Premio Apollonio 2017, si apre l'estate salentina - Premiato il produttore Domenico Procacci - Sul palco anche Presta, Vallesi, Bungaro, Paiella e molti altri artisti italiani.
Prima uscita ufficiale per il primo cittadino leccese cinefilo Carlo Salvemini La gag del sindaco uscente Paolo Perrone: “Caro Neri, sono qui per cercarmi un lavoro. Ecco il mio curriculum”
La bellezza di una serata di fine giugno, il fascino del Chiostro del Rettorato del Salento, l’alchimia artistica – ma non solo – che il Premio Apollonio riesce a catalizzare intorno a sé ormai da tredici anni.
Grande successo per l’edizione 2017 della kermesse ideata da Marcello e Massimiliano Apollonio, della omonima cantina salentina, per rendere omaggio ai pugliesi di successo nel campo dell’arte, della cultura, della moda e dello spettacolo. Al timone della serata, come di consueto da sette anni a questa parte, l’attore marchigiano Neri Marcorè, artefice anche quest’anno di una regia capace di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle artistico all’insegna di un registro decisamente ironico e brillante.
Sul palco del Rettorato dell’Università del Salento si sono infatti alternati numerosi artisti: in primis il produttore cinematografico Domenico Procacci (a Lecce con la compagna Kasia Smutniak), cui è stata assegnata l’edizione 2017 del Premio Apollonio, ma anche Marco Presta del “Ruggito del Coniglio” – protagonista di un irresistibile gag, con Neri Marcorè, sul destino di William Shakespeare se fosse autore di fiction Rai oggi - e poi Max Paiella, Attilio Di Giovanni e alcuni componenti della band di Radio 2 Social Club come Stefano Cenci e Claudio Trippa; infine – sorpresa dell’ultima ora – i cantautori Paolo Vallesi e Bungaro. Sul palco anche il mentalista Walter Di Francesco, come sempre capace di lasciare stupefatto il pubblico con i suoi giochi di abilità che gli sono valsi l’Oscar Internazionale della Magia pochi mesi fa.
Il Premio Apollonio 2017 ha costituito anche occasione per la prima uscita ufficiale del nuovo sindaco di Lecce Carlo Salvemini, che ha premiato il produttore Procacci “confessandogli” la sua passione da cinefilo, ma anche quella senza più fascia tricolore dell’ex primo cittadino Paolo Perrone, protagonista di un esilarante sketch sul palco in risposta ai bonari sfottò di Marcorè (“Neri, sono qui perché devo cercarmi un lavoro. Ti lascio il mio curriculum”): uno dei piccoli miracoli del Premio Apollonio, famoso tra gli artisti italiani non solo per la qualità dell’evento e del suo pubblico, ma soprattutto per il mix di informalità, relax e goliardia che riesce ad instaurare tra i partecipanti.
Il Premio è stato assegnato nel 2016 a Lunetta Savino, nel 2015 a Ennio Capasa e ancora, andando indietro nel tempo, a Renzo Arbore, Antonio Caprarica, Sergio Rubini, Caparezza, Ferzan Ozpetek, Emilio Solfrizzi, Giuliano Sangiorgi, Gianrico Carofiglio, il duo Corrado Nuzzo – Maria De Biase, Marcello Sambati. Nutrito anche l’elenco degli ospiti illustri della storia del Premio: Francesco De Gregori, Marcello Masi, Virginia Raffaele, Niccolò Fabi, la Banda Osiris, Franco Battiato, Lillo e Greg, Dario Vergassola, Max Paiella, Andrea Perroni, Catena Fiorello, Erica Mou, Simone Colombari, Alessandro Quarta, Roy Paci, Raffaele Casarano, Luigi Mariano, Antonio Maggio, Francesca Reggiani, il Trio Medusa.