Human Virus Exhibition a Palazzo Zaguri di Venezia - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 14/01/2021
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"Human Virus Exhibition" presenta a Venezia la storia del virus e di tutte le epidemie - Palazzo Zaguri dal 26 settembre 2020.

Sarà mostrato a tutti cosa provano i malati di coronavirus quando sono ricoverati in terapia intensiva.

di Giovanni Tavassi



Foto del trasporto in Canal Grande del letto da terapia  intensiva Hill-rom

Dopo la chiusura, dei musei e siti preposti ad eventi culturali, a seguito del lockdown imposto per il contenimento della pandemia, da maggio questi luoghi hanno riaperto i battenti, rispettando tutte le precauzioni possibili sia per il distanziamento sociale sia per la sanificazione.
L'arte ha, nuovamente, ritrovato il suo ruolo principale per quanto riguarda il turismo culturale in Italia.

A Venezia il 26 settembre 2020 partirà la mostra “Human Virus Exhibition” che racconta ciò che è stato e quello che imparte è ancora, la tragedia dettata dal Covid-19. Una bella intuizione dell'organizzazione che ha voluto mettere al centro questo tempa che è molto forte, ma sicuramente serve ancor di più a sensibilizzare le coscienze delle persone. Una spiegazione attenta e puntuale sulla storia dei virus e di tutte le pandemie.

Tutta una sezione destinata a questo tema, spiegano gli organizzatori è stata “realizzata in collaborazione con Usl 4, scoraggerà la sottovalutazione dei rischi di contagio”.

A Palazzo Zaguri sono visitabili anche le altre mostre:
Real Bodies
Venice Secrets
Leonardo da Vinci. Human Art Exhibition



“Nell'ultima sezione della mostra  Human Virus sarà allestita una vera unità di terapia intensiva per il  Coronavirus, perché i visitatori possano vedere con i loro occhi in che modo  è stato sconfitto il virus, ma anche quale luogo di sacrificio e doloroso  isolamento rappresenta”.  Un messaggio diretto, che supera  l'aspetto divulgativo e vuole fare prevenzione agendo da deterrente - anche  attraverso le vivide testimonianze dei malati restituite dall'audioguida -  contro l'irresponsabile sottovalutazione dei rischi di contagio, quello  che arriva dalla direzione della kermesse internazionale sulla storia dei virus  e delle epidemie: la mostra “Human Virus Exhibition” che sabato 26  settembre aprirà i battenti al pubblico nella sede  espositiva di Palazzo Zaguri, in campo San Maurizio a Venezia. “Abbiamo previsto  nel percorso espositivo un’unità di terapia intensiva - spiega il curatore  della mostra, Ilario De Biase - perché è il luogo simbolo della  pandemia: rappresenta l'inevitabile solitudine dei malati dettata dai  protocolli - alcuni morti senza poter salutare i loro congiunti, altri segnati  per sempre dall'incubo del virus – ma è anche il luogo dove il  personale ospedaliero, mettendosi a rischio e lavorando senza  sosta, ha messo a punto le terapie che hanno poi salvato vite”.  

“Per sottolineare ancora di più il suo  significato di luogo in trincea dove si sono combattute battaglie per la vita di  tutti - rileva il patron dell'esposizione scientifica, Mauro Rigoni, - ci  teniamo a specificare che tutte le strumentazioni esposte dalla mostra nella  sezione di terapia intensiva, in caso di necessità legata alla pandemia, ancora  purtroppo in corso, sono pronte ad essere spedite verso il primo presidio medico  utile, Covid Hospital della Regione Veneto, per garantire ancora la  sopravvivenza dei malati”. La direzione del polo espositivo di Palazzo Zaguri  esprime gratitudine verso tutto lo staff dell'Ulss 4 Veneto Orientale,  soprattutto nelle persone del direttore generale, Carlo Bramezza, e del  primario di terapia intensiva del Covid Hospital di Jesolo, dottor Fabio  Toffoletto, che hanno messo a disposizione la loro esperienza in prima linea  guidando l'allestimento e fornendo supporto scientifico ai testi delle  audioguide descrittivi della sezione, ma anche verso le aziende di forniture  ospedaliere, in primis AtesMedica.Com Srl di Verona  e Mindray  Medical Italy Srl,  InManibusMeis di Ferrara e Weber per l’area  Triage, che hanno messo a disposizione i prestiti  museali delle costose strumentazioni.

“Visitando la terapia intensiva in  mostra - spiega Luca Rumiato, exhibition manager che ha  coordinato l'allestimento della sezione - i visitatori si potranno immedesimare  negli automi robotizzati in plexiglass realizzati per la mostra, che riproducono  nel dettaglio anche i polmoni funzionanti che saranno collegati ai ventilatori,  mostrando dal vero quale dura esperienza di riabilitazione polmonare ha permesso  la sopravvivenza dei malati”. Nel dettaglio saranno presenti nella sezione di  terapia intensiva: un letto con materasso marca Hill-rom, un ecografo, un  ventilatore, un umidificatore, un defibrillatore, un monitor parametri, un  dispositivo C-pap (maschera naso-bocca) ventilazione meccanica a pressione  positiva continua (in inglese CPAP, acronimo di Continuous Positive Airway  Pressure). “Sarà suggestiva - aggiunge Rumiato - la testimonianza raccolta  in quarantena da un malato grave di Covid-19 che i visitatori potranno  ascoltare direttamente dall'audioguida e il video proiettato a ciclo continuo  mostrando al pubblico per la prima volta la vestizione del personale medico  prima di entrare in terapia intensiva con le elaborate operazioni di  sanificazione anti contagio”. Altre sezioni molto attese: quella che presenta le  innovative Start-up anti contagio avviate durante la pandemia  che saranno attivate anche per la mostra e quella allestita con reperti  storici risalenti alla peste del 1630 a Venezia.

Tanta curiosità,  inoltre, di vedere in azione nelle sale della mostra: il sensore di  rilevamento assembramenti, sistema perimetrale da installare in una  stanza capace di monitorare il rispetto delle misure di sicurezza attraverso una  telecamera intelligente, e il robot postino "Yape", automa  autoigienizzante per garantire la disinfezione dei robot postini nel  passaggio da un individuo ad un altro. Un angolo della sezione “Start-up” sarà  inoltre dedicato a brevetti di presidi medici come: Blue Vent,  ventilatore polmonare economico d'emergenza stampato in 3d, il  Covid Detector, termoscan con stazione per igienizzante mani  integrata, pensata per sostituire con un sistema automatico le figure che  controllano la temperatura all'ingresso dei locali, e ancora il  Dispositivo che simula il contatto tattile, e i tanto attesi  Anticorpi ricombinanti di sintesi ottenuti utilizzando come  vettore virus vegetali ingegnerizzati. Nutrita infine l'area dedicata alle  maschere innovative come la famosissima Maschera Decathlon  convertita in respiratore da terapia intensiva e la selezione di mascherine  riutilizzabili: la I-mask in silicone, la Space  Mask stampata in 3d, e la G+ Co-Plus realizzata in  grafene.

Info
Human Virus Exhibition
Orari: tutti i giorni dalle ore 11.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00).

22/09/2020
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