A Brisighella due giorni e una notte di puro Medioevo - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 21/01/2019
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A Brisighella due giorni e una notte di puro Medioevo - Il 2 e 3 giugno una rievocazione storica a 360 gradi, tra accampamenti militari, figuranti in costume, duelli e scontri d’armi, musica, gastronomia a tema.


Il borgo di Brisighella (RA), la sua Rocca e la sua Torre rivivono le antiche origini Medioevali. Sabato 2 e domenica 3 giugno sarà possibile trascorre due giorni e una notte di rievocazione con la costituzione della contea di "Terre Brisichellae et comitatus Vallis Hamonis".
Il visitatore potrà fare un salto indietro nel tempo, e per la precisione nel 1413 anno di costituzione della contea, grazie a un ricco programma di rievocazioni, giochi per bambini, intrattenimenti e spettacoli oltre che assaggiare la gastronomia locale rivisitata a tema in stand, taverne, ristoranti ed osterie.

Dalle 10 del mattino di sabato la Rocca prenderà vita: ai piedi delle mura esterne sarà allestito con tende un campo d’arme animato da un centinaio di figuranti; si potranno ammirare antichi mestieri artigiani, un’esposizione di armi medievali e un allestimento tematico dei locali all’interno della rocca. Durante la giornata prenderanno vita animazioni e intrattenimenti con giullari, cantastorie e musici; duelli e scontri d’armi fra le migliori compagnie di rievocazione storica e un punto ristoro per i viandanti.
Dal pomeriggio (dalle 17 alle 24) il centro storico ritroverà le antiche porte di accesso al borgo: Porta Fiorentina, Porta Gabalo e Porta Bonfante, all’interno delle quali si animerà la vita di un villaggio medioevale, dove piazza del Monte ritornerà la piazza del mercato e dell’osteria, piazza Marconi la piazza politica ed economica animata da mestieri, ristorante ed osterie vitalizzati dall’intervento di artisti di strada e compagnie con azioni teatrali e musici itineranti, mentre piazzetta del Suffragio il centro religioso.
Per tutta la giornata (dalle 10 alle 20) si potrà salire alla Torre di avvistamento (oggi torre dell’Orologio) dove verranno messi in mostra falchi, avvoltoi, aquile e altri uccelli rapaci locali che durante la giornata mostreranno più volte le loro straordinarie capacità di volo e offriranno un’introspezione nell’antica arte della falconeria. Ai piedi della torre una compagnia di arcieri metterà in mostra le proprie abilità e farà scuola per tutti coloro che vorranno imparare.
Il sabato sera il Medioevo si farà spettacolo e al calare del buio la luce delle torce illuminerà suggestivamente le armature e le terrecotte, ricreando un’atmosfera unica e coinvolgente. Il rullare dei tamburi si farà impetuoso, i duelli diventeranno scontri infuocati, le animazioni diventeranno spettacolo. Piazza Marconi ospiterà anche le finali del Torneo d’arme Castrum Brisighelle in onore della Famiglia Manfredi, un premio di singolar tenzone che vedrà valorosi armati provenienti da tutte le parti d’Italia cimentarsi in duelli rievocativi e non solo, al ritmo incalzante dei Tamburi Medioevali di Brisighella.
Alle ore 23si uscirà dall’immaginario delle porte del borgo per ballare e danzare in quel che un tempo fu il Prato della Fiera (oggi Piazza Carducci) e divertirsi in un vortice di spettacolo tra danze e fuochi.

Domenica 3 si riprenderà il tutto (dalle 10 alle 20). Nel pomeriggio prenderà vita anche la rievocazione, nel piazzale sottostante alla Rocca, della battaglia di Pieve Tho datata 1425. La battaglia di Pieve Tho fu combattuta tra gli abitanti della Val di Lamone e l’esercito fiorentino, comandato da due illustri condottieri del periodo, Oddo, figlio di Braccio da Montone, e Niccolò Piccinino. Per ordine della repubblica toscana essi dovevano attaccare Faenza con un esercito di 5.000 cavalieri pesanti e molte genti a piedi (monsignor Calegari non specifica quanti fanti). Gli abitanti di Brisighella e di altre comunità di Val di Lamone affrontarono l’esercito fiorentino e lo sconfissero, uccidendo il primo dei due condottieri e facendo prigioniero il secondo.

In entrambe le giornate armigeri e spettatori si ritroveranno a pranzo e a cena a banchettare assieme all’Osteria Medioevale appositamente costruita ai piedi della Rocca, con pietanze e sapori cucinati secondo gli antichi ricettari, oppure nei tanti locali, stand ed osterie del centro storico allestiti per l'occasione.

Evento organizzato da: Associazione Feste Medievali, coordinamento rievocazione storica I Difensori della Rocca, in collaborazione con il Comune e la Proloco di Brisighella.

Orari: sabato dalle 10 alle 24, domenica dalle 10 alle 20.
Ingresso: Adulti 5 euro; Ragazzi (6-14 anni) 3 euro
Per informazioni:
Pro Loco Brisighella
Tel. 0546 81166

Cenni di storia
Tutto cominciò dopo la morte per decapitazione di Astorgio (I) di Giovanni Manfredi nel 1405, così nel novembre successivo fu investito dal Cossa del castello di Solarolo suo figlio Gian Galeazzo Manfredi che, giovane, rimase sotto la protezione del cognato Carlo.
L'elezione a Bologna, nel 1410, di Baldassarre Cossa a papa del Concilio di Pisa Giovanni XXIII in contrapposizione a Gregorio XII, papa di obbedienza romana, portò il Gian Galeazzo Manfredi a schierarsi: dalle sue rocche in Val di Lamone, dove era tornato nel 1409 allo scadere dei cinque anni di diretto dominio ecclesiastico, il Manfredi divenne per Gregorio XII un buon alleato.
Il 18 giugno 1410 il Manfredi si impossessò di nuovo di Faenza e Gregorio XII confermò la riconquista concedendo il vicariato apostolico (1 agosto). Il 27 apr. 1411 il Manfredi, con il cognato Carlo, si legò a Gregorio XII con un patto di otto anni.
Nella veste di capitano pontificio, il Gian Galeazzo Manfredi si trovò a contrastare in Romagna due avversari di un certo rilievo, Giorgio Ordelaffi di Forlì, creato vicario da Giovanni XXIII, e il congiunto Ludovico di Almerico Manfredi, signore di Marradi e discendente di Alberghettino di Francesco il Vecchio.
Il conflitto con quest'ultimo ebbe origine dall'occupazione da parte del Manfredi del castello di Gattara, nell'alta Val di Lamone; il castello fu sottratto a Ludovico, che nel 1412 si schierò con Giovanni XXIII contro il Manfredi e Gregorio XII.
Nel corso di questo conflitto Gregorio XII scorporò la contesa Val di Lamone dal distretto di Faenza e la eresse a contea con centro a Brisighella, concedendone la signoria al Manfredi e ai suoi discendenti (28 genn. 1413).
Fonte: G. Ballardini, La costituzione della contea di Brisighella e di Val d'Amone, in Valdilamone, VII (1927), pp. 32-34
14/05/2018
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