Viaggio sensoriale in Franciacorta - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 21/01/2019
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Vacanze d’autunno e viaggio sensoriale in Franciacorta. Di Tiziano Argazzi




Franciacorta, un territorio da vivere e da gustare ed un’eccellenza italiana con tanti tesori da scoprire. Ecco il modo migliore per identificare questo straordinario spicchio di terra, ben piantato nel cuore della Lombardia, che assomiglia  ad un grande anfiteatro affacciato sul Lago d’Iseo e costituito da 19 comuni, in provincia di Brescia, ad un’ora da Milano. Una terra questa, da assaporare e gustare lentamente, alla scoperta delle colline tappezzate di vigneti, di piccoli borghi in pietra, torri e castelli medievali, palazzi cinquecenteschi, ville patrizie settecentesche e ottocentesche dove la nobiltà bresciana aveva le sue terre e le sue dimore estive, dei suoi vini di eccellenza fra cui il Franciacorta, quello più famoso ed una gastronomia da 30 e lode.
Il nome riporta alla sua storia lontana legata alle Corti Franche ed a quando il territorio, dopo l’arrivo dei monaci cluniacensi, beneficiò di libero scambio nel commercio: curtes francae stava proprio ad indicare l’esenzione da dazi ed imposte di cui godevano molte delle sue corti all’epoca amministrate dai Cluniacensi.
Sono una quindicina gli itinerari di vario genere e con varie difficoltà che si snodano attraverso la Franciacorta. Tante anche le passeggiate fra colline e vigneti, molte delle quali ad anello, percorribili in mezza giornata. Per scoprire l’incanto sottile di questa terra, l’ideale è muoversi liberamente fra borghi e colline, lasciandosi catturare dal loro tranquillo fascino, fermarsi nelle cantine a degustare i vini, scovare nei vari paesi piccoli negozi d’artigianato e antiquari, curiosare fra le bancarelle di mercatini e piccole rassegne di antichità, farsi tentare dalla gola in trattorie dall’atmosfera familiare o in raffinati ristoranti dove carne e pesce di lago si avvicendano in splendida armonia, non mancando di provare i due piatti simbolo del territorio: il manzo all’olio di Rovato e la tinca ripiena al forno di Clusane.



Una Gastronomia tra terra ed acqua
La cucina della Franciacorta è una piacevolissima scoperta. Innanzi tutto si muove fra tradizione e sperimentazione e che si è intrecciata con una gustosa e radicata cucina del territorio, ben espressa in trattorie e agriturismo. La tradizione culinaria franciacortina gioca su due mondi apparentemente distanti (quella contadina con le pregiatissime carni dell’entroterra con quella di pesce del vicino lago d’Iseo) che si incontrano in tavola per dare vita a qualcosa di piacevole.
I due piatti tradizionali infatti sono così il Manzo all’olio di Rovato (località in cui si tiene dai tempi della Serenissima uno dei principali mercati della carne italiani) e la Tinca ripiena al forno con polenta specialità di Clusane, piccolo borgo di pescatori vicino a Iseo.
Ma questa terra è nota anche per gli ottimi bolliti, che esaltano le qualità della carne della zona e vengono proposti in ricchi carrelli, e per gli spiedi, che sono preparati in questo periodo, con leggere varianti, in moltissime trattorie, accanto a pregiate selezioni di cacciagione e funghi. Eccellenti e di nicchia anche i molti prodotti tipici. I formaggi, innanzitutto, quali la Robiola bresciana, gli Stracchini, il Pressato, il Salva, il Silter e le DOP Gorgonzola, Grana Padano, Provolone Valpadana, Quartirolo Lombardo. E poi i missoltini, pesciolini di lago, i mieli, gli insaccati e i salumi (quali il salame di Monte Isola, leggermente affumicato e la Ret di Capriolo). Ottimo l’Olio extravergine d’oliva del Sebino, prodotto con regole severissime e, per ora, in piccola quantità. Rinomate infine le grappe, prodotte dalla distillazione delle vinacce dei vitigni che danno origine al Franciacorta e i dolci, realizzati artigianalmente in pasticceria.

 


Castelli, Ville e Musei testimoni di un ricco patrimonio storico
Da est ad ovest e da sud a nord ci si ritrova in un paesaggio naturale che riserva continuamente piccole e grandi sorprese, in grado di entusiasmare ogni visitatore.  Tanti piccoli e grandi tesori d’arte e storia che ne segnano il territorio. Ad esempio ad Ome, si può fare tappa all’Antico Maglio Averoldi, una fucina museo del XV secolo, ancora oggi in funzione, dove è possibile conoscere da vicino la storia  ed i metodi di lavorazione del ferro, ed anche l’arte dei bruzafér, una tecnica di lavorazione del ferro rovente, un tempo assai diffusa in Franciacorta, finalizzata alla creazione di attrezzi, elementi di arredo, sculture. Acquistato e restaurato dal Comune, vi si possono fra l’altro vedere dimostrazioni pratiche di antiche e preziose lavorazioni.
Ed infatti nei fine settimana un gruppo di volonterosi animati dalla passione per questa arte antica tengono in funzione il maglio e forgiano con un lavoro lento e duro dei pezzi, assolutamente, unici e di rara bellezza e con lame  anche lavorate a damasco. Al primo piano un ambiente che raccoglie la storia del maglio ed alcune delle sue opere.



Nel borgo c’è anche la casa a suo tempo abitata dal fabbro Andrea Averoldi, divenuta nel maggio 2009 la Casa Museo Pietro Malossi che ospita le interessanti collezioni lasciate nel 2000 dall’antiquario bresciano alla Fondazione che porta il suo nome.
A Nigoline di Corte Franca, il Palazzo Torri, costruito nel ‘600 come villa fortificata, a fine ‘800 divenne un importante cenacolo culturale, che ebbe ospiti illustri come Carducci, Fogazzaro, Zanardelli.
Il Palazzo, inserito armoniosamente nella suggestiva verde conca della Franciacorta, è ubicato a monte del vecchio borgo di Nigoline Bonomelli, oggi frazione del comune di Corte Franca, sulle pendici della collina morenica destra dell’antico ghiacciaio, sotto il monte Alto.
Un viale alberato conduce alla corte della dimora dominata da un’imponente facciata seicentesca caratterizzata da un monumentale portico con alte arcate in muratura a pian terreno, finestre rettangolari al primo piano e una fascia in mattoni che separa dalle aperture del sottotetto. Dalla fine del ‘900, dopo importanti lavori di restauro, viene utilizzato anche per ricevimenti nuziali, banchetti, convegni, mostre, manifestazioni culturali e artistiche. Nel giardino si possono ammirare piante plurisecolari come gli splendidi cedri Deodara, per poi spaziare con lo sguardo sulla sconfinata campagna ricca di vigneti che circonda il Palazzo.



A pochi chilometri , e precisamente a Provaglio D’Iseo è assolutamente da vedere il Monastero cluniacense di San Pietro in Lamosa. Un gioiello del romanico ricco di affreschi di epoche diverse e con un bel chiostro. Dal sagrato si apre l’affascinante panorama sulle Torbiere del Sebino, oasi naturalistica, unica nel suo genere in Europa e per questo il posto ideale per interessanti passeggiate e tour fotografici  nella natura. Circa 360 ettari di acqua, canneti e vegetazione palustre, dove hanno trovato il loro habitat naturale migliaia di uccelli, che in primavera si coprono di una straordinaria distesa di ninfee.



Sono tanti i percorsi per regalarsi una full immersione nella natura. Ad esempio partendo dal Monastero si attraversano dapprima campi e tratti di bosco e poi si scorgono i primi specchi d’acqua collegate tra loro da passerelle che portano direttamente nel cuore della riserva. Sono tanti i punti di osservazione (fra cui la terrazza panoramica per birdwatching)  dove scattare foto indimenticabili.
Infatti fra i moltissimi uccelli che vi vivono indisturbati, vi nidificano ben 25 specie di palude, come l’airone cinerino, lo svasso maggiore, l’airone rosso, il cormorano, il mestolone, il falco di palude e il nibbio bruno.
Infine ad Erbusco (dove hanno sede il Consorzio Franciacorta e la Strada del Franciacorta) si può passeggiare per il pittoresco borgo vecchio, tra le rovine del castello, quasi sicuramente il più antico della Franciacorta, e la Pieve di Santa Maria Assunta, un chiaro esempio di architettura romanica. Edificata probabilmente nel corso del XII secolo è decorata con interessanti affreschi del ’400.
Le cose da vedere sono infinite. Questa è una terra adatta ad un turismo “slow”, che merita di essere assaporata e gustata lentamente per apprezzarne le tante bellezze.

Un tour per le cantine
Ma quando si arriva in Franciacorta non può mancare un tour sensoriale per alcune delle tante cantine qui presenti per conoscere da vicino questo vino straordinario ed il suo metodo di produzione. Infatti questo è stato anche il primo vino italiano, prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia, ad ottenere nel 1995 la Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) e, quasi contemporaneamente, il riconoscimento dello speciale metodo di produzione Franciacorta, frutto dell’arte di sapere creare armonia tra l’antico sapere tramandato nel corso delle generazioni e le evoluzioni tecnologiche. Il Franciacorta si ottiene da uve Chardonnay e/o Pinot nero e/o Pinot bianco (quest’ultimo fino ad un massimo del 50%) raccolte a mano in cassette, con pressatura soffice. I tempi di produzione sono molto lunghi: a 7 mesi circa dalla vendemmia il vino base viene aggiunto dei lieviti e imbottigliato. Dovranno quindi passare almeno 18 mesi di lenta rifermentazione in bottiglia a contatto con i lieviti prima che possa essere sottoposto alla sboccatura.
Nella zona di produzione sono circa 3.000 gli ettari di vigneto, 116 le aziende vitivinicole associate al Consorzio di tutela e   poco di 17 milioni le bottiglie prodotte, per la maggior parte vendute in Italia. Le cantine poi, sono vere e proprie cattedrali della tecnologia enologica più avanzata. Ed allora le visite a queste realtà si trasformano in un viaggio di conoscenza e di scoperta. Per conoscere i metodi di produzione dei vini, familiarizzare con termini quali “vitigni nobili”, “Saten” e “Rosè”, “Millesimato” e “Riserva”, “Extra Dry” ed “Extra Brut” e scoprire che dalla raccolta dell’uva alla vendita del vino, passando per la rifermentazione naturale in bottiglia e successiva maturazione e affinamento sui lieviti, possono passare anche  cinque o sei anni.
Ma il tour è anche l’occasione per scoprire gli edifici che ospitano le cantine, autentici “gioielli” costituiti, molto spesso, da storiche dimore patrizie, antichi casolari ristrutturati o avveniristiche ed affascinanti strutture firmate da noti architetti, incastonate fra i vigneti.
L’ideale sarebbe visitarle tutte. In poco tempo o nello spazio di un weekend si può programmare una visita solo ad alcune. Per esempio si può iniziare dalla Cantina Berlucchi Guido a Borgonato di Corte Franca. Una cantina storica del XVII secolo costruita a 10 metri di profondità per garantire una temperatura costante di 10°C in ogni mese dell’anno. Adiacente vi è Palazzo Lana, una nobile dimora edificata nel ‘500 dalla famiglia Lana De’ Terzi, da cui discendeva lo stesso Guido Berlucchi. Il patrimonio culturale e storico rappresentato da Palazzo Lana, sede della Fondazione Berlucchi, è attualmente preservato e custodito dalla famiglia Ziliani.



Ad Ome invece si può visitare La Fiorita una azienda vitivinicola che è anche agriturismo con sei camere, con servizio di pernottamento e prima colazione, più fattoria didattica. Buono il  ristorante che propone piatti interessanti da abbinare con un ottimo Franciacorta, assolutamente da provare.



Infine ad Adro nella parte occidentale della Franciacorta si incontra  La Ferghettina, una bella realtà vitivinicola, fondata all’inizio degli anni novanta da Roberto Gatti, oggi affiancato nella conduzione dai figli Laura e Matteo, dalla moglie Andreina e da una dozzina di collaboratori.
La nuova sede costruita su una dolce collina dall'incantevole posizione panoramica è strutturata su tre livelli per una superficie complessiva di 6 mila metri quadrati.



Ma dopo queste visite  si può continuare a muoversi con calma tra borghi e colline, anche per farsi tentare dalla gola in trattorie dall’atmosfera familiare o in raffinati ristoranti dove carne e pesce di lago si avvicendano in splendida armonia, non mancando di provare i due piatti simbolo del territorio: il manzo all’olio di Rovato e la tinca ripiena al forno di Clusane.


Una sosta gustosa al Ristorante Centottanta Cantina & Cucina
Il ristorante agrituristico, che si trova ad Iseo in via delle Polle 1800, è gestito al pari dell’annesso Agriturismo Cascina Clarabella da una cooperativa sociale agricola di inserimento lavorativo. Il personale di sala e di cucina, infatti, è composto anche da uomini e donne con disabilità psichica o fisica. Infatti, Centottanta, è un richiamo alla famosa legge “Basaglia” grazie alla quale i malati di mente hanno smesso di essere cose per tornare ad essere persone.
Questo è un ristorante di qualità (aperto a cena da giovedì a sabato ed a pranzo anche sabato e domenica) ed i prodotti sono coltivati direttamente dalla cooperativa sociale o acquistati da aziende agricole della zona, con preferenza per i prodotti tipici regionali Dop, Igp, Igt, Doc e Docg o compresi nell’elenco regionale dei prodotti agroalimentari tradizionali.
Qui si può gustare tutto il buono del territorio. La cucina accoglie con sapori tipici regionali. Piatti sfiziosi, bollicine Franciacorta e un’accoglienza speciale.



La produzione vinicola è diventata l’attività principale della cooperativa. I vini, prodotti in modalità totalmente biologica, hanno ottenuto numerosi riconoscimenti. Allora sarà facile abbinare ad ogni piatto preparato dai giovani chef di cucina uno dei vini prodotti a cominciare dal Franciacorta Annalisa Faifer  che prende il nome di colei che ha  contribuito a far nascere la realtà agricola di Clarabella: una donna dal forte carisma, come il carattere di questo vino dal perlage fine e persistente.




Un intermezzo goloso alla Pasticceria Roberto
A pochi passi dal centro di Erbusco, nel cuore della Franciacorta, in via Provinciale si trova la Pasticceria Roberto gestita, dal 1992, dal maestro pasticcere Giovanni Cavalleri assieme alla sorella.  La sede è in un’accogliente cascina dell’800, sapientemente ristrutturata, le cui sale ospitano il laboratorio e la caffetteria.  Cavalleri, che fra l’altro fa parte dell’Accademia maestri pasticceri italiani, è anima e corpo del locale e la collocazione nel cuore della Franciacorta, area di grandi vini e tradizione gastronomica, è per lui continua fonte di ispirazione e stimolo a fare ed offrire sempre il meglio. A trovare nuovi prodotti, a provare interessanti abbinamenti. Niente è lasciato al caso ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti anche in termini di premi e riconoscimenti ricevuti. Qui è possibile assaggiare tante cose prelibate, dalle torte, ai panettoni; dai macarons, alle colombe; per arrivare ai bussolà, tipiche ciambelline dolci, alla pralineria, ai biscotti ed a tante altre varietà dolci e salate.  Anche la miscela di caffè è scelta con cura. La pasticceria si rifornisce dal Laboratorio di Torrefazione Giamaica Caffè di  Gianni Frasi di Verona, un punto di riferimento internazionale in fatto di caffè, che  Cavalleri giudica essere una dei caffè più buoni in circolazione.




Dove dormire
Le possibilità sono tantissime. Si può provare l’Agriturismo Cascina Clarabella ad Iseo annesso al ristorante agrituristico, Centottanta Cantina & Cucina.



Ulteriori info: www.franciacorta.net
19/11/2018
Sito realizzato da Giovanni Tavassi
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