Cent'anni dopo, ricordi di guerra, sguardi di pace - Mostra Curata da Giovanna Calvenzi - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 21/01/2019
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Curata da Giovanna Calvenzi sarà inaugurata il 27 aprile - CENT'ANNI DOPO, RICORDI DI GUERRA, SGUARDI DI PACE.


Fujifilm Italia e Trentino Marketing portano in mostra a Palazzo delle Albere a Trento in occasione del 66° Trento Film Festival un complesso lavoro fotografico di cinque autori sulla Grande Guerra. Tracce di memoria per celebrarne la storia e i suoi protagonisti

A cent’anni dal primo conflitto mondiale Fujifilm Italia, in collaborazione con Trentino Marketing, e con il supporto di Montura, ha chiamato a raccolta cinque professionisti dell’immagine per realizzare un progetto articolato ed eterogeneo su uno degli avvenimenti più tragici del nostro passato. Un lavoro affidato alla forza iconica della fotografia per non dimenticare cosa è stato, per intraprendere una rilettura di alcuni dei luoghi principe di scontri e battaglie, per celebrare il sacrificio di chi ne è stato protagonista e, infine, per comprendere il significato del termine “pace”.

Un progetto a più mani che ha visto i fotografi Giulia Bianchi, Luciano Gaudenzio, Daniele Lira, Pierluigi Orler e il videomaker Gianluca Colla, impegnati per mesi in esplorazioni delle montagne e delle valli del Trentino, alla ricerca di quei segni più o meno tangibili che rendono onore al sacrificio di chi ha combattuto per la libertà e la Patria. Cinque sguardi, cinque punti di vista per ripercorrere i luoghi simbolo della Prima Guerra Mondiale lungo i 500 chilometri del confine conteso tra l’esercito italiano e austro-ungarico. Un omaggio al valore della Pace.

Questo lavoro articolato, ma chiaro nel suo significato, ora culmina in una mostra-racconto che promette emozioni e sensazioni potenti e viscerali, dal titolo “Cent’anni dopo – Ricordi di guerra, Sguardi di Pace”. Sarà inaugurata in concomitanza con il 66° Trento Film Festival venerdì 27 aprile ad ore 18.00 e sarà visitabile dal 28 aprile al 2 settembre 2018 al Palazzo delle Albere di Trento.

La mostra ripercorre la storia, di uno spaccato cupo del nostro passato prossimo in piena dialettica, se non in antitesi, con il presente e la fruizione che oggi si fa di questi luoghi magnifici. Lo spettatore si troverà ad alternare diversi stati d’animo, scoprendosi a dialogare con immagini che immortalano i segni indelebili della guerra, altre che magnificano il paesaggio, altre ancora che mostrano il soggetto ritratto, il territorio osservato, vissuto da persone del luogo o turisti: una presenza umana che contestualizza e mitiga l’orrore di ciò che fu.

La curatela della mostra è stata affidata a Giovanna Calvenzi che con il suo apporto ha saputo far dialogare assieme 162 fotografie di autori con stili e approcci differenti, creando, sul filo conduttore della memoria, un ricco racconto che si articola in quattro chiavi di lettura, quella del paesaggio dei luoghi interessati, quella dell’esperienza legata ai sentieri e ai rifugi, quella di documentazione dei reperti del conflitto (forti, trincee, camminamenti, etc.) e infine una globale, fortemente emozionale, affidata a immagini video.

“Gli autori - spiega la curatrice Giovanna Calvenzi - hanno deciso di misurarsi con un mondo che conoscevano perfettamente o che non avevano mai visto. L’obiettivo era suggerito dal titolo dell’evento: ricordi di guerra, sguardi di pace, il passato e il presente, appunto, e una speranza per progettare il futuro. In modo inevitabile, quindi, indipendentemente dalle storie personali, professionali e artistiche, ogni autore non ha potuto non misurarsi con la storia e con la memoria. La fotografia e il video sono stati strumenti di indagine prima ancora che di creazione, troppo forti le memorie, troppa la sofferenza della quale i luoghi attraversati dal Sentiero sono stati testimoni. Poi lentamente ognuno ha definito il proprio itinerario, in sintonia con la propria storia, con la propria capacità di declinare la visione, in sintonia anche e soprattutto con la forte carica emotiva che i paesaggi attraversati dal Sentiero della pace suscitava in loro”.

“Cent’anni dopo – Ricordi di guerra, Sguardi di pace”
Palazzo delle Albere – Via Roberto Da Sanseverino 45, 38122 Trento
28 aprile – 2 settembre 2018
Curatela mostra: Giovanna Calvenzi
Inaugurazione: venerdì 27 aprile 2018 ore 18
Orario: martedì – venerdì ore 10 – 18, sabato e domenica ore 10 – 19
Informazioni: centannidopo.fujifilm.it

Autori:
Immagini di Giulia Bianchi, Luciano Gaudenzio, Daniele Lira, Pierluigi Orler
Contenuti Multimediali di Gianluca Colla

Giulia Bianchi
Giulia Bianchi è una fotografa documentarista che esplora temi quali la spiritualità, il femminismo e la memoria. Ha studiato all’ICP di New York ed è stata assistente di Mary Ellen Mark e Suzanne Opton per poi intraprendere la propria carriera nel 2011. Il suo lavoro è stato pubblicato su The Guardian, National Geographic, Marie Claire, PDN, TIME, American Photo Magazine, Huffington Post, La Repubblica, Internazionale e altri magazine. I suoi progetti sono stati esposti a festival, in gallerie e musei internazionali. Dal 2017 collabora con l’agenzia Prospekt. È l’autrice del progetto “Womenpriestproject” che esplora la vita di un centinaio di donne prete cattoliche che disobbediscono alla legge vaticana che vieta loro il sacerdozio. Insegna fotografia in diverse scuole e associazioni culturali, tra cui Officine Fotografiche Milano. Ha anche creato un percorso formativo indipendente, “Foto e Spirito”.

Gianluca Colla
Gianluca Colla ama raccontare storie con le immagini. Fotografo e videomaker, ama immergersi e narrare realtà umane e ambientali radicate in un mondo in continua evoluzione, dando enfasi a storie minori e sconosciute attraverso le sue immagini. Ha viaggiato in alcune delle aree più remote del mondo, partecipando a spedizioni in Amazzonia, al Circolo polare antartico e a quello artico, in India, Costa Rica, Islanda e molte altre ancora.
È membro dell'agenzia National Geographic Creative e i suoi clienti includono agenzie pubblicitarie, organizzazioni no-profit e riviste prestigiose quali Apple, Fujifilm, Canon, Estée Lauder, Zegna, National Geographic Magazine, Condé Nast.
Speaker e insegnante, tiene lezioni di reportage presso lo "European Institute of Design" e tiene conferenze nei più importanti eventi fotografici internazionali.

Luciano Gaudenzio
Laureato in Economia aziendale, Luciano Gaudenzio lavora da diversi anni come fotografo e direttore della fotografia specializzato in reportage naturalistici e di promozione del territorio.
Sue immagini sono apparse sulle copertine e negli articoli delle più rinomate riviste nazionali ed estere, come Condé Nast Traveller, GEO, National Geographic Traveller. È autore di diversi libri fotografici e di mostre in Italia e all’estero. Le sue immagini sono state premiate e segnalate in alcuni dei più importanti concorsi fotografici di settore, tra i quali, in numerose edizioni, il GDT European Wildlife Photographer of the Year.
È fondatore e fotografo dell'agenzia fotografica PHOTOFVG.

Daniele Lira
Guida alpina e fotografo trentino, Daniele Lira ha sempre rivolto la sua attenzione al paesaggio e al rapporto uomo-ambiente. Nel 2003 pubblica Perché il silenzio non ha parole - Malghesi e pastori del Lagorai, con testi di Alda Merini, Giovanni Raboni, Mario Luzi, Franco Loi e Mario Rigoni Stern. Nel 2004, con Nino Migliori, ìdea il progetto fotografico “Lagorai Immaginato”. E’ stato direttore artistico del festival “Trentino Immagini”. Dal 2010, per Montura Editing, ha pubblicato: Moon Landing con Francesco Zizola, Fango, Volunteers e Resistance - La lunga storia di Agostino Gazzera con Roberto Mantovani. Sue immagini sono state esposte in Italia e all’estero. Partecipa al collettivo Ulixes Pictures.

Pierluigi Orler
Pierluigi Orler è il fotografo della Snowart e del paesaggio alpino. Nato in Trentino e di formazione professionale milanese, ha maturato una lunga esperienza nel settore dei viaggi, dello sport e delle architetture. I suoi reportage attraverso i cinque continenti sono stati pubblicati dalle più importanti riviste di settore. Le sue immagini di sport sono state pubblicate anche nel Best, il libro del Comitato Olimpico Internazionale che raccoglie le più belle immagini del mondo. Ha tenuto mostre a Milano, Torino, in occasione delle Olimpiadi, e Parma. Ha acquisito una straordinaria capacità di bloccare le geometrie degli spazi e di inquadrare graficamente i soggetti rendendo limpide e trasparenti le emozioni visive. Da tempo il suo patrimonio tecnico è al servizio del paesaggio dolomitico, con un occhio di riguardo alla Valle di Fiemme, dove è nato. Con le sue fotocamere ha creato un particolare modo di inquadrare la montagna che il Museo di Arte Moderna di Rovereto, esponendo le sue fotografie, ha ribattezzato “Snowart”.
27/04/2018
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