Con Amarena Fabbri 1905 ritorna Salomone il Pirata Pacioccone.
Resta a casa e “Porta Pasiensa!”: dal Carosello ai social, il Pirata Pacioccone torna nelle case degli italiani.
di Giovanni Tavassi
Il Carosello che tutti attendevano
Il Pirata Salomone
Chi è della mia età ed ha vissuto gli anni '60 sicuramente ricorderà il Carosello, erano anni in cui la RAI si manteneva con i versamento di quei pochi canoni annuali.
Per poter realizzare programmi, informazione e altro, si doveva escogitare qualche altra cosa e venne fuori l'idea di costruire e creare un momento pubblicitario che portasse introiti alla RAI e fu così che nacque il Carosello, che prese il nome dal film del 1954 "Carosello Napoletano” di Ettore Giannini.
La prima messa in onda del Carosello fu il 3 febbraio 1957, e venivano trasmesse scenette comiche e divertenti per attrarre l'attenzione e portare il pubblico allo scopo finale che era quello del prodotto da vendere. Le pubblicità erano in bianco e nero, ogni sera andavano in onda e tutti attendevano quel momento televisivo perchè, erano sì messaggi promozionali per adulti ma piacevano molto ai bambini, quindi aveva il duplice scopo di far contenti i bambini e nello stesso tempo indicare ai genitori quali prodotti acquistare.
Il Carosello ha poi smesso la propria attività il 1º gennaio 1977 con ultima andata in onda.
Fra 1965 e il 1976 andava in onda, al Carosello, lo spot di Amarena Fabbri con "Salomone il Pirata Pacioccone" e il suo tormentone "Porta Pasiensa!" e il riscoprire questi spot negli archivi, come ha fatto Nicola Fabbri, ha portato all'idea di ripubblicarli sui social e creare il motto di questo momento Resta a casa "Porta Pasiensa".
Quale motto migliore si poteva trovare in questo momento di pandemia dove tutti stiamo a casa, eccolo Resta a Casa e "Porta Pasiensa!", infatti Salomone il Pirata Pacioccone ripeteva, più volte nell'episodio, "Porta Pasiensa!" per risolvere qualsiasi problema e per evitare le torture che a ogni fine spot il nostromo Fortunato voleva infliggere al soggetto del momento, pronunciando la famosa frase "Capetano, lo possiamo torturare?".
Insieme ai nostri figli e nipoti vedere come erano fatti i programmi televisivi, come erano le fatte le pubblicità e i cartoni animati in quegli anni e rivedere insieme, oggi sui social, gli episodi di Salomone il Pirata Pacioccone è anche un modo per spiegare ai bambini come è cambiato il mondo negli ultimi 60 anni e riscoprire anche una chicca che due squattrinati del momento, Franco “Bonvi” Bonvicini e Francesco Guccini, diventarono collaboratori nella realizzazione degli episodi del Pirata Salomone, e di lì a poco sarebbero diventati rispettivamente uno dei fumettisti e uno dei cantautori più amati italiani.
Fabbri 1905 ripropone 8 sketch storici con le avventure del Pirata fino alla fine di maggio per aiutarci a restare a casa con il sorriso. Tante le iniziative virtuali pensate per le famiglie e per i professionisti del fuoricasa, dalle ricette per i piccoli chef all’inedito incontro tra Bartender e Pasticceri, due volti della stessa passione.
Se “resta a casa” è l’imperativo di questi giorni di sofferenza condivisa, “porta pazienza” - anzi “porta pasiensa!”- può diventarne il mantra. È questo l’auspicio di Fabbri 1905, che, in un momento complesso per il Paese, volge il suo sguardo alla propria “infanzia”, riscoprendo un personaggio mitico, praticamente un membro onorario della famiglia, che per anni – quando la tv aveva un solo canale - entrò nelle case degli italiani con il suo celebre motto, contagiandole con quello spirito di saggezza e di buonumore, mai come oggi indispensabili.
Grande pancia e baffi all’insù, Salomone il Pirata Pacioccone, superstar per i tutti i bambini italiani cresciuti con il Carosello, ritorna in un momento delicato della nostra storia per esortare i bimbi di ieri e di oggi a “portare pasiensa”, senza mai dimenticare il sorriso. Un atteggiamento che ci aiuta a vivere l’obbligo di restare a casa come occasione per riscoprire il piacere della famiglia, della condivisione, dei sapori di una volta, come quelli di Fabbri 1905, da oltre cento anni garanzia di qualità e affidabilità, ma soprattutto di coccola e calore familiare.
“Rovistando nel cassetto dei ricordi – spiega Nicola Fabbri - abbiamo trovato un vecchio membro dalla famiglia, che con la sua ciurma di pirati risolveva tanti problemi nei caroselli degli anni '60 a suon del motto “Porta Pasiensa!”. Abbiamo deciso di richiamarlo per lanciare un messaggio di positività e leggerezza in un periodo così complesso che costringe molti ad una forzata e dolorosa inattività. Fabbri è un’azienda storica, è stata per tanti anni al fianco delle famiglie e dei suoi clienti e lo sarà anche domani. Insieme supereremo questa difficile situazione”.
Salomone tornerà in versione social, con 8 sketch che una volta a settimana animeranno i profili di Fabbri 1905, accompagnandoci nelle sue avventure fino alla fine di maggio. Un breve viaggio nel tempo da compiere insieme ai bimbi di oggi, che rimarranno stupiti e incantati dalle immagini in bianco e nero e dalle buffe parlate dei pirati.
Le ricette di Casa Fabbri per tutta la famiglia
Il pirata e la sua ciurma sono solo la punta di diamante di un più complesso disegno digitale messo in campo dall’azienda per mostrare tutta la sua vicinanza agli italiani.
Fabbri 1905, prima di essere un’azienda storica, è da cinque generazioni una famiglia che porta la dolcezza nelle case delle famiglie, oggi anche grazie al grande database di ricette messe a disposizione del pubblico, che spaziano dal dolce al salato, passando per i drink e le bibite analcoliche. L’invito per tutti è riscoprire il piacere di mettere le mani in pasta. Tante le idee, semplici da replicare, pensate per i piccoli chef, particolarmente colpiti dalla reclusione forzata: come i ghiaccioli, ottimi in vista dell’estate e divertenti e facilissimi da realizzare con l’ausilio della vasta gamma di sciroppi Fabbri. Oppure i biscotti e le torte all’Amarena, perfette da accompagnare con bibite e tisane adatte a tutti i gusti, compresi i drink a basso contenuto alcolico per i più grandi che anche in casa non vogliono rinunciare al piacere di un colorato aperitivo.
Il progetto “Pasticcere e Bartender: due volti della stessa passione”
Competenza, creatività e precisione, ma soprattutto una passione che brucia e che impone di non fermarsi mai: sono questi gli “ingredienti” che accomunano il lavoro di due figure centrali del fuoricasa – il pasticcere e il bartender – che oggi Fabbri 1905, forte della sua competenza trasversale nel mondo dell’Ho.Re.Ca, riunisce virtualmente per proporre una nuova innovativa proposta: il bere miscelato in abbinamento con il dolce (e viceversa). Un’unione fino a ieri sottovalutata, ma che sta emergendo come nuovissimo trend e potrebbe mostrarsi un’arma vincente per i professionisti in vista della ripresa dell’attività.
Ad animare l’iniziativa i Maestri del fuoricasa, Brand Ambassador di Fabbri, che anche a casa non riescono a non pensare al futuro della professione. Saranno loro a realizzare video tutorial uniti da un comune filo conduttore.
Il progetto è partito il 7 aprile con la stella del bancone, il bartenderdue volte campione del mondo Bruno Vanzan, che dialogherà virtualmente con il Maestro Pasticcere AMPI Francesco Elmi (8 aprile) e con l’Italian Coffe Trainer Accademia Italiana Maestri del Caffè e Vincitore del IV Gran Premio della Caffetteria Italiana Gianni Cocco (9 aprile), in una sfida a colpi di ricette di Pasqua.
Nelle prossime settimane verranno realizzati nuovi inediti incontri di sapore incentrati sulla ricca tradizione delle ricette dolci regionali, che vedranno protagonisti Brand Ambassador e Tecnici Fabbri 1905.
La storia del Pirata Pacioccone
Il grande cineasta francese, Jean-Luc Godard, lo definì come il prodotto migliore del cinema italiano. E anche se l’epoca è cambiata e il Carosello per molti è solo un mitico nome, quella del Pirata Pacioccone resta ancora oggi una storia di successo e creatività, nonché una pagina indelebile della comunicazione aziendale in Italia.
Creato nel 1965 dal disegnatore Ebro Arletti con l’autore e regista Guido De Maria, presto si arricchì grazie alla mente geniale di due giovani e squattrinati amici modenesi, Franco “Bonvi” Bonvicini e Francesco Guccini, che di lì a poco sarebbero diventati rispettivamente uno dei fumettisti e uno dei cantautori più amati del Belpaese.
Fu grazie alle loro trovate che le scorribande del Pirata e del suo aiutante Mano di fata entrarono nell’immaginario collettivo, tanto che le frasi tormentone delle réclame divennero parte del linguaggio di tutti i giorni. «Cappetano, lo possiamo torturare?», chiedeva la ciurma. E il saggio Salomone rispondeva «Ma cosa vuoi torturare tu? Porta pasiensa! So ben io come fargli aprire la bocca...». La soluzione era, naturalmente, un prodotto Fabbri.
Il successo fu tale che il Pirata ispirò una vasta gadgettistica e nel ’76 venne prodotta anche una serie con personaggi creati con la plastilina da Francesco Misseri e da Lanfranco Baldi.
Un pezzo di storia di casa Fabbri che oggi – con la sua storica saggezza – rinasce per portare un sorriso nelle nostre case.
Il Carosello Fabbri nasce a Bologna grazie alla creatività di Guido de Mariaed è stato il più longevo della storia. All’epoca non era possibile mandare in onda le repliche gli episodi, che pertanto erano sempre inediti.
08/04/2020 Versione pdf