La stagione folle delle mostre - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 14/01/2021
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La Stagione folle delle Mostre.

Ecco le Mostre dormienti e quelle comunque aperte.

di Giovanni Tavassi



La Pandemia da Covid-19 ha fatto crollare uno dei pilastri dell'economia turistica italiana "la cultura". Ci stiamo lasciando pian piano alle spalle questo 2020 che è stato un anno bisesto e funesto in tutti i sensi.
Siamo consapevoli che anche per tutto il 2021, si dovrà portare la mascherina e rispettare il distanziamento, affinchè con le vaccinazioni si arrivi alla famosa immunità di gregge.
Ritornando ai siti della cultura palazzi, musei cinema e teatri, nonostante fossero monitorati con ingressi contingentati, rispetto delle norme e opportune sanificazioni, il Governo a seguito indicazioni del CTS ha deciso, ancora una volta, la sospensione per le mostre, musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, fatta eccezione per le biblioteche e gli archivi, dove i servizi sono offerti su prenotazione, osservando sempre le norme ed il contenimento  dell’emergenza epidemica.
Ci auguriamo che a Gennaio si sblocchi questa situazione affinchè i luoghi deputati alla cultura siano riaperti all'umanità.

Perfettamente  allestite, appuntate nell’elenco dei desideri di molti. Eppure chiuse.  Sono le mostre che in tutta Italia restano sbarrate in attesa di un “si  aprano le porte, con tutte le cautele del caso” da parte del Governo.
Certo,  molte di queste sono rimaste in contatto con il proprio pubblico grazie  al mondo virtuale dei social e del website ma è evidentemente  impossibile colmare il vuoto.

Vediamone alcune, cominciando da  quelle che sono già al loro doppio “sonno”, nel senso che erano appena  partite quando a chiuderle fu il lockdown di primavera, salvo risorgere  con il sole d’estate e poi tornare nuovamente al buio.
Nella  categoria delle veterane dell’Era Covid è, al Palazzo Roncale di Rovigo,  “La quercia di Dante”. Visioni dell’inferno. Dorè, Rauschenberg,  Brand”, aperta lo scorso 28 febbraio e adesso prolungata sino al 17  gennaio 2021.
Sorte analoga anche per un’altra mostra celebrativa di  Centenari. A Rovigo, per quello di Dante, Previati in questo altro caso,  è ricordato a Ferrara, al Castello Estense con la mostra “Tra  Simbolismo e Futurismo. Gaetano Previati”. Inaugurata il 9 febbraio  2020, dovrebbe concludersi il 27 dicembre, salvo proroghe.
Accanto a  queste due veterane, diverse altre vivono un poco gradito letargo in  attesa del colpo di bacchetta magica che le risvegli.

In ordine  sparso, “Marc Chagall “anche la mia Russia mi amerà”, a Palazzo  Roverella di Rovigo. Salvo proroghe, chiuderà il 17 gennaio, mentre a  Padova morde il freno “van Gogh. I colori della vita”, prevista sino  all’11 aprile.
È pronta a farsi ammirare sino a sino al 5 aprile, ad  Abano Terme (Pd), nel Museo Villa Bassi Rathgeb, “Seicento-novecento. Da  Magnasco a Fontana. Collezioni in dialogo sono la Bassi Rathgeb e la  Merlini”.
Tempi brevi, sempre che non intervengano auspicabili  proroghe, per “Mio Vanto, Mio Patrimonio”. L’arte del ‘900 nella visione  di Leone Piccioni”, al Museo della Città di Pienza.
Al Palazzo  della Podestà di Montevarchi (AR), luci spente anche per la monografica  su “Ottone Rosai”, che dovrebbe concludersi il prossimo 31 gennaio.  
Sempre  salvo proroghe, a Cremona, “Orazione Gentileschi. La fuga in Egitto e  altre storie” è, per adesso, prevista sino 31 gennaio, in Pinacoteca    Ala Ponzone.

Prolungata invece sino al 14 febbraio (chiusura  inizialmente prevista all’8 dicembre), a Camera – Centro Italiano per la  Fotografia, naturalmente a Torino, per «Paolo Ventura. Carousel».
Ci  sarebbe stato tempo sino 13 dicembre, alla Fondazione Magnani-Rocca, in  quel di Mamiano di Traversetolo - Parma, per ammirare “L’Ultimo  Romantico. Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori”.
Qualche  settimana in più, sino al 14 febbraio, alla Nuova Pilotta di Parma per  la mostra “Fornasetti. Theatrum Mundi”, aperta lo scorso 3 giugno.
Il  31 gennaio è la data prevista per la chiusura di “La mano che crea. La  Galleria pubblica di Ugo Zannoni (1836-1919). Scultore, collezionista e  mecenate”, aperto il 27 giugno scorso a Verona, Galleria d’Arte Moderna  Achille Forti a Palazzo della Ragione.
Sono, negli scorsi mesi,  iniziate a Ravenna le Celebrazioni per il Settimo Centenario Dantesco.  L’intensissimo programma ravennate ha preso il via con “Dante nell’arte  dell’Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna. Dante in esilio”,  ai Chiostri Francescani, dove resterà sino al 5 settembre 2021. Il  secondo appuntamento è alla Classense con la mostra “Inclusa est flamma.  Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante” di cui è già certa  la proroga oltre il 10 gennaio, iniziale data di chiusura.

Ma,  attenzione! Perché tra tante mostre dormienti, ve ne sono alcune che  sono “graziate” per avere sede in paesi con meno restrizioni anti-covid  oppure per essere accolte in gallerie private, che in quanto esercizi  commerciali, sono accessibili al pubblico (ad eccezione naturalmente di  zona rossa).
È esempio del primo caso “Dentro i Palazzi. Uno sguardo  sul collezionismo privato nella Lugano del Sette e Ottocento: le  quadrerie Riva”, aperta nel pieno di questa ondata di Covid, allestita  nella Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst, a Rancate, Canton Ticino, in  Svizzera. Tranquillamente visitabile sino al 28 febbraio 2021.
Così  come sono regolarmente aperte le sezioni milanese e fiorentina di “Arte  moderna e contemporanea. Antologia scelta 2021”, mostra proposta da  Tornabuoni Arte nelle sue Gallerie delle due città.
Per concludere il  giro, ecco una Fiera: “Flashback, l’arte è tutta contemporanea. Con il  tema: “Ludens”, ha scelto di affrontare il Covid trasformandosi in  un’Edizione Diffusa nella città di Torino e nel resto del mondo, dove  hanno sede le gallerie partecipanti (www.flashback.to.it). Partendo al  grido di “non siamo soli”, ci invita tutti a giocare con la sua ottava  edizione, Ludens, dedicata alla capacità di ciascun individuo di  riplasmare la realtà attraverso la creatività.   

07/12/2020
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