Un segreto chiamato partnership, Valle del Treja - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 28/06/2019
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Un successo chiamato Partnership - E’ quello che stanno riscuotendo i due borghi di Calcata e Mazzano Romano nella Valle del Treja che, con le associazioni di categoria e dei consumatori, stanno realizzando un progetto di valorizzazione e promozione turistica del territorio. In programma anche la costituzione di un CRT (Centro di Ricerca sul Turismo).


Non rappresenta, attualmente, né una categoria né tanto meno un istituto giuridico: è soltanto una nozione descrittiva di un modello di organizzazione e di azione amministrativa, che esplica i suoi effetti nella realizzazione di opere di interesse collettivo nel quale sono impegnati soggetti pubblici e privati. E’ la cosiddetta Partnership, nota anche come PPP, che finanche l’Unione Europea promuove visti gli straordinari risultati che è capace di garantire. L’ultimo esempio è quello riscontrato nella Valle del Fiume Treja, alle porte di Roma, dove il Parco Regionale con i due comuni di riferimento, Calcata e Mazzano Romano, dopo aver vinto il bando regionale “Valorizzazione e Promozione Turistica dei Borghi del Lazio”, hanno costituito con le organizzazione territoriali di Categoria (Confesercenti e Confartigianato) e dei Consumatori (ADOC) un partenariato per il rafforzamento dell’offerta turistica del territorio e l’avvio di nuovi modelli di sviluppo. La prima azione ha visto gli attori della filiera turistica del comprensorio incontrare nel corso di un affollato workshop, tenutosi la scorsa settimana a Calcata ed organizzato in collaborazione con il CAT - Centro assistenza tecnica sviluppo imprese di Viterbo - agenti di viaggio e tour operator provenienti da tutta la Regione che si sono intrattenuti a lungo per capire su quali prodotti turistici insistere per promuovere le realtà del territorio dal punto di vista culturale, naturalistico e gastronomico. Chiaramente, oltre all’escursionismo, di cui già godono (le presenze superano ogni anno alcune migliaia di centinaia di turisti provenienti soprattutto dalla Capitale dalla quale distano non più di 45 minuti di automobile), sono stati presentati pacchetti turistici di due, tre e più giorni: “a noi, ha dichiarato il Sindaco di Calcata, Alessandra Pandolfi, piace un turismo lento, non invasivo”. Di Calcata c’è poco da dire che già non si sappia. “Progressivamente spopolatasi, a partire dagli anni Trenta del secolo scorso per i frequenti crolli della rupe tufacea sulla quale poggia, ha continuato il primo cittadino, nell’immediato dopoguerra si salvò dal suo totale abbattimento soltanto per un cavillo giuridico (disobbedienza civile). Il suo fascino decadente e surreale iniziò però ad espandersi e fu così che il borgo fantasma cominciò man mano ed essere ripopolato da artisti, artigiani ed intellettuali, che a partire dagli anni ’60 vennero da ogni parte del mondo, in cerca di una dimensione di vita genuina e in contrasto con l’incalzante società industriale e consumistica”. Furono in molti ad innamorarsi di questo luogo magico, a cominciare da quel Paolo Portoghesi che qui ha voluto creare un’”Oasi”  nella quale far rivivere parte dei suoi sogni e dei suoi ricordi carpiti in giro per il mondo. Visitare Calcata oggi, significa vivere una magia che pochi altri luoghi possono trasmettere. Meno nota di Calcata, ma non per questo meno interessante, anche Mazzano Romano può esibire un delizioso borgo medievale costruito su una ripida altura che emerge dalla Valle del fiume Treja che scorre ai suoi piedi e che rappresenta la sua vera attrattiva insieme all'area di Montegelato, uno dei luoghi storici più significativi della Valle del Treja. Il complesso è costituito da una torre, da una mola e dalle cascate formate dal fiume Treja, da una villa romana ora ricoperta, e dal Castellaccio, poche centinaia di metri a sud-est delle cascate. Senza dimenticare l’insediamento falisco di Narce. “Noi, ha dichiarato l’altro primo cittadino, Nicoletta Irato, puntiamo ad un turismo consapevole, che possa far calare i visitatori nella nostra realtà eterogenea: siamo borghi medievali nei quali natura e archeologia rappresentano un’unicità che vale la pena vedere. Qui c’è la storia con i Falisci, i Romani e il Medioevo che hanno accompagnato i due borghi fino ai nostri giorni. Il nostro scopo è quello di attrarre il visitatore non soltanto per un giorno, ma farlo rimanere nel nostro territorio più a lungo per farglielo scoprire a 360°”.
Di tutte queste bellezze hanno potuto godere un folto gruppo di giornalisti, invitati per prendere coscienza delle potenzialità del territorio e degli sviluppo del progetto che prevede anche, sempre in partnership, i due comuni, l’Ente Parco, le associazioni di categoria e gli operatori locali, sedersi prossimamente intorno ad un tavole per discutere la possibilità di dar vita ad un Centro di Ricerca sul Turismo (CRT) per la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale del territorio.
28/11/2017
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