Prorogata fino al 6 Gennaio la mostra, del fotografo internazionale Salvatore Valente, di scatti dedicati ai volti e alle tradizioni del Tibet.
Grande successo di critica e di pubblico. Sarà prorogata fino al 6 gennaio la mostra allestita a Palazzo Rodio a Ostuni (Brindisi) dal fotografo internazionale
Salvatore Valente.
Vista la grande affluenza di visitatori e per permettere ancora ad altre comitive, che si sono prenotate, di emozionarsi davanti agli splendidi scatti del maestro, la mostra proseguirà fino al 6 gennaio 2020.
Gli scatti del grande fotografo che ha ricevuto tantissimi premi internazionali e che fa parte dei 18 fotografi nazionali che compongono la Nazionale italiana, sono dedicati ai volti e alle tradizioni del Tibet, in particolare agli abitanti della regione del Kham, le cui tradizioni sono ancora del tutto incontaminate.
I volti e i paesaggi si alternano in un gioco di luci e contrasti in cui l’autore della fotografia gioca con la luce e la sua sublime tecnica fotografica, di cui ha la piena padronanza.
“La mia passione per la fotografia - racconta Salvatore Valente -nasce sin da piccolo. Sin da quando avevo 12 anni, amavo fotografare oggetti, cromatismi, paesaggi. Mia madre non mi capiva, ma poi mi ha incoraggiato e sostenuto”.
La sua storia è come la metafora del Gabbiano Jonathan Livingston, scritta da Richard Bach. Infatti il maestro Valente si è ben presto staccato dal branco per librarsi sempre più in alto. Come il gabbiano Jonathan, a vote, si è anche bruciato le ali, ma superando se stesso, è stato in grado di raggiungere vette sempre più elevate per amore del racconto fotografico. Le sue foto sono emozioni in scatti.
“Amo il viaggio e la fotografia - dice Valente - Per scattare queste foto ho scalato montagne fino a 3mila, 4mila metri di altezza. Sono rimasto molto colpito dalla grande religiosità di questo popolo, una religiosità che si esprime non solo nei templi, ma anche e soprattutto nella vita quotidiana. In Tibet ogni famiglia ha almeno un figlio o due in monastero. E ciascun monastero arriva ad essere grande anche quanto un villaggio, composto da casette di legno intorno a un tempio - Valente prosegue - il Tibet appartiene pxer metà all’India e per metà alla Cina. Nella parte cinese, il progresso avanza e sta distruggendo interi monasteri. Non c’è libertà di movimento. Infatti noi fotografi dovevamo comunicare alle autorità i nostri spostamenti e scegliere tra gli alberghi che ci venivano indicati dalle autorità stesse. Una volta, abbiamo incontrato un fotografo del National Geographic che ci ha consigliato di andare in un monastero per fotografare i riti di iniziazione dei giovani monaci. Era fuori dal nostro percorso! Le guide non volevano accompagnarci. Poi le abbiamo convinte e ci siamo trovati davanti ad uno spettacolo straordinario!”
Palazzo Rodio si conferma ancora una volta al centro della vita culturale di Ostuni. Con i suoi quattro ampi appartamenti, è una dimora di chàrme, aperta all’ospitalità di eventi e di viaggiatori, che amano la bellezza in tutte le sue declinazioni.
Mentre al piano terra si svolge la mostra fotografica, gli appartamenti del piano nobile sono abitati da turisti, soprattutto stranieri, arrivati per trascorrere le festività natalizie nella città bianca.
Se vuoi soggiornare in questa splendida location di Palazzo Rodio, di seguito ti forniamo le informazioni.
Importante: Molte delle immagini pubblicate sono tratte da internet ed in ragione del fatto che non compare a corredo delle stesse nessuna indicazione circa il copyright sono valutate di pubblico dominio.
Qualora il loro utilizzo violi i diritti d'autore, si provvederà immediatamente a rimuoverle previa segnalazione al seguente indirizzo: g.tavassi@natoconlavaligia.info