Verona parla ….Amarone - Nel Palazzo della Gran Guardia un assaggio di storia ed eleganza per il rosso più iconico della Valpolicella alla presenza del Ministro dell’Agricoltura Centinaio. Di Tiziano Argazzi
Posizionamento, internazionalizzazione e strategie di promozione del brand più iconico della Valpolicella. Sono i temi più caldi della sedicesima edizione di Anteprima Amarone che si svolgerà fino a domani 4 febbraio, intratterrà gli appassionati del “Grande rosso”. L’evento, in programma nel Palazzo della Gran Guardia di Verona, è targato Consorzio Tutela Vini Valpolicella. Una manifestazione, nata alla fine degli anni '90, che propone ufficialmente a stampa, operatori e appassionati l'annata che entra in commercio, ma non solo. 60 produttori quest'anno racconteranno il loro Amarone della Valpolicella 2015 e un'annata storica a scelta. Ad accompagnare gli assaggi, saranno le delizie del Ristorante Nicolis e della dolciaria artigianale Infermentum.
Il 02.02.2019, nella giornata dedicata alla stampa, si è svolta la conferenza di apertura della manifestazione "Anteprima Amarone 2015". Fra gli interventi:
- Moderatore, Andrea Andreoli - Giornalista
- Andrea Sartori, Presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella
- Maurizio Danese, Presidente di Vinitaly
- Sen. Gian Marco centinaio, Ministro del turismo e Agricoltura
“Per troppi anni il Made in Italy è stato promosso dal sistema Italia in modo disarticolato. Diversamente da altri nostri competitor che, sui mercati internazionali, si presentano sotto un’unica bandiera. Questo è ciò che manca al vino e ad altri settori: la riconoscibilità del brand Italia. Con questa consapevolezza abbiamo già fatto una serie di incontri con i rappresentanti degli altri ministeri interessati e in questo momento il sottosegretario Geraci sta seguendo più di tutti lo sviluppo della promozione del nostro Paese all’estero”. Così il ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio presente alla giornata inaugurale di Anteprima Amarone di quest’anno.
“L’Amarone è l’eccellenza dell’enogastronomia italiana in giro per il mondo - ha proseguito il Ministro Centinaio – e in Cina, dove non siamo ancora veramente partiti, questo vino potrebbe rappresentare perfettamente il gusto del suo consumatore medio. Ma il problema grosso è come andiamo a promuoverci: abbiamo troppe voci una diversa dall’altra. Nel vino, abbiamo un brand, come Vinitaly, riconosciuto in tutto il mondo che potrebbe diventare la sintesi a favore della promozione. L’auspicio è quello e io sono ottimista”.
La centralità di Verona in campo agroalimentare ed enogastronomico che ha sottolineato il ministro Centinaio è stata ribadita anche dal presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Andrea Sartori presidente anche della omonima azienda vitivinicola: “Penso che Verona possa essere considerata la città italiana del vino perché concentra tutti gli “asset” di una filiera che va dalla produzione fino al turismo. Per questo - ha concluso Sartori - abbiamo l’ambizione di candidarci ad essere il riferimento dell’enoturismo in Italia. Serve un salto di qualità e il lavoro di tutti, a partire dalla messa in rete tra produttori, agenzie turistiche e aree a forte concentrazione ricettiva, come il Lago di Garda che conta 13 milioni di presenze l’anno”.
Per quanto riguarda l’Amarone: per il presidente Sartori e per i produttori presenti alla manifestazione: “Il 2015 è stata una grande annata, una di quelle da ricordare. Quindi tutto bene per la denominazione che conta su una redditività importante e un rinnovamento generazionale, ma c’è ancora moltissimo da fare a partire dall’export e sui mercati asiatici”.
Complessivamente la Germania rimane la prima destinazione con una quota di mercato del 16%, tallonata ora dagli Usa (15%) e dalla Svizzera (12%). Poi Regno Unito (11%) e Svezia. In totale l’export per l’Amarone vale il 65% delle vendite.
Il Consorzio di tutela di cui Sartori è presidente, nato nel 1924, è una realtà associativa che comprende viticoltori, vinificatori e imbottigliatori della zona di produzione dei vini della Valpolicella, un territorio che include 19 comuni della provincia di Verona. La rappresentatività molto elevata (80% dei produttori che utilizzano la denominazione) consente al Consorzio di realizzare iniziative che valorizzano l’intero territorio: il vino e la sua terra d’origine, la sua storia, le tradizioni e le peculiarità che la rendono unica al mondo. Il Consorzio annovera importanti ruoli istituzionali: si occupa della promozione, valorizzazione, informazione dei vini e del territorio della Valpolicella, della tutela del marchio e della viticoltura nella zona di produzione dei vini Valpolicella, della vigilanza, salvaguardia e difesa della denominazione. L’area di produzione è molto ampia ed è riconducibile a tre zone distinte: la zona Classica, (Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar); la zona Valpantena, comprendente l’omonima valle; la zona DOC Valpolicella, con Verona, Illasi, Tramigna e Mezzane. Le varietà autoctone che danno vita ai vini delle denominazioni Valpolicella sono: Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. I vini della denominazione sono il Valpolicella DOC, il Valpolicella Ripasso doc, l’Amarone della Valpolicella e il Recioto della Valpolicella entrambi DOCG. La prima giornata della manifestazione si aprirà con “Brand, valore, export e turismo: Il poker per l’Italia nel calice” un dialogo ‘di filiera’ tra il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Andrea Sartori e il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio (ore 11.00). All’ordine del giorno anche la presentazione dell’annata 2015 e lo stato di salute della DOCG veronese.
Ad Anteprima Amarone spazio non solo al mercato ed alle politiche di settore ma anche al matching d’autore: Giordano Bruno Guerri, storico, accademico e saggista e Laura Delli Colli, giornalista cinematografica e scrittrice saranno i protagonisti di “Red Passion e Sorsi di Cultura” (a seguire). In primo piano, incursioni letterarie e cinematografiche sul ruolo ‘artistico’ del vino più iconico della Valpolicella ma non solo.
Fra i 65 i produttori presenti, ne abbiamo intervistato alcuni. Andiamo a conoscerli.
Villa Spinosa
Nel cuore della Valpolicella Classica, ai piedi del Colle Masua a Negrar, si incontra Villa Spinosa. Una azienda che produce i vini tipici della Valpolicella. Il suo patrimonio più prezioso è rappresentato dai cru Jago, Figari e Costa del Buso, 20 ettari di vigneto posti fra i 230 ed i 423 metri di altitudine, piantati a Corvina, Corvinone e Rondinella. L’Azienda ha anche un agriturismo per consentire ai turisti di coniugare la passione per il vino con la cultura, l’unicità e la bellezza del territorio e propone anche degustazioni e visite guidate alle cantine ed ai vigneti.
Tenuta Chiccheri
Altra azienda storica della Valpolicella dal nome evocativo che produce vini di qualità. Un metodo di produzione di alto livello presente in tutte le fasi di produzione.
Corte Archi
Dedizione, Entusiasmo, Amore. Questi tre elementi contraddistinguono i valori che
la Famiglia Campagnola, da oltre 100 anni, trasmette alle sue generazioni, condividendo le gioie e le difficoltà, nella vita, e tra i filari, con una missione comune: Coltivare una Passione. Il titolare, Fernando Campagnola, nel 2012 ha dato vita al progetto “Corte Archi”.
Collis Riondo
Una azienda protagonista, in assoluto, della viticoltura italiana con oltre 6.400 ettari di vigneto quotidianamente curato da oltre 2.400 soci agricoltori. I vigneti delle cinque cantine che hanno dato vita al “Consorzio” si estendono su tutte le principali zone vitivinicole del Veneto: Prosecco, Soave, Valpolicella, Ripasso, Amarone, Pinot Grigio, Chardonnay, Garganega e Corvina fra le produzioni più conosciute dal consumatore locale ed internazionale.
Monte del Frà
Il cuore di Monte del Frà si trova a Custoza, sulle colline moreniche del Lago di Garda, a soli 15 km dal centro di Verona. Una lunga avventura iniziata nel 1958 che ha portato oggi l'azienda ad essere proprietaria di 140 ettari di vigna. Una storia che si snoda tra grandi Cru come il Cà del Magro, il vigneto Colombara, Grottino, Staffalo, Monte Godi, Monte Fitti, Mascarpine, Bagolina, Pezzarara e Monte del Frà appunto. Da una decina d'anni la famiglia Bonomo è inoltre proprietaria di una bellissima tenuta nel comune di Fumane lungo il piccolo torrente Lena, a Lena di Mezzo. La gestione controllata della materia prima e la successiva conduzione di tutte le pratiche enologiche, secondo le più moderne tecniche di preservazione dei caratteri primari delle uve, sono una garanzia di controllo di filiera per vini di pregio.
Sartori
La società del presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella è un’azienda di successo dalla vocazione internazionale, che realizza oltre l’80% del suo fatturato in più di 50 Paesi: in tutta l’Europa, in America del Nord e del Sud, in Russia, nel Sud Est Asiatico. Quel motto “di Verona” e la fiera presenza di Cangrande della Scala che campeggiano sul logo, certificano il profondo e indissolubile legame con i luoghi, la storia, la bellezza e l’eleganza di una delle città più visitate al mondo. Sartori, come amano dire in azienda, ha sempre combattuto per Verona, lavorando esclusivamente sui vini classici veronesi: Valpolicella, Soave, Bardolino, Bardolino Chiaretto, reinterpretati in chiave elegante e personalizzata, per adattarli al gusto dei consumatori dei quattro angoli del mondo, grazie a percorsi enologici dedicati e, soprattutto, con il lavoro di fino fatto dai master blender e da un’equipe internazionale di enologi.
Le etichette sulle quali l’azienda oggi punta sono Regolo Valpolicella Superiore DOC Ripasso e Marani Bianco Veronese IGT, vini-brand molto rappresentativi del bouquet Sartori. Con questi due vini Sartori lavora ai confini del disciplinare, sempre usando varietali e vitigni di Verona, ma con la mano più libera per creare uno stile e una riconoscibilità caratteristica che l’azienda vorrebbe fossero, un giorno, espressione diretta del suo stile elegante della sua identità di winemaker.
E, per finire, Infermentum
Una dolciaria artigianale, con sede alle porte di Verona, costituita pochi anni fa da quattro giovani che ha letteralmente bruciato le tappe. Il loro percorso è iniziato, davvero, da un garage, dove hanno preparato le prime ricette che sono alla base dell’attuale successo. Lo scorso Natale hanno “sfornato” 34mila panettoni. Ad Anteprima Amarone 2015 hanno presentato uno straordinario panettone “Albiciocco” che celebra in dolcezza il trionfo della semplicità. Un dolce lievitato con cioccolato fondente e albicocche candite, adatto tutto l’anno sulla tavola domenicale, a colazione e merenda.
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