Teatri aperti in Emilia - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 14/01/2021
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Teatri aperti in Emilia - Aperture a Ottobre e Dicembre.

Tra il 24 e il 25 ottobre e dal 5 all’8 dicembre 2020, Visit Emilia apre il sipario sulle visite a 22 teatri storici dell’area compresa.



Teatri Emilia Romagna

Con quello spirito agguerrito che si respira proprio nelle grandi  imprese descritte ed esaltate da drammaturghi e commediografi, Visit Emilia lancia un’iniziativa culturale volta a promuovere i luoghi sacri della musica e dello spettacolo nell’area compresa tra le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Grazie a Teatri Aperti, ideato da Natalia Maramotti, presidente di Destinazione Turistica Emilia,  il concetto di stagione teatrale per l’autunno/inverno 2020 cambia  allora forma, diventando innanzitutto un’occasione per invogliare  turisti e viaggiatori all’esperienza inconsueta di addentrarsi nel cuore  dei teatri storici nei due periodi compresi tra il 24 e il 25 ottobre e il dal 5 all’8 dicembre.  Quelli che si spalancheranno ai partecipanti saranno universi segreti e  normalmente accessibili solo al pubblico delle rappresentazioni e che  ora diventano essi stessi rappresentazione della voglia di affermare  l’esistenza di un patrimonio unico e generoso, mai rassegnato all’idea  di chiudersi all’esterno.
Gratuite o a pagamento a seconda dei casi, le visite saranno effettuabili solo su prenotazione con info reperibili sul sito www.visitemilia.com

Parma
A Parma, il Teatro Regio apre molto più del sipario il 24 e il 25 ottobre e poi il 6, 7 e 8 dicembre.  Considerato uno dei templi italiani della lirica, è un vero monumento  dell’opera costruito in stile neoclassico a partire dal 1821 per volere  della duchessa Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone. Dal foyer  alla platea decorata da Magnani e sovrastata dal lampadario in bronzo  dorato forgiato dalle officine Lacarrière di Parigi, fino  all’eccezionale sipario dipinto e alla Sala del Ridotto, ogni angolo è  parte di una storia che merita di essere illustrata e conosciuta da  appassionati di musica e amanti del bello. I visitatori potranno inoltre  accedere a luoghi normalmente non aperti al pubblico, come i laboratori  di sartoria, la sala di scenografia, la sala prove dell’orchestra, i  camerini e il palcoscenico.
Anche il “Farnese”, all’interno del Complesso della Pilotta, si aggiunge al prestigioso elenco di “Teatri Aperti” (24, 25 ottobre e 5, 6 e 8 dicembre).  Si sa il Teatro Farnese, costruito interamente in legno (1618), regala  un'inconfondibile armonia. Sino al 14 febbraio 2021 si può poi godere  anche di un tocco di sofisticata eleganza, quella delle opere di  Fornasetti, che vanno in scena con la mostra “Theatrum Mundi”.
La rocca di Busseto accoglie il Teatro Giuseppe Verdi  dove il Maestro si guardò bene dal mettere piede, pur avendo offerto una  notevole somma per la sua costruzione e pur possedendovi un palco.  Attraversando il portico e salendo lo scalone, si viene accolti da  decorazioni di Giuseppe Baisi e Alessandro Malpeli e dai medaglioni di  Gioacchino Levi raffiguranti la Commedia, la Tragedia, il Melodramma e  il Dramma romantico. La visita è prevista il 24 e 25 ottobre e il 5, 6, 7 e 8 dicembre.
L’elegante sala degli spettacoli, a tre ordini di palchi, con un  boccascena arricchito da oro e stucchi bianchi, è uno dei fiori  all’occhiello del Teatro Magnani di Fidenza. La  struttura porta il nome dell’artista fidentino autore di decine di  scenografie verdiane, che ne curò tutta la decorazione, compresa quella  della Sala del Ridotto. La visita, gratuita, è in programma il 24 ottobre e il 5 e 6 dicembre.
Anche se molto più recente rispetto ai gioielli storici finora descritti, l’Arena del Sole di Roccabianca,  inaugurata solo nel 1946, ha una caratteristica unica nella presenza,  all’interno, delle nove statue un tempo parte del monumento di Ettore  Ximenes eretto in onore di Giuseppe Verdi nel piazzale della stazione di  Parma. Danneggiate durante la Seconda Guerra Mondiale, le  raffigurazioni delle opere del Maestro sono state ricollocate in sala. È  possibile ammirarle nel corso delle visite guidate gratuite previste tra il 5 e l’8 dicembre 2020.
Piccola sala all’italiana nel cuore della bassa parmense, il Teatro Pallavicino di Polesine Zibello è l’evoluzione della spartana sala voluta originariamente dal Marchese Antonio Pallavicino nel 1804. Il 6 e l’8 dicembre, sarà possibile ammirare gratuitamente nel corso di una visita guidata questa  miniatura spettacolare, dotata di 12 palchetti e decorata da Pietro  Piazza e Giovanni Azzi (del quale si conserva ancora il sipario a  tendone con fantasie floreali).

Piacenza
Fu Stendhal a definire il Teatro Municipale di Piacenza,  inaugurato nel 1804, il più bel teatro d’Italia. La forma a tre quarti  d’ellisse della sala è l’innovazione di Lotario Tomba che rivoluzionò i  principi della canonica architettura teatrale europea, dando alla città  una struttura all’avanguardia e di grande eleganza, impreziosita nel  tempo dalle opere di Alessandro Sanquirico e dei suoi allievi. Nel 1895  divenne il primo teatro del Paese a essere interamente illuminato da  lampade a energia elettrica. Straordinario il Secondino di scena di  Domenico Menozzi, restituito alla vista nel 2007, dopo un attento  restauro.
In un vicolo tra via Castello e via Taverna, il Teatro San Matteo rivela  nella propria architettura le origini sacre di tempietto protoromanico.  Divenuto sala cinematografica tra le due guerre e caduto in rovina,  venne restaurato negli anni ’80 del secolo scorso e presenta oggi una  platea di 200 posti.
Costruito nel ‘500, il Teatro dei Filodrammatici nasce  come chiesa a pianta basilicale costruita per ospitare le spoglie della  patrona delle monache cistercensi di Santa Franca. Destinato a usi  militari dopo la soppressione del convento, l’edificio divenne sede di  una scuola di musica e di una tipografia, fino a quando nei primi anni  del ‘900 fu convertito in teatro con l’aggiunta di una platea con  loggiato e di un ampio palcoscenico. La facciata, in stile Liberty, è  opera dell’ingegner Gazzola.
Simile la vicenda del Teatro Gioia, anticamente chiesa  intitolata al Sacro Cuore e sede dell’Ordine dei Gesuiti, col tempo  convertito nel teatro Romagnosi, smantellato e finalmente destinato  all’attuale funzione intorno al 1990.
I quattro teatri piacentini saranno visitabili a pagamento con  guida il 24 e il 25 ottobre e nei giorni compresi tra il 5 e l’8  dicembre.
A Pontenure si entra gratuitamente nel Teatro Serra di Parco Raggio,  accanto alla dimora, denominata "Villa Fortunata", che fu fatta  edificare da Armando Raggio, tra il 1882 e il 1885. In questo teatrino  “bomboniera” c’è un palcoscenico in muratura, il cui arcoscenico  conserva tracce di decorazioni floreali. Spettacolare è la modanatura  curvilinea che separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in  tegole il palcoscenico, suggerendo col suo andamento curvilineo il  periodo di edificazione che va collocato tra la fine dell'Ottocento e  l'inizio del Novecento. Si visita il 24 e il 25 ottobre e il 5, 6 e 8 dicembre.
Inaugurato nel 1823, il Teatro Verdi di Castel San Giovanni vide  nel 1841 il debutto di Anna Maria "Marietta" Baderna, perla della danza  famosa in tutto il mondo, e venne ampliato nel 1919. Il foyer consente  oggi di ammirare le antiche volte a crociera, mentre per la sala è stato  recuperato, per quanto possibile, l’aspetto della chiesa originaria. La visita guidata gratuita è prevista il 5 e l’8 dicembre.
Intitolato nei primi del Novecento alla leggendaria attrice che ne aveva calcato il palco a soli 10 anni, il Teatro Eleonora Duse di Cortemaggiore  affonda le proprie radici nel 1826, quando Maria Luigia d’Austria  consente i lavori per la trasformazione del convento. Due ordini di  palchi dominano una piccola platea a ferro di cavallo in una sala  decorata in stile rinascimentale a fiori e ghirlande. La visita gratuita alla platea è in programma per il 25 ottobre e il 6 dicembre.
Ancora Maria Luigia d’Austria e ancora un edificio religioso si legano alla storia del Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda,  inaugurato nella forma contenuta progettata da Giannantonio Perreau -  platea con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e un loggione  - nel 1853. La visita guidata gratuita è prevista per il 25 ottobre.
Probabilmente tra i più piccoli al mondo, il Teatrino del Castello di Vigoleno  si trova in una sala rettangolare del complesso fortificato medievale e  prevede posti a sedere per 12 spettatori. Realizzata intorno agli anni  ’20 del Novecento dal pittore russo Alexandre Jacovleff con curioso  gusto esotico e ricco di simbolismi, la sala è un trionfo di suggestioni  e dettagli raccordati da una fitta vegetazione che presenta anche  rimandi al realismo magico di Severini.
Le visite guidate a pagamento sono in programma il 24 e 25 ottobre e 5, 6, 7, 8 dicembre.

Reggio Emilia
Specchio della passione per il palcoscenico di una città che già dalla  seconda metà del Seicento non poteva concepire un palazzo nobiliare  senza uno spazio adibito alle recite, il Teatro Municipale Romolo Valli venne  inaugurato nella sua forma attuale nel 1857. Edificato nell’area  occupata anticamente dalla piazza d’armi della Cittadella, il Municipale  accoglie il pubblico con un trionfale porticato dominato da un  cornicione decorato con 14 statue. La grandiosità del palco – sul quale è  installato un organo del 1815 - e l’ampiezza del retropalco rendono  l’idea dell’importanza attribuita da Reggio Emilia all’arte della  rappresentazione. Il Teatro sarà aperto con visite guidate a pagamento il 24 e 25 ottobre e il 5 e 6 dicembre.
Costruito nel punto in cui Niccolò Postumo fece erigere il proprio palazzo sul finire del XV secolo, il Teatro Comunale Bonifazio Asioli di Correggio è  il frutto di una vivacissima storia di rappresentazioni, incendi e  ricostruzioni. Nonostante questo, si riconosce ancora il disegno  originario dell’architetto Forti con pianta a ferro di cavallo, 60  palchi ordinati su tre ordini, un loggione e un palco reale: la forma in  cui la sala venne inaugurata nel 1852. La visita guidata gratuita è prevista per il 24 e 25 ottobre e per i giorni 5, 6 e 8 dicembre.
Tra i dieci più antichi d’Italia, il Teatro Ruggero Ruggeri  venne costruito nel 1671 su progetto di Antonio Vasconi per ordine di  Ferrante III, duca di Guastalla. Nonostante gli interventi di restauro  subiti nel corso dei secoli, la veste attuale mantiene la pianta a ferro  di cavallo e l’originale assetto della facciata. È possibile tuffarsi  nella sua storia con le visite guidate gratuite in programma il 25 ottobre, e il 6 e 8 dicembre.
Erede della sala per spettacoli esistente fin dal Cinquecento nella rocca dei Gonzaga, il Teatro Franco Tagliavini di Novellara  ripropone in miniatura la struttura del Municipale di Reggio Emilia con  pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi con loggione e ampia  scena sormontata da orologio. Progettato da Antonio Tegani – che non a  caso aveva collaborato alla realizzazione del ‘fratello maggiore’ – e  finemente decorato da Cesare Cervi, il teatro venne inaugurato nel 1868 e  solo nel 2012 intitolato al grande tenore novellarese. Le visite guidate gratuite avranno luogo il 5 e il 6 dicembre.
Con un nome che richiama l’antico toponimo di Rubiera, il Teatro Herberia  aprì il sipario nel 1926, mostrandosi in una struttura tardo Liberty  ideata da Antonio Panizzi e Italo Costa. Molto attivo anche come cinema,  venne chiuso e poi riattivato, previo restauro, a fine anni ’80. È  possibile visitarlo gratuitamente con guida il 24 e 25 ottobre e il 5 e 6 dicembre.
Ricostruzione in grande scala del piccolo teatro barocco in legno  realizzato da Giovan Battista Fattori nel 1775 all’interno della  cinquecentesca fortezza-palazzo voluta dai Bentivoglio, il Teatro Sociale di Gualtieri  nasce nel 1907 con platea a ferro di cavallo sul quale si elevano due  ordini di palchi e una galleria sostenuti da colonnine in ghisa.  Inondato dalla piena del Po nel 1951, resiste ma cade in disuso fino  alla riapertura nel 2009. Visitabile con guida il 25 ottobre e il 6 dicembre.
Il 24 ottobre e il 5 dicembre, sarà infine possibile visitare gratuitamente al seguito di una guida il Teatro Comunale di Rio Saliceto,  originale esempio di convivenza tra edilizia privata ed edilizia  pubblica, inaugurato nel 1911 per volere, pare, di Clina Sacchetti, che  in esso decise di investire il denaro inviatole per acquistare terreni  dal marito Pietro Montanari, allora effettivo proprietario della  struttura.

Info
Visit Emilia


22/10/2020
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