Grandi numeri per CIBUS 2018 - 19^ edizione del Salone Internazionale dell'Alimentazione. Di Giovanni Tavassi
Hanno preso parte a CIBUS 2018, 3.100 aziende alimentari che hanno presentato una grande quantità di prodotti nuovi (oltre 1.300) e circa 82 mila visitatori.
Un aumento impressionante degli operatori stranieri, che hanno chiuso accordi commerciali per i nostri prodotti alimentari.
Presente tutta la filiera, dal campo al supermercato, con gli stand delle associazioni rappresentative del mondo agricolo e tante insegne della Grande distribuzione, italiana ed estera. Decine di convegni e workshop hanno preso in esame le tematiche legate al futuro del comparto agro-alimentare, attirando l'interesse di oltre 1.000 giornalisti, presenti tutte le testate nazionali, cartacee, televisive, radio e web.
Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione dinamica tra Fiere di Parma e Federalimentare, con il sostegno di ICE-Agenzia e il contributo fattivo delle Regioni.
Le strategie messe in campo negli ultimi anni, stanno premiando il settore dell'agroalimentare e le presenze di quest'anno alla 19^ edizione di CIBUS ne hanno dato conferma.
La soddisfazione di Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma è nelle sue parole “La soddisfazione delle aziende per questa edizione di Cibus è tangibile e prospettica perchè conferma le enormi potenzialità, fortunatamente ancora inespresse, del Made in Italy alimentare. Da un lato, i buyer di tutto il mondo non vedono l’ora di tornare a Parma per continuare a manutenere e rinnovare i propri assortimenti, dall’altra le nostre imprese sono altrettanto impazienti di proporre loro nuove e continue soluzioni per far mangiare sempre meglio i consumatori internazionali”.
Non poteva mancare la solidarietà del comparto agro-alimentare e Alla chiusura della 19^ edizione di Cibus, i volontari di Banco Alimentare hanno recuperato tra gli stand diverse tonnellate di cibo, che verranno distribuite a strutture caritative del territorio.
La novità 2018 è stata quella di City of Gastronomy CIBUS OFF con un ricchissimo programma a Parma e dintorni.
Hanno partecipato a CIBUS OFF i seguenti chef:
- Enrico Bergonzi (Al Vedel)
- Nico Tamani (Vecchia Fucina)
- Andrea Nizzi (12 Monaci)
- Luca Dall'Argine (Tre ville)
- Marta Bello (Tramezzo)
- Antonio Basileo (Ohibo)
- Filippo Cavalli (Mascalzoni)
- Mariano Chiarelli (I Due Matt)
- Gianpietro Stancari (Due Platani)
- Eleonora Biacca (Trattoria del Cacciatore)
- Isabella Chiussi (Bersò)
- Raffaella Olivieri (Da Rita)
- Andrea Nizzi (12 Monaci)
- Michela Buia (Il Cortile)
- Davide Censi (Antichi Sapori)
- Francesca Borgo (Vecchio Borgo)
- Carducci Pedretti (Alle Roncole)
- Maria Anedda e Jacopo Bracchi (Les Caves)
Nella giornata dell'8 maggio 2018 i giornalisti dell' ARGA Emilia Romagna hanno visitato alcuni stand all'interno dei padiglioni.
Oranfrizer
Il motto di questa azienda, presente nella grande distribuzione, è "Sapori e profumi di Sicilia. Tutto l'anno sulla vostra tavola"
Un'azienda solida che da oltre 50 anni è sinonimo di agrumi ed ortofrutta. l'Azienda produce spremute solo con frutti conformi agli standard qualitativi e quasi tutti di origine siciliana. La bontà dei prodotti è data dai terreni e dal clima della Piana di Catania, ai piedi dell'Etna. L'Unione Europea ha individuato la Sicilia orientale come zona vocata alla coltivazione dell'Arancia Rossa di Sicilia IGP. Le tre varietà di arance rosse sono: Moro, Tarocco e Sanguinello.
I prodotti di Oranfrizer si trovano presso la grande distribuzione.
Alcune linee dei prodotti:
- Litro Oranfrizer in due gusti arance rosse e arance bionde;
- Premium quality da 750 ml disponibile in 5 gusti arancia rossa di Sicilia IGP, arance bionde, mandarino, pompelmo rosa, ananas;
- Bior da 750 ml in due gusti arance rosse di Sicilia IGP e agrumi di Sicilia;
- Lemon Justice da 250 ml contiene le gocce di 1 kg. di limoni freschi, coltivati e selezionati in Sicilia.
Consorzio Tutela del pomodorino del piennolo del vesuvio Dop
Tra i prodotti che la Regione Campania ha portato a CIBUS 2018 c’è il famoso “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP”, un prodotto che arricchisce e condisce i piatti sulle nostre tavole ed è molto apprezzato dagli chef. Questa varietà di pomodorini, che viene prodotta alle pendici del Vesuvio, è ricca di mineralità, vengono raccolti a grappoli per essere appesi penzoloni (da cui la parola piennolo) sui balconi che è una vecchia tradizione partenopea quella del conservare, nei mesi invernali, o piennolo, ancora oggi camminando per alcuni vicoli napoletani si trovano balconi fioriti di aglio, cipolle, origano e “ò piennolo del vesuvio” una sorta di dispensa a cielo aperto che garantisce la conservazione grazie al clima mite durante quasi tutto l’anno. O’ piennolo ricorre anche nella rappresentazione della storia e delle tradizioni come tema predominante nell’arte presepiale napoletana e nelle scene o’ piennolo è in bella mostra sui balconi costruiti dagli artigiani di San Gregorio Armeno.
Per tutelare questo pomodorino è nato il “Consorzio tutela del pomodorino del Piennolo del Vesuvio”. Un’ altra lavorazione del prodotto è quello della trasformazione per essere conservato, sottovuoto, nei vasi di vetro e in diversi modi interi o tagliati a metà. Abbiamo intervistato la Presidente del Consorzio di tutela, Cristina Leardi che ci ha parlato del Consorzio e del Piennolo.
5 sono le province coinvolte (Parma, Reggio Emilia, Modena Mantova a destra del fiume po e Bologna a sx del fiume Reno) dove avviene la produzione dei foraggi, la produzione del latte, la trasformazione in Parmigiano Reggiano, la stagionatura ed il confezionamento.
Per produrre 1 kg. di formaggio servono 13,5 litri di latte, per una forma di peso medio di 40,5 kg ne servono 520 litri.
Nel 2017 sono state esportate 51.900 tonnellate di forme + 6% rispetto all'anno precedente.
La produzione del 2015 venduta nel 2017 ha registrato un giro di affari pari a 2.200.000.000 euro. Un prdotto antico e tradizionale ma moderno dal punto di vista dei marcati di consumo internazionali.
335 caseifici tutti con certificati DOP e 50.000 persone coinvolte, sono il motore trainante di uno dei prodotti italiani d'eccellenza e più conosciuti nel Mondo.
Grazie alla Dop non ci sono state oscillazioni nel prezzo del latte e le nuove politiche del CETA non hanno penalizzato le produzioni.
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano sta portando avanti due crociate, la prima contro i falsi venduti in tutto il mondo e la seconda contro i ristoratori che nelle formaggiere inseriscono altri tipi di formaggio e lo spacciano per Parmigiano Reggiano creando sicuramente danno d'immagine al prodotto DOP e nello stesso tempo scontentano gli avventori, specialmente gli intenditori.
Madama Oliva è un'Azienda nata a Carsoli (AQ)nel 1989 dalla fusione di alcune piccole aziende e produce olive fresche confezionate, lo stabilimento produttivo si trova a Castelvetrano (TP).
E Leader nel settore delle olive da tavola fresche.
Quindici linee produttive per le seguenti linee di prodotto:
- Linea Frutto (olive fresche in vaschetta e olive D.O.P. in base alla provenienza del prodotto "Frutto d'Italia (provenienza Italia). "Frutto Mediterraneo
(provenienza Grecia);
- I Freschissimi (olive fresche in vendita al banco gastronomia);
- I Pestati (prodotti spalmabili a base d'olive di alta qualitò e ortaggi freschi.
Un altro mercato importantissimo che ha visto un aumento esponenziale è quello dei lupini che vale, in Italia, 11 milioni di euro e la quota a valore di Madama Oliva è del 32%.
Quando parliamo dei lupini, ci viene in mente la nostra gioventù quando si vendevano agli angoli delle strade e si consumavano nelle sale cinematografiche, negli ultimi anni c'è stata una grande riscoperta anche per i suoi valori nutrizionali e benefici. Il lupino ha un limitato contenuto calorico, è fonte di proteine e fibre, contrasta il colesterolo e l'invecchiamento della pelle. Madama oliva ha anche lanciato sul mercato, da diverso tempo, le buste da 60 grammi di lupini sgusciati, introducendoli nel Mondo degli Snack.
A CIBUS 2018 ha presentato la nuova confezione di Lupini biologici che diventerà un punto di forza dell'azienda.
Videointervista
Consorzio Casalasco del Pomodoro
Il Consorzio Calasco del Pomodoro ha presentato a CIBUS 2018 la linea Pomì e quella De Rica, brand acquisito dal 2017.
Oltre 40 anni di attività nei quali i produttori sono aumentati: oggi sono 370 aziende agricole associate. Negli ultimi decenni, diversi stabilimenti aperti e la nascita di nuovi marchi.
Oggi il Consorzio Calasco del Pomodoro è il primo gruppo italiano per la produzione e la trasfromazione del pomodoro.
Qualità in ogni fase produttiva e una sintesi di gusto e genuinità che il Consorzio porta sulle tavole dei consumatori.
Stabilimenti del Consorzio
RIVAROLO DEL RE
Consorzio Casalasco del Pomodoro Soc.Agr.Coop
Strada Provinciale, 32 - 26036 Rivarolo del Re (CR) Italy
A CIBUS 2018 presente, fra le aziende straniere, la spagnola Tartessos, sede a Huelva in Andalusia che ha presentato prosciutti iberici di altissima qualità.
Iberico con tradizione
Da quando Dionisio Castaño creò TARTESSOS nel 1890, iniziò un'entusiasmante avventura con la sola speranza di produrre e allevare prosciutti iberici di altissima qualità.
Lo spirito imprenditoriale, di cui oggi si parla tanto, era già stato respirato nei Major Summits in quei 1900 giorni.
Con la saggezza che l'esperienza dà e i mezzi che la madre natura ha dato, i prosciutti sono stati salati, essiccati e invecchiati per tre o anche quattro lunghi anni.
Poi, verso la decade degli anni '50, fu Don Eulogio che, basandosi su viaggi duri in tutta la geografia spagnola, cercò di presentarli alle più importanti locande della capitale. Ad oggi, non è raro trovare un muro pieno di prosciutti TARTESSOS in un ristorante o in una locanda famosa in qualsiasi città spagnola.
Rimedi della bisnonna
Seconda e Terza generazione
Abuela María Ramona
Major Summits
Un po 'più in alto rispetto al resto dei villaggi della Sierra de Huelva, per la loro gloria maggiore si trova Cumbres Mayores. A 911 m di altitudine sul livello del mare, si svolge il miracolo del microclima, uno dei doni più belli garantiti dalla natura, indispensabile per la creazione del miglior tesoro, il prosciutto iberico di ghiande protetto dalla denominazione di origine di Huelva.
Un sapore unico, realizzato da un vecchio marchio, TARTESSOS .
La famiglia Castaño
La famiglia Castaño proviene da Cumbres Mayores, provincia di Huelva. Comune della Sierra de Aracena, da sempre legato al maiale iberico e alla dehesa.
Negli anni 1880-1890, l'attività iniziò a Cumbres Mayores, e fu nel 1890, quando Dionisio Castaño Fernández (bisnonno) decise di aprire un magazzino nella capitale di Huelva e di espandere la commercializzazione dei prodotti a base di carne di maiale iberici e di introdurre altri.
Anche i bambini di Dioniso si uniscono agli "affari". Le incorporazioni generazionali suppongono un grande salto qualitativo nello sviluppo dell'azienda. A metà degli anni '50 l'azienda iniziò ad espandersi a Huelva e nelle province limitrofe. Cominciando a subire una trasformazione nel 1973, con la quale si consolideranno e si estenderanno produzioni e attività (tra cui il ranch di bestiame).
Attualmente Hermanos Castaño Fernández SA possiede una delle più moderne installazioni del settore nella provincia. Fratelli e nipoti continuano il lavoro svolto dai loro anziani nella gestione dell'azienda di famiglia, diventando giorno dopo giorno come pionieri e leader nel proprio settore.
Importante: Molte delle immagini pubblicate sono tratte da internet ed in ragione del fatto che non compare a corredo delle stesse nessuna indicazione circa il copyright sono valutate di pubblico dominio.
Qualora il loro utilizzo violi i diritti d'autore, si provvederà immediatamente a rimuoverle previa segnalazione al seguente indirizzo: g.tavassi@natoconlavaligia.info