erwin Valle, padre e figlio, che propone vini, liquori e grappe di ottima qualità oltre a olio del Garda trentino, confetteria, funghi porcini, biscotteria, birre artigianali, infusi e tisane e vari altri prodotti tipici trentini. Gli appassionati possono fare degustazioni guidate delle grappe che il negozio propone. E davvero ce ne sono tante e tutte di ottima qualità. I due proprietari, davvero competenti, sono in grado di guidare il cliente nella scelta dei prodotti. Vengono anche proposte confezioni, cesti regalo e bottiglie souvenir. Buono il rapporto qualità prezzo. La grappeteca è aperta tutti i giorni nella stagione estiva ed in quella invernale. Rimane chiusa invece nella bassa stagione.
Dove dormire:
si consiglia il Folgaria Post Hotel nel pieno centro storico della cittadina trentina. Un quattrostelle, con un buon rapporto qualità prezzo, dove si respira l’accogliente atmosfera di casa ed il calore tipico del Trentino.
non c’è che l’imbarazzo della scelta. A Lavarone c’è il ristorante dell’Hotel Caminetto che propone una cucina semplice e lineare. A Folgaria invece meritano una sosta la Trattoria Al Fogolar ed il Ristorante Da Giorgio. Entrambi nell’area pedonalizzata propongono piatti tipici con un buon rapporto qualità prezzo.