Il Giovane Boccioni alla Galleria Bottegantica - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 14/01/2021
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Il Giovane Boccioni - La figura e l'opera di Umberto Boccioni.

Galleria Bottegantica di Milano - Dal 5 marzo al 5 maggio 2021.




Numerose sono le mostre che negli ultimi decenni hanno indagato la figura e l’opera di Umberto Boccioni. Poche, tuttavia, sono quelle che hanno ripercorso con rigore scientifico la fase giovanile e formativa dell’artista calabrese, in cui lo studio del passato si lega alla volontà irrefrenabile di conoscere il presente e di sperimentare il futuro. A  questo periodo – ricco di suggestioni – è dedicata la mostra Il giovane  Boccioni, con la quale Galleria Bottegantica inaugura la stagione  espositiva 2021.

Curata dalla storica dell’arte Virginia Baradel, tra i più accreditati studiosi di Boccioni prefuturista, la rassegna propone una accurata selezione di opere eseguite da Boccioni tra il 1901 e il 1909.  Anni nei quali il pittore, allora ventenne, rafforza la sua vocazione  artistica attraverso esperienze di studio condotte a Roma, Padova,  Venezia e Milano, intervallate dall'importante soggiorno parigino del  1906 e dal successivo viaggio in Russia.
L’influenza delle diverse  correnti figurative europee e l’interesse per la tradizione classica e  rinascimentale, affiorano ripetutamente nelle opere del periodo e  trovano, soprattutto nella produzione grafica, un valido laboratorio di  analisi sperimentale, di invenzione e di verifica stilistica che  Boccioni conduce in parallelo rispetto alla pittura.

Proprio al  lavoro su carta la mostra dedica particolare interesse attraverso una  selezione di disegni che coprono gli anni dell'apprendistato del giovane  Boccioni. A un primo nucleo di opere – di forte impronta scolastica  – risalente al periodo in cui fu allievo di Giacomo Balla e frequentò  le scuole di disegno pittorico e di nudo a Roma, se ne affianca un altro  – più copioso e diversificato – riconducibile agli anni immediatamente  successivi, nei quali il tratto acquista sicurezza nel restituirci  precise visioni architettoniche, ritratti curiosi – alcuni dei quali  rasentano la caricatura – e figure umane di estrema sintesi formale.  Anche le copie da museo appartengono a questo periodo di apprendistato.  
Altro  aspetto su cui la mostra focalizza l’attenzione riguarda le tempere  commerciali che Boccioni dipinge in questi anni per ragioni perlopiù  economiche.
La foga di apprendere e di affinare le proprie capacità  artistiche caratterizza anche il periodo veneziano dell’artista, durante  il quale sperimenta – sotto la guida del pittore Alessandro Zezzos – la  tecnica incisoria, i cui esiti, davvero interessanti, sono ben  documentati nella rassegna milanese.
Il percorso espositivo della  mostra si conclude – come del resto quello formativo dell’artista – con  il trasferimento di Boccioni a Milano, nel settembre del 1907.  L’interesse per le opere di Giovanni Segantini, Carlo Fornara e di  Gaetano Previati – ammirate pochi mesi prima alla Biennale di Venezia –,  orientano il giovane verso la ricerca di uno stile capace di conciliare  la modernità positivista con l’idealità nell’ambito dell’illustrazione e  della cartellonistica. La coeva produzione pittorica trova espressione  in piccole vedute di paesaggi lombardi che dimostrano tuttavia un  superamento della trama impressionista ancora presente nelle tele di  periodo veneziano. Nel versante del ritratto, dove il pennello diventa  febbrile nella sua urgenza di restituire sulla tela la singolarità di un  volto, di una espressione o di un carattere.
In mostra questi temi sono testimoniati da opere di pregio, come Paesaggio lombardo e La madre malata del 1908. Altre documentano invece la parentesi simbolista del 1908-1910, che trova ne Il lutto il suo esito più straziante e esoterico. Altrettanto interessanti sono i bozzetti per il manifesto dell’Esposizione di pittura e scultura promossa  dalla Famiglia Artistica a Brunate (maggio-giugno 1909): sintesi  perfetta delle diverse cifre stilistiche fin qui acquisite da Boccioni,  dal divisionismo, alla pennellata larga e sintetica di matrice  postimpressionista, agli echi del modernismo.
Accompagna la mostra un  importante catalogo, edito da Bottegantica edizioni, con contributi di  Virginia Baradel, Ester Coen e Niccolò D’Agati, regesto dei disegni e  delle grafiche a cura di Niccolò D’Agati.

Info
Il Giovane Boccioni
Milano, Galleria Bottegantica
5 marzo | 5 maggio 2021
Orari: da martedì al sabato 10-13; 15-19
Ingresso libero
Tel. (+39) 02 6265489 - (+39) 02 35953308
milano@bottegantica.com

08/12/2020
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