Boldini a Barletta e De Nittis a Ferrara - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 12/01/2020
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Boldini alla Pinacoteca De Nittis di Barletta dal 7 dicembre 2019 e De Nittis a Palazzo dei Diamanti a Ferrara.

Un virtuoso scambio culturale fra il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e la Pinacoteca De Nittis di Barletta.

Di Giovanni Tavassi


  


Palazzo dei Diamanti a Ferrara e la Pinacoteca Casa De Nittis a Barletta hanno messo in luce due figure di importantissimi artisti italiani, Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931) e Giuseppe De Nittis (Barletta, 25 febbraio 1846 – Saint-Germain-en-Laye, 21 agosto 1884), che sono stati senza alcun dubbio, protagonisti indiscussi della pittura italiana ed europea a cavallo tra Ottocento e Novecento.

La mostra su Giovanni Boldini "Boldini e la moda" è stata esposta dal 16 febbraio al 2 giugno 2019 a Palazzo dei Diamanti a Ferrara.

E questo fine anno vede l'inizio di due importanti mostre espositive, una di De Nittis a Palazzo dei Diamanti a Ferrara, "De Nittis e la rivoluzione dello sguardo", dall'1 dicembre 2019 al 13 aprile 2020 e quella su Boldini alla Pinacoteca De Nittis a Barletta, "L’incantesimo della pittura" Capolavori dal Museo Boldini di Ferrara, dal 7 dicembre 2019 al 3 maggio 2020.

Frutto di una collaborazione che permetterà la realizzazione di una grande mostra dedicata a De Nittis al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, la rassegna Boldini.
Le due mostre organizzate a Barletta e Ferrara rappresentano l’epilogo virtuoso di un progetto a lungo meditato e fortemente voluto dalle due Istituzioni museali e la piena attuazione di un proficuo scambio culturale e professionale tra enti pubblici.
“Il patrimonio artistico è un bene comune e in quanto tale è importante che sia ammirato e apprezzato da tanti – ha detto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito – e in sedi prestigiose come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara o Palazzo Della Marra a Barletta, vista anche l’affinità degli artisti di cui si tratta e i progetti di ricerca del Museo Giovanni Boldini e della nostra Pinacoteca - e continua - Per De Nittis abbiamo grandi ambizioni, su tutte quella di conferirgli la giusta dimensione internazionale - ha concluso il primo cittadino – quella stessa che caratterizzò l’opera e la vita dell’artista barlettano”.

Giovanni Boldini

si inquadra in un epoca che ha fatto la storia, un trentennio di pace che va da fine '800 per arrivare alla Prima Guerra Mondiale. Chiamato periodo della "Belle Époque" perchè le atmosfere cambiano, si illuminano le città, cresce l' industria, la ferrovia, la navigazione e con i voli areostatici si accorciano i tempi e le distanze. In questo contesto, assieme alla cultura, fotografia, cinematografia, ballo, sport e moda si affiancano l'arte e gli artisti dell'epoca Boldini, Degas, Manet, Sargent, Whistler e Seurat. Questi artisti, ma in special modo Boldini, hanno saputo raccontare, attraverso le loro opere, quel trentennio sfavillante.

Possiamo dire, come del resto ci ha abituato nelle ultime mostre Palazzo dei Diamanti, che l'ambientazione delle sale, la disposizione delle opere e le teche contenenti vestiti, cappelli, scarpe e altri oggetti dell'epoca, hanno reso molto fruibile la visita destando molta attenzione nei visitatori per l'eleganza e le bellezze dell'epoca in questione. In esposizione anche meravigliosi abiti d’epoca, libri e oggetti preziosi. Un'occasione per scoprire gli intrecci tra arte, moda e letteratura che hanno segnato la "fin de siècle" e l'inizio della "Bella Époque".

Nato a Ferrara nel 1842, si trasferisce nella più vivace e cosmopolita Firenze all’età di 22 anni. Qui, grazie anche alla vicinanza alle poetiche del vero promosse dai “macchaioli”, si distingue per un’interpretazione libera e personale del ritratto. Dopo un breve soggiorno di sei mesi a Londra nell’ottobre del 1871, Boldini si sposta a Parigi, dove rimane fino alla morte, facendo della capitale francese la sua seconda patria. Grazie ad uno spiccato talento, studia e assorbe le differenti tendenze artistiche in voga al tempo: dalla pittura di genere e in costume di Mariano Fortuny e Ernest Meissonier di cui, durante gli anni Settanta, diviene l’erede, a quella di paesaggio e soprattutto di vita moderna della quale offre una personale declinazione facendo tesoro delle innovative lezioni di Eduard Manet e Edgar Degas, oltre che delle poetiche dell’impressionismo.

L’incantesimo della pittura. Capolavori dal Museo Boldini di Ferrara. Si tratta della prima monografica mai dedicata in Puglia al celebre ritrattista, collega di Giuseppe De Nittis a Parigi, frutto di un virtuoso scambio tra istituzioni civiche simili per storia, natura e vocazione: il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e la Pinacoteca - Casa De Nittis di Barletta.


Giuseppe De Nittis

un pittore d'avanguardia per quanto riguarda il verismo e l'impressionismo in Sud Italia, in seguito, insieme a Boldini, sono state le figure di spicco nella scena parigina di fine '800. De Nittis è stato un tipo tenace e contro il volere della famiglia, frequenta l'Accademia delle Belle Arti di Napoli e inizia a dipingere all'aperto facendo riproduzioni di paesaggi a Portici (NA).

Nel 1867 dopo aver girato Firenze, dove si avvicina al Macchiaioli, Napoli, Palermo, Barletta, Roma, Firenze, Venezia e Torino, si trasferisce a Parigi dove inizia la sua affermazione nella pittura. E' stato considerato come uno dei principali interpreti della pittura, rivoluzione dello sguardo, per le inquadrature e prospettive che hanno dato il via alla modernità nell'arte. Due anni dopo il suo arrivo a Parigi, sposa la parigina Léontine Lucile Gruvelle, una relazione che influenza notevolmente le sue scelte sociali e artistiche.
“È la vita per la quale son nato: dipingere, ammirare, sognare” - Giuseppe De Nittis, Taccuino.
La mostra "De Nittis e la rivoluzione dello sguardo" è stata organizzata con la collaborazione del Comune di Barletta e a cura di Maria Luisa Pacelli (Direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara), Barbara Guidi (Conservatrice capo delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara) e Hélène Pinet (già responsabile delle collezioni di fotografia e del servizio di ricerca del Musée Rodin di Parigi).

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