Modigliana presenta il suo territorio e i suoi nuovi vini - Sull’Appennino forlivese il 9 e l’11 settembre due giornate dedicate a giornalisti, ristoratori, enotecari e wine lovers.
12 produttori, un territorio, un evento di presentazione dei Sangiovese Romagna Modigliana 2016. Modigliana (FC), la Stella dell’Appennino, si candida a diventare il territorio di riferimento di tutta la Romagna del vino. Lo fa con i vini sottili, eleganti e freschi che nascono da suoli, unici in Romagna, di marne e arenarie.
Doppio appuntamento quindi il 9 e 11 settembre, il sabato dedicato ai giornalisti italiani e stranieri e il lunedì a ristoratori, enotecari e wine lovers. A presentare l’annata 2016 ci saranno Giorgio Melandri, wine writer che per primo ha intuito le potenzialità delle vigne piantate in alto in Appennino, Francesco Bordini, agronomo e wine maker emergente, e Luca Gardini, comunicatore e grande istrione seguito da migliaia di fan in tutta Italia.
Si parte il sabato alle 16 con la presentazione ai giornalisti dell’annata 2016 a cura di Giorgio Melandri e Luca Gardini, con un intervento sul territorio a cura di Francesco Bordini. I banchi di assaggio, resteranno aperti al mercato coperto (in centro a ridosso della Tribuna) fino alle 19. Si potranno assaggiare i Modigliana 2016, le Riserva Modigliana 2014 e tutti i vini di Modigliana (in totale circa 50).
Il lunedì 11 si riparte con una giornata dedicata ai ristoratori e ai wine lovers. Banchi d’assaggio al mercato coperto dalle 11 alle 19 con la possibilità di pranzare (su prenotazione) mangiando la fiorentina alla brace cotta sul posto dalla Pro Loco di Modigliana. L’ingresso ai banchi d’assaggio è libero.
«Modigliana, ha evidenziato una vocazione eccezionale alla qualità e sui suoli poveri di marne e arenarie regala vini eleganti e dalla incredibile longevità. Un terroir unico e prezioso, la scoperta di un sangiovese che farà strada», sottolinea Giorgio Melandri che qui ha voluto firmare anche una sua piccola produzione che esce con il marchio Mutiliana. «Il carattere del sangiovese di Modigliana è elegante, austero, con un frutto che indugia sui richiami minerali e con una bocca sapida e tagliente. Sono vini da attendere nel tempo, sempre sottili e vibranti, figli dei terreni poveri di questo territorio che si articola su tre valli che salgono in Appennino: Ibola restituisce i vini più sottili e salati, verticali e chiusi; Tramazzo è una valle che consegna i vini più eleganti e delicati, finissimi; Acerreta è invece la valle più ricca di argilla e i vini si esprimono su una trama tannica più fitta e sono materici e carnosi», prosegue Emilio Placci che con la longevità dei suoi Sangiovese sta meravigliando la comunità del vino italiano.
«Quella di Modigliana è una identità originale, lontana da quella classica romagnola di vini prodotti sulle argille e noi su questa diversità stiamo costruendo un racconto nuovo, che mette il territorio (e non il marchio) al primo posto e “viaggia” in Appennino fino ai 600-700 metri di quota», spiega Francesco Bordini, agronomo, wine maker e titolare di Villa Papiano. «La storia della qualità, già dagli anni ’70 con la incredibile storia dei Ronchi di Castelluccio firmati da Gian Vittorio e Gian Matteo Baldi, è passata di qui. Oggi la stiamo rilanciando, complice una rinnovata sensibilità del mercato per i vini eleganti e freschi, sottili eppure complessi», conclude Maurizio Costa, imprenditore dalle origini romagnole che con la sua Torre San Martino sta conquistando i locali più prestigiosi di Montecarlo, Londra e New York.
L’iniziativa è promossa dai produttori di Modigliana (Balia di Zola, Cà Nova, Cantine Intesa, Casetta dei Frati, Castelluccio, Lu.Va., Mutiliana, La Pistona, Il Pratello, Il Teatro, Torre San Martino, Villa Papiano), in collaborazione con la Pro Loco, il Comune di Modigliana e l’Accademia degli Incamminati.