Weekend a Napoli al tempo della pandemia - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 14/01/2021
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Weekend a Napoli al tempo della pandemia da Covid-19.

Dal 09 all'11 ottobre 2020 - Due giorni intensi fra monumenti, gastronomia mare e superstizione popolare.

di Giovanni Tavassi

 

Gruppo a Castel Sant'Elmo - img©G.Tavassi
 
Come può essere un weekend a Napoli al tempo della pandemia? La paura del contagio ha certamente frenato tanti turisti attesi nella città partenopea, ma a quella domanda, noi, un gruppo di 8 persone, abbiamo voluto dare una risposta passando un weekend nella città madre di tutte le arti, girando rigorosamente a piedi e spostandoci con metropolitana e funicolare solo per raggiungere il quartiere alto del Vomero lontano dal centro storico.
Con questo articolo vogliamo condividere la nostra esperienza con i nostri lettori.
 
1° Giorno a Napoli
Sono partito con un gruppo di 8 persone, me compreso, da Bologna Centrale AV alle ore 08:25 con Trenitalia, causa guasto sulla linea AV Roma-Napoli, siamo arrivati a Napoli con una 40ina di minuti di ritardo. Un pò di timore fra i miei componenti del gruppo, è stato subito placato uscendo dalla stazione, infatti, in Piazza Garibaldi abbiamo subito notato che tutti quelli che incrociavamo indossavano la mascherina.


Il nostro punto di partenza comincia dall' Antica Pasticceria "Attanasio" dove abbiamo acquistato le sfogliatelle e poi abbiamo proseguito passando di fianco Porta Capuana e la Pretura, diretti all' Antica Pizzeria "D'é Figliole".

 

In pizzeria abbiamo mangiato le ottime pizze fritte napoletane seguite dalle sfogliatelle precedentemente acquistate. L'interno è un locale molto piccolo che può ospitare una ventina di persone, il gestore ci ha fatto accomodare a due tavoli da 4, per ragioni ovvie legate alle norme anticovid. Bello vedere come viene fatta a mano e fritta la pizza, buon accoglienza e prezzi onestissimi.
Usciti dalla pizzeria, abbiamo deciso di fare due passi a piedi per raggiungere la nostra location prenotata per il soggiorno.
Siamo passati di fianco a via Forcella, Teatro Trianon, Pizzeria Trianon da Ciro e Pizzeria da Michele ed abbiamo percorso Corso Umberto I (detto "Rettifilo" perchè congiunge, in linea retta, la ferrovia al porto), fino all'altezza dell'Università Federico II per salire via Mezzocannone ed arrivare al Decumani Hotel de Charme in Via San Giovanni Maggiore Pignatelli.

   

Il Decumani de Charme è una ottima location, a due passi dalla Basilica di Santa Chiara e vicinissimo a tutti i siti artistici, storici e culturali del centro storico.
Recuperato dall'antico antico Palazzo Riario Sforza, splendido palazzo nobiliare del XVIII secolo, che fu la residenza ufficiale del Cardinale Sisto Riario Sforza, arcivescovo di Napoli dal 1845 fino alla sua morte. Una struttura a 4 stelle, 39 camere arredate tenendo presente la storicità del palazzo coniugandola allo stile contemporaneo dei mobili.
Gli addetti alla reception, sono a completa disposizione 24 ore su 24.

     
Caffè Ciorfito Napoli - Via San Biagio dei Librai

Dopo il check-in, attraversando il decumano inferiore (Spaccanapoli), ci siamo diretti verso il Duomo di Napoli, facendo tappa prima a bere un buon caffè da Caffè Ciorfito.


Il San Gennaro di Jorit - Via Forcella - img©G.Tavassi

A via Forcella sul muro del palazzo a dx il grande murales "il San Gennaro", opera dell'artista olandese Jorit (che ha sempre detto "la mia città è Napoli"). Jorit ha dipinto anche Maradona e volto di un ragazzo comune a San Giovanni a Teduccio, Murales dedicato a Massimo Troisi a San Giorgio a Cremano, Ilaria Cucchi all'Arenella, la bambina ROM a Ponticelli...  Nei suoi dipinti spesso lascia messaggi nascosti.


Duomo di Napoli - Tesoro e Real Cappella di San Gennaro - img©G.Tavassi

Documento dei Notai



Avendo a disposizione una mezzoretta prima della due visite al Tesoro e alla Real Cappella di San Gennaro, con visite programmate alle ore 16 ed alle ore 17 e già prenotate online, siamo andati a vedere Porta San Gennaro (o porta del tufo, perchè era la porta di accesso dove si faceva entrare il tufo in città) che è la porta più antica della città risalente al 928 d.C. . L'affresco di Mattia Preti, nell'edicola della porta gli fu commissionato come ex voto per scongiurare l'epidemia della pestilenza nel 1656, nella rappresentazione si vede San Gennaro, Santa Rosalia e San Francesco Saverio. L'Affresco è attualmente in fase di restauro, una riproduzione è apposta sul pannello davanti al ponteggio.
Riprendendo il nostro giro siamo arrivati al Tesoro di San Gennaro accedendo per l'ingresso situato alla dx del duomo.
Il Tesoro di San Gennaro ha un valore inestimabile, ma entrati nelle sale si percepisce subito l'immensità e la ricchezza delle straordinarie opere realizzate dagli orafi, scultori e pittori, nel corso dei secoli.
L'accesso Real Cappella di San Gennaro si fa direttamente all'interno del Duomo a metà della navata di dx. La nascita della Cappella risale ad un voto fatto dal popolo napoletano e sottoscritto in presenza di 5 notai napoletani, 1300 anni dopo la morte del santo. Il popolo chiedeva, al Santo, la protezione della città e la salvezza dalle sciagure; in cambio, si sarebbe realizzata una nuova Cappella all’interno del Duomo dove custodire le Reliquie e il Tesoro. San Gennaro fece la grazia. La Cappella fu inaugurata il 16 dicembre 1946 per tutelare e promuovere il culto del Santo. Viene considerata una vera e propria Galleria d'Arte per la sua bellezza architettonica,  per il pavimento ed il cancello disegnati da Cosimo Fanzago, e per tutte le opere pittoriche e scultoree presenti. Sono passati 374 anni di storia dove reali e popolo hanno condiviso, chi in un modo e chi in un altro, queste straordinarie opere che sono giunte a noi, intatte, nonostante le guerre e le sciagure.


Immagini da San Gregorio Armeno - img©G.Tavassi e M.Ravaglia
 
Al ritorno abbiamo percorso il decumano superiore (Via dei Tribunali), e siamo arrivati in Piazza San Gaetano per infilarci in via San Gregorio Armeno (conosciuta per le sue botteghe di arte presepiale e le famose statuine raffiguranti i personaggi del mondo dello spettacolo, sport, politica, musica, ecc.) e vedere l'arte delle botteghe napoletane.
Dando sempre uno sguardo alle tantissime attività artigianali, presenti lungo Spaccanapoli, abbiamo fatto rientro in hotel per una rinfrescata di un'oretta.

  
Antica Trattoria Capri - via Speranzella, Napoli

Video della pasta e fagioli ai frutti di mare in crosta di pane



Alle ore 19,45 siamo partiti percorrendo via Toledo per arrivare in via Speranzella, alle spalle della Funicolare di Piazzetta Augusteo che porta nella zona del Vomero, per gustare un'ottima cena della tradizione al Ristorante Pizzeria Antica Capri. Una delizia per il palato iniziata con una molteplicità di antipasti di vario genere dalle zeppoline fritte di alga di mare, alle bruschette, poi pizza ripiena con friarielli, polpette al ragù, alici e anelli di calamari fritti, sautè di telline, cuoppo di pasta di pane contenente mozzarelline, lupini e olive verdi, mozzarella in carrozza e crocchè di patate, il tutto accompagnato da Falanghina.
Ai nostri occhi è poi arrivata una casseruola in terracotta con il coperchio fatto di crosta di pane che racchiudeva all'interno una pasta e fagioli ai frutti di mare. Davanti a noi è stato tagliato il coperchio di pane, a spicchi, ed adagiato in ogni piatto e sopra la pasta e fagioli.
Cosa dire, sicuramente grazie al proprietario ed allo staff, persone gentilissime, che ci hanno dato la possibilità di mangiare un piatto TOP che ha colpito quattro sensi su cinque.
Dapprima è stata colpita la vista, appena arrivata la portata in tavola, il rumore della croccantezza del coperchio di pane mentre veniva tagliato ha colpito l'udito, l'olfatto è stato rapito appena iniziato il taglio del coperchio di pane che ha sprigionato un profumo intenso che ha inebriato tutti i presenti. In ultimo, il gusto è stato rapito da questo straordinario piatto che, coniugando terra e mare, ha colpito le nostre papille gustative per una sensazione unica che rimarrà impressa per sempre.
Abbiamo concluso la nostra cena con una torta mille foglie fatta in casa.
Il locale offre un'ottima accoglienza, gastronomia legata alla tradizione il tutto ad un prezzo modico.


Panoramica 360° - Galleria Umberto I a Napoli - img©M.Ravaglia
 
Usciti dal locale abbiamo deciso di fare quattro passi a piedi e percorrendo la Galleria Umberto I, uscita di fronte al Teatro San Carlo, Piazza Trieste e Trento, Piazza del Plebiscito per ammirare gli esterni di Palazzo Reale, la Basilica Reale Pontificia di San Francesco di Paola e le Statue Equestri. Abbiamo raggiunto il lungomare in via Nazario Sauro e siamo rimasti ad osservare il mare e prenderci la nostra buona dose di brezza marina.


Il Maschio Angioino a Napoli - img©M.Ravaglia
 
Ripresa la marcia abbiamo percorso la litoranea, dai Giardini del Molosiglio a fino al Porto per via Ammiraglio Ferdinando Acton, e siamo giunti davanti alla maestosità e la bellezza del Maschio Angioino, sul lato sinistro del castello regnano gli scavi archeologici venuti alla luce a seguito dei lavori di costruzione della nuova metropolitana. Resti importanti che andranno ad arricchire il patrimonio artistico/storico di questa straordinaria città.
Il nostro primo giorno lo abbiamo concluso con il rientro in hotel, percorrendo rigorosamente a piedi, la distanza.
 
2° Giorno a Napoli
Colazione alle ore 8 nella bellissima e fantastica sala dell'ex Palazzo Riario Sforza (Decumani Hotel de Charme) ed alle ore 9 siamo andati a visitare la Cappella di Sansevero che si trova di fianco alla Basilica di Piazza San Domenico Maggiore.


Cristo Velato a Cappella Sansevero - img©www.museosansevero.it
 
Tutto il gruppo è rimasto estasiato per la bellezza barocca, per le opere come il "Cristo Velato" commissionato da Raimondo di Sangro allo scultore Giuseppe Sanmartino, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo e tante altre opere presenti, che rendono la Cappella di Sansevero unica, un condensato di bellezza, mistero, storia e sacralità.
 
Il Pulcinella al vico del Fico al Purgatorio - img©G.Tavassi

Una puntata in vico Fico al Purgatorio per le fotografie di rito con il Pulcinella in bronzo realizzato e offerto alla città dall'artista Lello Esposito. La Statua è stata inaugurata dal 2012 ed è meta di milioni di persone ogni anno che toccano il naso del pulcinella.


Pignasecca - Napoli
 
Abbiamo proseguito per via Tribunali, passando per il Conservatorio, Port'Alba, Piazza Dante, via Toledo e siamo entrati nella Pignasecca per vedere il mercato permanente di frutta e verdura e i famosi pescivendoli.

 

Una puntatina alla Tripperia "Le Zandraglie" per sentire "o' per e 'o muss e centopelle" cotto per 4/5 ore, raffreddato e mangiato solamente aggiungendo sale e limone al momento.
 
Un buon caffè alla pasticceria Scaturchio di fronte all'Ospedale dei Pellegrini e via su al Vomero con la Funicolare di Montesanto, un mezzo di trasporto che in soli 7 minuti collega la Pignasecca alla zona alta del Vomero e viceversa. Dalla Fermata Morghen sono circa 750 metri per arrivare, a piedi, al Castello di Sant'Elmo e alla Certosa di San Martino. Avevamo già la prenotazione online per l'ingresso al Castello e alle ore 11,30 abbiamo percorso tutto il giro intorno al possente maniero fortificato che domina la vista a 360 gradi sull'intera città partenopea. Le prime tracce risalgono al 1275 e nel 1329 Roberto d'Angiò commissionò, l'ampliamento del Castello, allo scultore e architetto senese Tino di Camaino che trasformò l'edificio  che diventò a pianta quadrilatera con due torri. Il terremoto a metà del 1400 fece crollare parte della cinta muraria e furono gli Aragonesi, in seguito, a far restaurare le parti crollate. Il nome Sant'Elmo, nasce durante il regno spagnolo (1504-1707) dapprima, il castello fu chiamato Sant'Ermo ed in seguito Sant'Elmo.


Castel Sant'Elmo - img©M.Ravaglia
 
Da Castel Sant'Elmo e dalla Certosa di San Martino si capisce perchè la via del decumano inferiore viene chiamata Spaccanapoli salta subito all'occhio, guardando dalla parte Sud, una striscia scura che sembra disegnata con un evidenziatore, una linea retta e senza interruzione che si estende dai Quartieri Spagnoli per arrivare fino a Forcella.

 


Riscendiamo, a piedi, verso piazza Vanvitelli e raggiungiamo il nostro locale "La Cucina di Elvira" in via Bernini, prenotato per il pranzo.
Anche qui norme anticovid, quindi due tavoli separati. Locale nuovo, gentilezza e buona cucina a prezzi onestissimi.
Si trovano sempre tantissimi antipasti come patate al forno, peperoni in padella, zucchine alla scapece, funghi trifolati, friarielli, e chi più ne ha più ne metta....
Dopo l'antipasto, si può fare la scelta fra diversi primi, secondi o piatti unici. Per il nostro gruppo la scelta è caduta per alcuni piatti di pasta alla genovese con la carne di manzo, per il baccalà, per pasta patate e provola, per il totano alla griglia e un pò di ananas per finire.


Usciti dal locale, abbiamo preso comodamente un buon caffè in uno dei tanti bar del Vomero. Dopo una mezz'oretta abbiamo preso la Metropolitana 1 (che rappresenta con le sue undici opere situate nelle stazioni, un grande museo contemporaneo di arte diffusa) in Piazza Vanvitelli, per raggiungere via Toledo, considerata la fermata metro più bella d'Europa realizzata dall'architetto spagnolo Óscar Tusquets.
Giunti a via Toledo ci siamo diretti verso Piazza San Gaetano per fare visita alla Napoli Sotterrata, di fianco al complesso monumentale della Basilica di San Lorenzo Maggiore.

Napoli Sotterrata - img©www.laneapolissotterrata.it

Un percorso che riporta indietro nei secoli dal V secolo a.C fino al XVIII secolo d.C., una vera e propria testimonianza storica che si ammira attraverso le stratificazione della città, perfettamente conservata, che rende alla vista l'evoluzione di Napoli nei secoli. Usciti dalla Napoli Sotterrata, abbiamo percorso il decumano superiore (via Dei Tribunali) e abbiamo preso un aperitivo a tavolino, al Caffè di Mary in Piazzetta Miraglia, di fianco al Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.
 
 

Alle ore 19, preso la via del ritorno all'hotel, giunti in via San Giovanni Maggiore Pignatelli, in due ci siamo fermati da un antiquario per guardare un pò all'interno. L'antiquario si trova ad inizio via, si entra e si scende nell'interrato dove si trova un pò di tutto. Tra le tante cose belle ci ha colpito un quadro senza vetro e cornice, un pò danneggiato e con i colori scuriti dal tempo, ma che rappresenta una bella istantanea di una Napoli che non c'è più, una veduta da Posillipo con i due pini in primo piano e il lungomare di via Caracciolo che presenta ancora un lembo di spiaggetta. Il quadro ha bisogno certamente di un restauro, ma essendo molto bello, la mia amica lo ha acquistato, insieme ad una folder che riporta una serie di stampe partenopee. Un bel rientro in albergo con la gioia di aver acquistato un pezzo di Napoli da portare a casa.


Pizzeria Lombardi
 
Alle ore 21 siamo andati a mangiare la pizza in una delle tante pizzerie storiche che si trovano nel centro storico. Pizzeria Lombardi in Via Benedetto Croce 59, di fianco al Complesso Monumentale della Basilica di Santa Chiara. Siamo stati nella sala inferiore ed ognuno ha mangiato la sua pizza e qualche crocchè, accompagnati dalla birra. Personale e locale molto accogliente.
Usciti dal locale alle ore 22,30 abbiamo fatto due passi fino al Museo Archeologico di Napoli e poi siamo tornati in hotel e camminando abbiamo notato le centinaia di locali, piccoli e grandi, pieni di gioventù.
 
3° Giorno a Napoli
Avendo visto le previsioni, avevamo già l'idea di cosa ci aspettasse l'ultima mezza giornata a Napoli, ma debbo dire che siamo anche stati fortunati.
Alle 9 siamo usciti e guardando in su, il cielo presentava dei tratti grigi, neri, plumbei ed in altri il sole faceva filtrare i propri raggi.
Ci siamo incamminati verso il porto e proseguendo per la litoranea, siamo arrivati al Castel Dell'Ovo, abbiamo fatto un giro nella piccola marina dove un gruppo di persone erano attente ad apprendere le prime nozioni di barca a vela.
Ci siamo diretti verso la Villa Comunale a Piazza Vittoria per poi salire per Piazza dei Martiri ed arrivare in via Chiaia, tappa obbligata per i turisti, interamente pedonalizzata, meta per fare buon acquisti.
Ci siamo fermati nella parte alberata (refrigerio specialmente nel periodo delle calure estive), adiacente a via Santa Caterina e all'omonima chiesa, per bere un ennesimo caffè al "Le Bistrot Bordeaux" di fronte al Cinema Metropolitan.

Ponte di via Chiaia a Napoli - img ©M.Ravaglia

Dopo una mezz'oretta abbiamo ripreso il nostro cammino e lo sguardo è andato al Ponte di Chiaia che con la sua via Nicotera congiunge la zona di San Carlo alle Mortelle con la collina di Pizzofalcone (dove sono stati ambientati i romanzi dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni. Alla vista sembra una cosa strana, da via Chiaia si vede un ponte che sbuca di fianco ad un palazzo per finire di fianco all'altro palazzo nel lato opposto, ovviamente un gioco visivo, via Nicotera che è la via del ponte passa davanti all'ultimo piano di quei palazzi che sono chiamati a Napoli “Palazzo Spuntatore”, in città ve ne sono tanti ed hanno la peculiarità di avere entrata e uscita da due parti e due altezze diverse, infatti, i due palazzi del ponte di via Chiaia hanno l'ingresso sia da via Chiaia che ingresso (privato) su via Nicotera al Monte di Dio.

Targa del centenario della pizza margherita - img©L.Cesari
 
Proseguendo il nostro giro abbiamo fotografato, a Sant'Anna dei Palazzi, la targa davanti alla Pizzeria Brandi, dove è nata la Pizza Margherita in onore della Regina Margherita di Savoia. La targa è stata esposta in occasione del centenario nel 1989.

Chiesa Sant'Anna dei Lombardi - img©G.Tavassi


Panoramica 360° - img M.Ravaglia

Percorrendo via Toledo ci siamo portati in via Monteoliveto per visitare la Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi (o anche di Santa Maria di Monteoliveto) una Chiesa Monumentale del rinascimento toscano a Napoli che testimonia una grande presenza di artigiani, mercanti e banchieri fiorentini.  All'interno grandi opere di Giuliano e Benedetto da Maiano, Antonio Rossellino e la grande sacrestia di Giorgio Vasari. La sacrestia del Vasari e tutte le opere lignee intarsiate fanno rimanere veramente a bocca aperta e con lo sguardo attento.
 
Dopo la visita siamo ritornati per il terzo giorno al Caffè Ciorfito dove abbiamo mangiato i panini napoletani, qualche parigina, le sfogliatelle ed alla fine l'ottimo caffè che si può prendere in questa caffetteria.


Cartelli, scritti e sfottò a Napoli
Video - Tonino Borrelli "Topolino" che canta


A Napoli si vedono sempre scene, a volte anche teatrali, e cartelli che destano l'attenzione dei passanti ne abbiamo fotografati alcuni ed abbiamo anche filmato Tonino Borrelli  detto "Topolino" mentre cantava dal balcone. Topolino è stato colui che ha cambiato il modo di fare la "Pusteggia" (coloro che entrano, suonano e cantano in un locale mentre gli avventori stanno consumando ed alla fine chiedono l'offerta). Un giorno gli amici del quartiere lo invitarono a cantare una canzone dal balcone e sulla strada si fece un capannello di persone che si misero ad ascoltare e così nacque l'idea di tenere il paniere di vimini calato, ad altezza di persona, con la scritta "Offerta libera GRAZIE amici 'O balcon pa canzon". Topolino è diventato l'attrattiva turistica di via Atri in pieno centro storico con il suo canto neomelodico e la pusteggia che è diventata aerea.
 
Abbiamo ritirato i nostri bagagli all'hotel e con l'ausilio dei taxi che vengono chiamati a prezzo bloccato dalla reception dell'hotel, si arriva in cinque minuti alla stazione. la tariffa a prezzo bloccato dei taxi è euro 10,50 per la Stazione Ferroviaria di Piazza Garibaldi ed euro 19,50 per l'Aeroporto di Capodichino.
 
Ultimo acquisto di sfogliatelle da Attanasio e poi alle 15:30 siamo ripartiti per il nostro rientro a casa con la soddisfazione, nonostante i problemi legati alla pandemia, di aver passato momenti unici e veramente speciali a Napoli.
 
 
Pasticceria Attanasio
Vico Ferrovia, 1-2-3-4
80142 Napoli NA
Telefono: 081 285675
 
Pizzeria De' Figliole
Via Giudecca Vecchia, 39
80139 Napoli NA
Telefono: 081 286721
 
Decumani Hotel de Charme
Via S. Giovanni Maggiore Pignatelli, 15
80134 Napoli
Telefono: 081 551 8188
 
Caffè Ciorfito
Via San Biagio Dei Librai, 90/91 (decumano inferiore)
80138 Napoli NA
Telefono: 081 203161
 
Duomo di Napoli
Tesoro e Real Cappella di San Gennaro
Via Duomo, 147
80138 Napoli NA
Telefono Tesoro di San Gennaro:  081 294980
Telefono Real Cappella di San Gennaro: 081294764
 
Ristorante Pizzeria Antica Capri
Via Speranzella, 110
80132 Napoli
Telefono: 081 038 3486
Cell: 338 8396835
 
Cappella di San Severo
Via Francesco De Sanctis, 19/21
80134 – Napoli
Tel./Fax +39 081 5518470
Tel. biglietteria +39 081 5524936
 
Castel Sant'Elmo
Via Tito Angelini, 22
80129 Napoli
Telefono: +39 081 2294459
 
La Cucina di Elvira
Via Gian Lorenzo Bernini, 42
80129 Napoli NA
Telefono: 338 933 8810

 
Napoli Sotterrata
Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore
Piazza S.Gaetano, 316 - Napoli
Telefono:+39 081 2110860
Whatsapp (solo messaggi) +39 389 1091865
Prenotazioni scuole/gruppi
Per eventi
 
Pizzeria Lombardi
Via Benedetto Croce, 50
80134 Napoli
Telefono: +39 081 5520780
 
14/10/2020
Sito realizzato da Giovanni Tavassi
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