Asiago punta sulla sostenibilità ambientale: messe al bando le plastiche nei boschi.
Asiago pensa green. La costruzione di un futuro ecosostenibile parte dalla consapevolezza del proprio valore e di un passato fatto di tradizioni consolidate ed attenzione per l’ambiente. Una precisa strategia ambientale che coniughi il rispetto di una natura da sempre generosa, ma anche fragile, con la vita dell’uomo che la abita. Si tratta di attività tangibili e concrete che spaziano dall’ordinanza per il divieto dell'uso nei luoghi pubblici di materiali plastici non biodegradabili al teleriscaldamento, all’educazione nelle scuole sui valori del rispetto ambientale.
Missione futuro
I fragili ecosistemi della natura sono spesso sotto attacco nel terzo millennio, per via di politiche globali sempre più volte allo sviluppo. Asiago è in prima linea nell’attivazione di misure concrete necessarie per garantire un futuro “verde” e rispettoso dell’unica vera ricchezza che l’uomo non può né accumulare né incrementare, ma solo custodire: l’ambiente naturale e la sua secolare tradizione.
Sono molte le azioni messe in campo dalle istituzioni per ricercare la sostenibilità in ogni nuova sfida e la tutela nelle politiche di sviluppo.
Plastic free: un impegno fondamentale
Asiago è all’avanguardia con precise e grandi scelte di campo che la differenziano da altri Comuni montani d’Italia. Il Consiglio Europeo ha dato, recentemente, il via libera formale alla direttiva che vieta l’utilizzo dal 2021 oggetti in plastica monouso come piatti, posate, aste per i palloncini, bastoncini cotonati e cannucce.
Asiago ha già fatto propria questa direttiva. A maggio ha adottato una politica mirata al plastic free: nei luoghi pubblici - parchi, aree boschive, piazze, strade, scuole, biblioteca, teatro, stadio del ghiaccio - è vietato l’uso di materiale plastico. Al bando forchette, piatti e bicchieri non biodegradabili: anche da qui passa la cura per il futuro della natura. La limitazione sarà ben evidenziata con specifica segnaletica e sanzioni sono già stabilite per garantire il rispetto dell’ordinanza.
Inoltre, ad inizio aprile 2019, Asiago è stato uno dei primi Comuni montani a firmare la Charta Smeralda, progetto di sostenibilità ambientale di lungo termine ideato dallo Yacht Club Costa Smeralda, con cui si mette nero su bianco l’impegno per la salvaguardia delle acque dei mari e dei fiumi.
Il futuro deve essere plastic free: non lo dicono solo gli ultimi movimenti giovanili europei, ma lo impone il buon senso e la volontà delle Amministrazioni.
Meno emissioni nocive
Asiago ha da sempre agito su più fronti: ha da tempo puntato sul risparmio energetico e sull’abbassamento delle emissioni nocive. L’allacciamento al teleriscaldamento della centrale a biomasse di Turcio permette una significativa riduzione dell’inquinamento, mentre la riduzione della cementificazione ha permesso di stabilizzare il consumo di suolo pubblico a favore del verde.
Il teleriscaldamento rappresenta una soluzione rispettosa dell’ambiente, sicura ed economica, in grado di servire utenze situate anche ad alcuni chilometri di distanza: una soluzione innovativa rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionale. Non utilizzando combustibili fossili ma biomasse, come scarti di segherie e della pulizia del bosco, garantisce evidenti benefici ambientali come riduzione delle emissioni di anidride carbonica, riduzione dell’utilizzo di combustibili inquinanti nel centro cittadino, risparmi di tonnellate equivalenti di petrolio.
Il bosco dei giovani e una notte tutta nera
La sostenibilità ambientale e la scelta green passano anche attraverso l’educazione delle nuove generazioni: a loro sono rivolte, attraverso le scuole, iniziative di sensibilizzazione sia verso tematiche ambientali e naturalistiche sia verso la raccolta differenziata che, in 10 anni, ad Asiago ha quadruplicato la sua efficacia. Si accompagnano progetti più “light” come la festa degli Alberi o la grande Notte Nera che torna ogni estate - quest’anno sarà il 24 agosto - per ricordare quanto affasciante sia il cielo stellato e per sensibilizzare sulla pericolosità dell’inquinamento luminoso. Grazie anche alla presenza dell’Osservatorio Astrofisico, Asiago è intervenuta su questa tematica adottando un sistema di illuminazione urbano che ha un minor impatto sull’inquinamento luminoso.
La sostenibilità nel dopo vaia
Un’oculata gestione del patrimonio forestale ha consentito al comune di Asiago di ottenere due importanti certificazioni internazionali di gestione sostenibile ambientale delle foreste – sono la FSC - Forest Stewardship Council e la PEFC - Programme for Endorsement of Forest Certification - che attestano il rispetto di rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Non si può però non dimenticare che per Asiago il 2018 è stato, soprattutto, un anno nero per i boschi: il 29 ottobre è una data che nessuno potrà scordare. Già la grande guerra aveva portato alla devastazione di questi boschi, ma quello che ha fatto il passaggio del ciclone mediterraneo Vaia è stata una nuova terribile ferita. Sul Triveneto ha distrutto circa 180 mila alberi nella sola zona dell’Altipiano. Erano i boschi amati da Mario Rigoni Stern ed Ermanno Olmi: a terra sono finiti 140mila metri cubi di legname. Abeti bianchi, ma soprattutto il prezioso abete rosso e poi lariceto e il sottobosco. Quel legno ha sempre plasmato il paesaggio e l’economia della zona ed è andato distrutto in pochi, tragici, attimi. Ma l’anima green di Asiago, forte dei riconoscimenti internazionali, emerge con tenacia. Si sta, infatti, operando per la pulizia del legno, con una sensibilità particolare: il Comune ha attivato un progetto di monitoraggio e ricerca sulla resilienza degli habitat e delle specie animali colpite dalla tempesta Vaia.
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