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A spasso per Varsavia - La città attrae turisti da tutto il mondo con la sua miscela unica di tradizione e modernità ed è perfetta per un fine settimana per single, coppie e famiglie
Dieci, cento, mille motivi per visitare Varsavia. Una città che sta vivendo una seconda giovinezza. Elegante, dinamica, piena di cultura, con una vita notturna effervescente ed una gastronomia di qualità proposta da tanti buoni ristoranti. Alla fine della seconda guerra mondiale era un cumulo di macerie a causa dei massicci bombardamenti subiti. Ricostruita in poco tempo, oggi a 25 anni dalla caduta del comunismo appare vivace ed in piena espansione tanto da diventare una meta imperdibile della mappa turistica europea.
La capitale polacca può essere visitata tranquillamente a piedi o in bici a cominciare dalla Nowe Miasto, la città nuova, che poi tanto nuova non è, considerato che è sorta attorno al 1400. Al numero16 di via Freta si incontra la casa natale di Maria Skłodowska, universalmente conosciuta come Marie Curie, scienziata polacca insignita di due Premi Nobel uno per la fisica e l’altro per la chimica che assieme al marito, Pierre Curie, ha scoperto il polonio ed il radio ed ha fatto importanti studi sulle radiazioni. Il piccolo museo, inaugurato nel 1967 in concomitanza con il centenario della sua nascita, mostra documenti, oggetti, lettere e fotografie della grande scienziata polacca.
Proseguendo lungo la via si arriva sulla Piazza del mercato (Rynek Nowego Miasta) impreziosita dalla Chiesa delle Suore del Santo Sacramento che per la sua particolarità e bellezza è molto richiesta dalle giovani coppie che qui vogliono celebrare il loro matrimonio. Sulla grande fontana situata su un lato della piazza campeggia uno dei simboli della città, l’unicorno e la dama.
Percorrendo a ritroso la via Freta si incrocia la ul. Dluga e poi Piazza Krasinskich dove, di fronte alla Cattedrale militare, si può ammirare il Monumento dell’Insurrezione (inaugurato il 1 agosto 1989, il giorno del 45° anniversario della rivolta), meta quotidiana di tantissimi varsaviani ed anche di una infinità di turisti. I bronzi raffigurano i personaggi dell’Armia Krajova, il movimento clandestino fatto di civili e militari che per 63 giorni (dal 1 agosto al 2 ottobre 1944) ingaggiò una durissima battaglia (che causò 200 mila morti) contro le truppe tedesche obbligandole alla ritirata.
Uno dei “pezzi forti” è comunque la Stare Miasto, la Città Vecchia (costruita nel 1300 solo 100 anni prima della Città Nuova) con l’imponente Barbacane (una struttura difensiva semicircolare caratterizzata da grandi bastioni edificata in origine nel XVI secolo dall’architetto italiano Giovanni Battista il Veneziano) che proteggeva la porta di ingresso alla città.
Il quartiere distrutto dalle bombe naziste, è risorto dalle ceneri in copia fedele a quello del passato, grazie ad uno studio accurato di piante, disegni e quadri dell’epoca (fra cui quelli splendidi e dettagliati di Bernardo Bellotto nipote del Canaletto) ed all’impegno degli abitanti che hanno contribuito con denaro e lavoro a ricostruirlo esattamente come era prima. Per visitarlo si può partire dalla Colonna di Sigismondo III Vasa l’imponente monumento di 22 metri di altezza collocato davanti al Castello Reale e dedicato al Re che ha fatto trasferire la capitale da Cracovia a Varsavia.
Il cuore della Città Vecchia è da sempre la Piazza Rynek Starego Miasta luogo d’incontro di pittori e ritrattisti e punto di partenza per gite in carrozza. È circondata da bei palazzi con tratti rinascimentali, barocchi e gotici oltre a ristoranti e caffetterie alla moda. Al centro della piazza una fontana sovrastata dalla Sirenetta, simbolo di Varsavia, che si ritiene sorella gemella di quella di Copenhagen.
Proprio da qui inizia il Percorso Reale. Una interessante passeggiata lunga una decina di chilometri, che unisce simbolicamente il Castello Reale con il Palazzo di Wilanów (uno dei monumenti più preziosi della cultura polacca che per le sue caratteristiche e la bellezza del suo parco e dei suoi interni viene giustamente definito “La Piccola Versailles polacca”) passando per chiese e monumenti famosi fra cui il Parco Reale Lazienki con lo splendido Palazzo sull’Acqua, il Palazzo del presidente della Repubblica, le chiese di Sant’Anna e di San Giuseppe, il campus universitario e la National Opera che permettono una full immersion nella storia e nella cultura in questa città straordinaria.
La prima tappa del “percorso” è il Castello Reale (Zamek Królewski in polacco) una copia perfetta di quello che fu duramente bombardato nel corso della seconda guerra mondiale. Nella sua struttura originaria il Castello, risalente al XIV secolo, venne edificato dai duchi di Masovia e Varsavia si sviluppò attorno ad esso. All’interno si tengono anche numerosi eventi musicali ed artistici e si possono ammirare diverse collezioni d’arte fra cui i dipinti di pittori famosi fra cui Rembrandt e di Bernardo Bellotto nipote di Giovanni Antonio Canal il grande pittore veneziano da tutti conosciuto come “Il Canaletto”.
Da visitare anche la Cattedrale di San Giovanni Battista uno degli edifici religiosi più antichi (al pari delle Chiese di San Martino e della Madre di Dio) e luogo di matrimoni, incoronazioni e funerali reali. All’interno si trovano, tra l’altro, le tombe del primate di Polonia Stefan Wyszynski, dell’ultimo re polacco Stanislaw August Poniatowski e dello scrittore premio Nobel Henryk Sienkiewicz.
Una curiosità. Proprio dietro la Cattedrale si incontra una piazzetta triangolare nel cui centro campeggia una grande campana di bronzo dispensatrice di fortuna. Infatti, secondo la tradizione, per vedersi realizzato un desiderio basta toccarla con la mano destra, saltellarle attorno in senso orario e nel contempo esprimere un desiderio. Nel giro di poco tempo qualcosa di magico …….. può accadere.
Il Percorso Reale è caratterizzato da diversi tratti. Il più importante interessa via Nowy Świat dominata da edifici del XIX secolo ed impreziosita da negozi eleganti, librerie, caffè e ristoranti.
D’obbligo anche una visita al Parco Reale Lazienki Królewskie il bellissimo parco estivo (circa 76 ettari che comprendono boschi, laghi e corsi d’acqua) dell’ultimo re polacco con lo splendido Palazzo sull’Acqua (Palac na Wyspie) in stile neoclassico che si riflette nelle acque del laghetto. Le sale interne sono impreziosite da una infinità dipinti, molti dei quali olandesi e fiamminghi. Nel Parco oltre a questo palazzo che oggi ospita manifestazioni e spettacoli si possono ammirare l’Anfiteatro estivo e il palazzo Myśliewicki.
Molto bella anche la barocca Residenza Wilanów. Gli interni sono caratterizzati da un affascinante mix di design cinese, inglese, polacco ed italiano. Nelle sale si possono ammirare collezioni di mobili, di ritratti, di sculture e di gioielleria. Molto belli anche i giardini teatro, nei mesi estivi, di interessanti eventi musicali. Nell’antica Rimessa del Palazzo si può ammirare il Museo dei poster (Muzeum Plakatu) aperto nel 1968 e composto da oltre 50 mila manifesti molti dei quali veramente belli. Anno dopo anno il Museo si è trasformato in una autentica attrattiva ed oggi è il primo al mondo nel suo genere.
Varsavia è caratterizzata da una miriade di aree verdi e riserve naturali che occupano oltre un quarto della città tanto da far sì che il colore che meglio la descrive sia il verde. Boschi, parchi e giardini raggiungono anche i suoi angoli più remoti tanto da avvolgerla in un rassicurante polmone verde. Accanto a splendidi giardini storici ci sono anche importanti esempi moderni come il giardino sul Tetto della Biblioteca Universitaria con splendida vista sulla Vistola, l’imponente fiume che la attraversa da nord a sud. Un luogo distribuito su due livelli, collegati fra loro, per certi versi inusuale ma estremamente affascinante ricco di tante specie botaniche anche rare.
Altra tappa imperdibile le “Casette in Legno” immerse nel verde dell’elegante quartiere delle Ambasciate a pochi passi dal centro città. Questo è uno degli angoli più incantevoli di tutta Varsavia. Arrivate alla fine della Seconda Guerra Mondiale - quale risarcimento dei danni di guerra richiesto dall’Unione Sovietica alla Finlandia – dovevano servire per ospitare il personale perloppiù sovietico impegnato nella ricostruzione di Varsavia. Secondo i piani, le casette di legno avrebbero dovuto essere demolite dopo cinque anni ma anno dopo anno sono rimaste al loro posto ed oggi sono una vera e propria attrattiva.
Chopin il varsaviano più illustre. Il suo abitante più famoso rimane Fryderyk Chopin che qui ha trascorso buona parte della sua vita. Assolutamente da vedere il Museo a lui dedicato dove si trova la collezione più ricca al mondo dedicata alla vita del compositore. Dopo la sua morte nella Chiesa del Sacro Cuore per suo espresso volere è stato deposto il suo cuore un ultimo atto d’amore verso una città che tanto gli aveva dato. Ogni cinque anni Varsavia lo ricorda con un Concorso pianistico a lui intitolato: nell’ottobre di quest’anno va in scena la 17° edizione, a cui parteciperanno 450 pianisti provenienti da ogni parte del mondo.
Visita a tre musei. Ma per conoscere la storia turbolenta di questa città è quasi d’obbligo visitare almeno tre dei suoi tanti musei: il primo è quello dell’Insurrezione, ospitato nell’ex centrale elettrica dei tram, dove 47 stazioni interattive fanno rivivere una delle pagine più dolorose nella sua storia. Il secondo è il “Polin” che in sette sale racconta un millennio di presenza ebraica in Polonia. La terza è invece la Galleria Faras che ospita una esposizione di opere nubiane scoperte negli anni ’60 da archeologi polacchi.
Sulle tracce della Varsavia “rossa”. In molti punti della città rimangono evidenti i segni dei 50 anni e passa di “socialismo reale”. Per far conoscere i luoghi più importanti di quel periodo il Tour operator Adventure Warsaw ha predisposto vari percorsi. Il giro a bordo di un Nysa 522, un furgoncino a disposizione della Polizia politica del periodo sovietico, incomincia da Plac Konstytucji (Piazza della Costituzione) e da via Marszalkowska per arrivare al Ministero dell’Agricoltura. Poi attraversando la Vistola ci si immerge nel quartiere “Praga” un tempo malfamato ed oggi centro della vita artistica della città. In molti punti il tempo sembra essersi fermato tanto che in alcuni cortili interni, bar e latterie straordinarie (paragonabili alle moderne osterie) sembra quasi di rivivere uno scampolo della vita di quegli anni.
Nelle vicinanze un piccolo ma interessante museo con una imperdibile raccolta di oggetti ma anche di fotografie, quadri e poster di quel periodo. Nelle sale una ricostruzione dello studio di un alto funzionario del Partito, di un soggiorno, di un bagno e di una cucina, tutti minuscoli, in un appartamento privato. Alla fine della visita si incontra un piccolo bar e la vendita di una serie di souvenir originali a perenne testimonianza di quegli anni ormai relativamente lontani.
Per finire non può mancare una visita al Palazzo della Cultura e della Scienza, “dono” di Stalin al popolo polacco. Alto oltre 230 metri contiene tra l’altro 3.000 stanze, 4 teatri e 2 biblioteche. Dal 30^ piano, l’ultimo visitabile, si gode di una vista stupenda sull’intera città.
Piaceri della gola a Varsavia. La cucina da queste parti è molto interessante. Tante specialità sono in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Assolutamente da provare i pierozki (tortelli con vari ripieni soprattutto di carne o di formaggio), il barszcz (una zuppa fatta con barbabietole rosse) la zuppa “Zurek” con uova e pancetta, l’aringa con cipolla e la trippa alla varsaviana.
Per dessert uno dei dolci simbolo di Varsavia la “Zygmuntówka” una specie di cupcake con meringa. Fra i ristoranti e le trattorie si consiglia il Folk Gospoda (via Walicòw 13) con il personale che indossa i costumi tipici polacchi di un tempo ed il Nabrackiej (via Bracka 18) dove i giovani gestori deliziano l’ospite conuna seri di piati tipici di grande qualità. Nel quartiere Praga si può mangiare un boccone da “U Oparach Absurdu un caratteristico bar in via Zabkowska 6. Di buon livello anche gli Zapiecek, una catena di ristoranti tipici disseminati per la città. Come aperitivo un assaggio di mieli con diversa gradazione alcolica. Una buona degustazione viene proposta dal Ristorante Pasieka in via Freta 7/9 a due passi dalla Città Vecchia.
Info: www.polonia.travel/it
10/08/2015 Lascia commento