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Il turismo a Napoli è in continuo aumento e contemporaneamente spuntano come i funghi strutture ricettive B&B - Tassa di soggiorno, l'Amministrazione Comunale vuole correre ai ripari. di Giovanni Tavassi
Il fenomeno della ricettività diffusa sul territorio esiste in tutte le grandi città d'arte (Napoli, Roma, Milano, Torino, Firenze, ecc.) e quelle prese d'assalto dai turisti per altri motivi legati allo sport, fiere ed eventi vari.
Ogni regione, a seguito della L. 29 marzo 2001, n. 135 "Riforma della legislazione nazionale del turismo", pubblicata nella G.U. n. 92 del 20 aprile 2001, ha emanato la propria legge per le attività ricettive a conduzione familiare, B&B le strutture ricettive gestite da privati che, avvalendosi della loro organizzazione familiare, utilizzano parte della propria abitazione, con periodi di apertura annuali o stagionali e con un numero di camere e letti limitati.
Ultimamente qualche servizio per televisione ha messo in luce alcuni problemi lagati ad alcuni B&B pubblicizzati sui siti on-line ma che non risultano avere la regolare autorizzazione.
Questo è un grande problema e ogni amministrazione cittadina, si deve adoperare ed attrezzare per porre rimedio a queste strutture che nascono senza autorizzazione che vanno a scapito del turismo.
Ma come si deventa proprietario di un B&B?
Le licenze, per avvio attività, vengono rilasciate dopo aver valutato le caratteristiche dei locali per l'idoneità degli stessi, inoltre:
- Gli ospiti devono poter accedere alla propria stanza senza attraversare altre camere da letto o di servizi destinati alla famiglia o ad altri ospiti;
- I bagni devono offrire attrezzature minime (vasca da bagno, doccia, specchio con presa di corrente, lavabo, water... etc.) e almeno un bagno ad uso esclusivo degli ospiti quando viene superato un certo numero di camere o posti letto;