Orazio Gentileschi alla Pinacoteca di Cremona - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 14/01/2021
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Orazio Gentileschi "La fuga in Egitto e altre storie" - Cremona Pinacoteca Ala Ponzone dal 10 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021.

In una straordinaria mostra promossa dal Comune di Cremona attraverso i suoi Civici Musei, con la curatela da Mario Marubbi.



La fuga in Egitto - Orazio Gentiloni

Dal  prossimo 10 ottobre,  per la prima volta, alla Pinacoteca Ala Ponzone  di Cremona, si possono ammirare l’una di fianco all’altra due versioni  del “Riposo durante la fuga in Egitto”, capolavori di Orazio  Gentileschi. In  una straordinaria mostra promossa dal Comune di Cremona  attraverso i suoi Civici Musei, con la curatela da Mario Marubbi.   
Accanto  alle due magnifiche tele, la prima del Kunsthistorisches Museum di  Vienna e la seconda di collezione privata, la mostra propone una  selezione di altri dipinti, sculture, avori, incisioni sulla popolare  “Fuga” tramandata dal solo Vangelo di Matteo ma protagonista dei Vangeli  apocrifi.

Due tele eguali, di mano di Orazio  Gentileschi, realizzate l’una dopo l’altra, dedicate al racconto del  “Riposo durante la fuga in Egitto”. Un tema che, così come  splendidamente ricreato dal Gentileschi, affascinò diversi committenti.  Tanto che, accanto alle due versioni riunite a Cremona, se ne conoscono  altre due, l’una al Louvre e al Birmingham Museum la seconda.  Dipinti   che sono riconosciuti tra i più intriganti del primo Seicento italiano.
Le  due versioni esposte all’Ala Ponzone risalgono al momento in cui Orazio  Gentileschi - forse il più precoce, intelligente e spregiudicato  interprete tra i pittori caravaggeschi - godeva di enorme fama  internazionale. Fama accresciuta a Parigi, dove era stato chiamato alla  corte di Maria de’ Medici, e ampliata a Londra dove era stato chiamato  da George Villiers, primo duca di Buckingham.

La caduta di Re  Carlo I d’Inghilterra provocò anche quella del suo potente ministro e la  sua “Fuga in Egitto” venne messa all’asta da George Cromwell ad Anversa  nel 1646.  Finì nelle collezioni dell’arciduca Leopoldo Gugliemo, per  il suo castello di Praga, e infine al Kunsthistorisches Museum di  Vienna.
Anche la seconda versione  non ebbe pace. Dopo vari passaggi,  nell’Ottocento il dipinto finì anch’esso nella collezione dei Duchi di  Buckingham, a sostituire il gemello finito a Praga. Riproposto sul  mercato, entrò a far parte della  collezione di Paul Getty a Malibu e  oggi è uno dei tesori di una  collezione privata di Mantova.
Per la  prima volta nella storia, le due versioni “Buckingham” del “Riposo  durante la fuga in Egitto” vengono esposte vis a vis, grazie al prestito  concesso dal museo viennese che, in cambio, riceverà dai Civici Musei  di Cremona uno dei loro capolavori, il “San Francesco” di Caravaggio. E,  naturalmente, grazie alla disponibilità del collezionista che conserva  l’altra versione del dipinto.
Occasione ghiotta per tutto il pubblico  ma ancora di più per gli esperti cui la mostra cremonese offre  l’opportunità davvero unica di poter ammirare, affiancate, le due  magnifiche tele. Va segnalato come gli studi sin qui condotti abbiano  assegnato la primogenitura alla versione conservata nella collezione  mantovana.  
L’opportunità di una simultanea visione dei due dipinti consente anche di ripercorrere il tema iconografico della Fuga in Egitto  e dei molteplici episodi ad esso collegati, mettendo a fuoco una  riflessione teologica e soprattutto  iconografica sul tema delle Storie  dell’infanzia di Cristo attraverso i secoli, a partire dal Medioevo fino  ai nostri giorni.

In mostra, le due tele vengono affiancate da  una selezione molto precisa di avori, sculture, miniature, dipinti e  incisioni sul tema nelle sue varie declinazioni che permetterà di  seguirne l’evoluzione nell’arte occidentale,  dapprima con accenti  marcatamente fiabeschi e poi, proprio a partire dalla serie di opere di  Orazio Gentileschi, focalizzandosi sulla centralità della Sacra  Famiglia.

La presenza di opere di importanti maestri come Martino  e Callisto Piazza, Savoldo, Maratta, Rembrandt, Legnanino, Piccio,  Sironi e tra le incisioni opere di Schongauer, Dürer, Procaccini,  Rembrandt, Tiepolo rende la mostra particolarmente interessante.

Il  racconto della  fuga in Egitto, tramandato dal solo Vangelo di Matteo, è  tra quelli più amati dagli artisti e dai loro committenti. Un interesse  che portò al fiorire di una cospicua letteratura e stimolò una serie  straordinaria di invenzioni pittoriche, attingendo non solo al beve  passo tramandato dall’Evangelista ma anche, e di più, dai Vangeli  apocrifi.

La ricchezza dei temi, dei supporti e delle tecniche,  unita ad un ampio respiro temporale, fa di questa mostra un momento  unico per lo studio e la comprensione di uno dei temi meno conosciuti  della vita di Cristo.

Mappa della località


Info
Prezzo del biglietto: 7 euro intero 5 ridotto
Orari: da martedì a domenica 10-18

Gruppi con prenotazione obbligatoria, max 10 persone
Singoli prenotazione consigliata

19/09/2020
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