In Valle Isarco arriva il periodo del Törggelen - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 30/12/2018
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Food 2016

In Valle Isarco arriva il periodo del Törggelen (con tanto di video 'per principianti'...), fra grandi eventi gastronomici, vini premiati, escursioni a piedi in ristoranti diversi: un Autunno goloso, in attesa dell'Avvento.

Il viaggio e la vacanza lasciano qualcosa in più quando si riesce a cogliere l’anima e l’autenticità di un territorio.
E questo è più facile quando eventi e manifestazioni non sono solo a uso e consumo dei turisti, ma appartengono alla gente del posto, che magari ama condividerle con gli ospiti.
In Alto Adige il Törggelen* - in particolare nella Valle Isarco che si può considerare a pieno titolo vera depositaria di questa tradizione -  è ormai un classico, ben conosciuto un po’ ovunque (tanto che vanta già i tentativi di imitazione e le contaminazioni commerciali): fino a fine novembre si usa andare preferibilmente a piedi da un maso all’altro ad assaggiare specialità tipiche locali: merende di Speck con Schüttelbrot e piatti cucinati tipo Schlutzkrapfen, canederli, zuppa d’orzo, salsiccia casalinga con crauti e carni affumicate varie,  magari annaffiate da vino nuovo appena fermentato (Nuien) o succhi d’uva ancora dolci (Süssen), e le immancabili castagne arrostite.
Ebbene, per vivere il Törggelen*  ‘da perfetto altoatesino’ ora c’è anche un video pubblicato sui canale Youtube della Valle Isarco che ne svela le ‘istruzioni per l’uso’ per i principianti in 5 lezioni, noi ve lo proponiamo:



Con un po’ di ironia (ma non troppo: le tradizioni sono una cosa seria in Alto Adige!), si può scoprire come godersi appieno un vero Törggelen, come percepire la vera essenza del’usanza, la sua magica atmosfera conviviale, e magari anche come non fare gaffes! (sapevate per esempio che non si deve ordinare birra durante il Törggelen*…?)
Gli oltre 40 masi coinvolti nel Törggelen* sono essenzialmente i ‘Buschenschank’, letteralmente le ‘osterie della frasca’, da Novacella vicino a Bressanone, a Naz Sciaves, Velturno, Chiusa, Villandro, Barbiano, Laion, che aprono le porte delle loro Stube grazie a una speciale sorta di licenza temporanea (alcuni dei quali sono aperti per periodi più lunghi e sono ottime trattorie tipiche regolari).
Tra l’altro, in Valle Isarco l’autenticità del rito del Törggelen* viene suggellata anche dall’adesione di molti masi all’evento “Törggelen originale”: in pratica “come una volta”, suggellato dallo spettacolare falò delle castagne che il 1 ottobre ha dato il via al periodo.
L’autunno offre comunque ancora vari eventi in calendario.
Tra questi ricordiamo la sentitissima e autentica Festa del Contadino il 16 ottobre a Tiso. Finché non entra in scena la castagna. E allora è un trionfo con la 15esima edizione delle Settimane delle castagne della Valle Isarco dal 15 ottobre al 6 novembre, e in contemporanea il 20° “Keschtnigl” a Velturno dal 15 ottobre al 6 novembre, sempre dedicata alla castagna.
La ‘scusa’ del Törggelen* e delle rassegne enogastronomiche non è comunque certo l’unica per un viaggio in Valle Isarco in questa stagione.
Sono appena usciti i ‘Tre bicchieri’ del Gambero Rosso, e come ogni anno la Valle Isarco si dimostra una delle zone più vocate d’Italia per i vini bianchi.
“Sempre più le aziende si stanno specializzando sui vini che meglio rappresentano il loro territorio, come si può riscontrare in quella vera e propria fucina di vini di qualità che è la Valle Isarco, che esalta la fragranza e la profondità di Sylvaner e Veltliner” - e aggiungiamo noi, Kerner - recita testuale il sito del Gambero Rosso dopo l’annuncio dei riconoscimenti.

E così, da poche centinaia di ettari dei vigneti più settentrionali d’Italia nascono ben 7 vini da Tre bicchieri (è una delle massime densità di Tre bicchieri di tutta la penisola!). Essi sono:
- Alto Adige Valle Isarco Grüner Veltliner 2015 Kuenhof - Peter Pliger
- Alto Adige Valle Isarco Pinot Grigio 2015 Köfererhof - Günther Kerschbaumer
- Alto Adige Valle Isarco Sylvaner 2014 Garlider - Christian Kerschbaumer
- Alto Adige Valle Isarco Sylvaner 2015 Taschlerhof - Peter Wachtler
- Alto Adige Valle Isarco Sylvaner Aristos 2015 Cantina Valle Isarco
- Alto Adige Valle Isarco Sylvaner Praepositus 2015 Abbazia di Novacella
- Pinot Bianco Praesulis 2015 Gumphof - Markus Prackwieser

E poi, l’Avvento…

Secondo l’antico proverbio “Caterina (Kathrein) finisce di ballare“ , il giorno di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, il 25 novembre, si conclude il periodo festoso del Törggelen per lasciare spazio all’Avvento, momento prenatalizio più tranquillo ed intimo (ravvivato dall’apertura delle 5 stazioni sciistiche della Valle Isarco, prevista a partire dal 3 dicembre, con 2 importanti novità: la prima seggiovia 8 posti d’Italia a Racines e la nuova cabinovia 10 posti Monte Fana alla Plose, che permette di eliminare 2 seggiovie obsolete).
E allora arriva già il ‘profumo’ di neve, di bevande calde, di spezie e dolci natalizi.

Quello di Piazza Duomo a Bressanone, che inaugura proprio il 25 novembre per terminare il 6 gennaio, è uno dei cinque grandi Mercatini di Natale tradizionali originali dell’Alto Adige, ma ha una sua specificità e un’atmosfera speciale.
Tanto più che anche quest’anno, a grande richiesta dopo il successo dell’anno scorso, con 55.000 spettatori totali (e di critica), ritorna una seconda puntata del grande show riveduta e arricchita, di videomapping, con luci, colori e musica sulle pareti della corte del Palazzo Vescovile di Bressanone ‘Il sogno di Soliman’ (dal 24 novembre all’8 gennaio): opera della compagnia di artisti Spectaculaires – Allumeurs d’Images, in esclusiva per l’Italia.



Lo show (ogni giorno tranne 24 e 25 dicembre alle 17.30, 18.30 e 19.30, ingresso 10 euro - 8 euro con la Brixen Card - 6 euro il lunedì) si chiama il sogno di Soliman, dal nome dell’elefante che si fermò a Bressanone nel 1552, durante un avventuroso viaggio da Lisbona a Genova e poi via terra a Vienna (dono di Giovanni III re del Portogallo al nipote Arciduca Massimiliano d’Austria): un viaggio di cui esistono numerose testimonianze e piccoli monumenti in Trentino Alto Adige e Austria.
A ‘ospitare’ l’elefante fu la locanda che l’oste Andrèe Posch ribattezzò Am Hellephanten e ancora oggi è il prestigioso albergo Elephant a Bressanone.
Si tratta di una performance esclusiva, di livello internazionale, basata sulle nuove tecniche di ‘mapping’, cioè video proiezioni animate, immagini in movimento, fasci di luce ed effetti luminosi in sincronia con la musica, particolarmente affascinante in un contesto storico architettonico importante come le facciate che danno sulla corte interna del Palazzo Vescovile.
La compagnia Spectaculaires, fondata dal ‘maestro della luce’ Benoît Quéro, ha ideato anche gli show di luci e suoni andati in scena alla cattedrale Notre Dame di Parigi, al Duomo di Chartres e nella Bundesplatz di Berna.

Mercatino di Natale
In Valle Isarco, il Mercatino di Natale originale è anche a Vipiteno (sempre dal 25 novembre al 6 gennaio), nella impagabile atmosfera della città vecchia al cospetto della Torre delle Dodici. La sua peculiarità è la ricchezza di bancarelle con veri prodotti genuini agricoli e alimentari (formaggio, salumi, cioccolato, vini e liquori, dolci tradizionali, ma anche tisane di erbe e prodotti biologici dei masi alpini locali).
Anche qui il Mercatino è arricchito da uno spettacolo che riesce a creare una vera, impagabile atmosfera natalizia.
Nel cortile del municipio di Vipiteno  nel tardo pomeriggio, si terranno perfomance recitative e canore, in uno uno spettacolo di luci.
Il gruppo musicale Tellura X interpreta canti natalizi rivisitati e li trasforma in storie misteriose. Al centro delle rappresentazioni che vogliono trasmettere il vero significato e il valore del Natale, c’è il leggendario personaggio Sterzl, che compare anche sullo stemma di Vipiteno e fa parte della millenaria tradizione cristiana del Natale.
Una sorta di Mercatino di Natale, ma in alta montagna, sulla neve, viene proposto sempre da Vipiteno sulla sua stazione sciistica di Monte Cavallo dall’8 al 10 dicembre fra le 11.30  e le 16. Ci saranno vari stand dove assistere alla preparazione del pane, ammirare dimostrazioni di artigianato tipico e scultura di legno, assaggiare prodotti locali, e poi ascoltare cori e grupp musicali che si esibiranno in canzoni natalizie.
Un’altra manifestazione di atmosfera è il  Natale Medievale di Chiusa, dal 25 novembre al 18 dicembre, ogni venerdì, sabato e domenica e l’8 dicembre: luci di candele e fiaccole creano un gioco d’ombre sulle antiche mura della città.
Candela dopo candela si segue la via luminosa attraverso i vicoli della cittadina storica di Chiusa, ben conservati nella loro originale conformazione medievale. In alcuni angoli sembra che il tempo si sia fermato...
Infine, Avvento nella Stube a Colle Isarco (3 e 4 e dall’8 all’11 dicembre) (Stubenadvent): un mercatino di Natale con soli prodotti locali e la presentazione di artigianato tradizionale.

Percorso dei sapori ed escursioni culinarie anche d’autunno
Ma al di là dei golosi eventi clou, è in questa stagione che si può andare ancora alla scoperta dei valori autentici della Valle Isarco grazie a una serie di itinerari tematici ed escursioni guidate.
Per esempio le escursioni culinarie all’insegna delle castagne della Valle Isarco, guidate o individuali, fra Chiusa, Velturno, Bressanone, Novacella: in ogni ristorante si assaggia un piatto diverso e si va a piedi da un locale all’altro (il 21, 22, 28, 29 ottobre e il 4 novembre, prezzi da 40 a 52 euro a persona, con soste in 3 o 4 locali diversi per altrettante portate).
L’iniziativa ‘Il Percorso dei Sapori’, iniziata a luglio per proseguire fino al 30 novembre 2016 (a cura delle Associazioni Turistiche che fanno parte di Valle Isarco Marketing): Fino al 1° novembre ogni lunedì escursione guidata sull’Alpe di Rodengo-Luson alla scoperta di erbe curative, animali del bosco e storie di riti e usanze.
Fino al 25 ottobre ogni martedì  in Val di Funes escursione guidata “Törggelen“ da Tiso a Nave. Degustazione di mele e succo di mela al maso  Mesner. Si passa per frutteti e vigneti, in direzione Guflfeld, per poi arrivare al laghetto.
Sosta in un maso tipico con degustazione del vino novello, castagne e piatti tipici.  Fino al 31 ottobre in Val Giovo, nei pressi di Vipiteno e Racines visita guidata a un mulino con spiegazione di come dal grano si ottiene la farina.
Segue una breve escursione fino al maso Ungererhof a Casalupa.
Visita dell’affumicatoio e del magazzino del formaggio e del pane dell’Ungererhof e dimostrazione della produzione dei prodotti locali. Degustazione dei prodotti e dei succhi fatti in casa.

*APPROFONDIMENTO Il Törggelen
Ma che cos’è davvero questo Törggelen, da Torggl, torchio o pressa per l’uva, parola tedesca che ormai è entrata nel lessico dei turisti, tanto da identificare qualsiasi scampagnata autunnale in un maso dell’Alto Adige?
Le origini della parola non sarebbero però antiche. Solo nel 1866, il volume “Tirolisches Idiotikon” la riporta per la prima volta.
Il significato: “Bere il vino novello in autunno”. Ma la tradizione, quella sì, dovrebbe risalire a tempi ben più remoti.
Il Törggelen è sempre stata un’usanza diffusa tra Bolzano e Bressanone, un’usanza contadina più che gastronomica, amano ricordare gli studiosi di storia locale.
Originariamente si camminava da un maso all’altro per assaggiare il Nuie (appunto, il vino nuovo), le castagne (Keschten) e gli altri prodotti del maso, ma solo da San Martino (11 novembre) fino al completamento della fermentazione (più o meno il 25 novembre).
Tra le ragioni ipotizzate per la primogenitura della Valle Isarco, i paesi e masi sia nel fondovalle che in quota.
Si era formata un’economia di scambio: i viticoltori mandavano all’alpeggio un paio di mucche, e per sdebitarsi in autunno offrivano un banchetto con vino novello ai colleghi di montagna.
E la contadina dava il meglio di sé in cucina.
Inoltre qui, esattamente a Novacella, è il limite settentrionale della vite: infatti, la modesta resa della vendemmia non consentiva al vino di durare più di un anno.
C’era quindi gran voglia e curiosità di assaggiare il Nuie, a base di Schiava, rosso beverino e fresco, e altri vitigni locali. All’inizio, si riunivano al maso solo alcuni amici e colleghi contadini, giù in cantina, per un assaggino e uno scambio di opinioni sull’annata.
Dalle fredde e scure cantine alle accoglienti Stube, dove la massaia rimpinzava tutti con le sue specialità, il passo è stato breve.
Poi, via via, il periodo si è esteso anche a fine settembre e ottobre, quando si può assaggiare il succo d’uva (Susser) nei suoi vari stadi.
Iniziarono ad arrivare anche parenti e amici di città. Assaggi di vino, qualcuno che suona la fisarmonica, robuste porzioni di speck genuino (rigorosamente disteso sul tagliere), Kaminwurzen (salamini affumicati), pane di segale, burro e formaggio di malga (raro, ma speciale è il Graukäse, da consumare condito con cipolle)... e così il Törggelen diventa davvero una festa.
Ecco poi gli Schlutzkrapfen, sorta di ravioli di pasta ripiena di spinaci e ricotta, con parmigiano e burro fuso, e a seguire un misto di carni (carré affumicato, carne salmistrata, salsiccia casalinga), con crauti, canederli e Kren (rafano).
L’apoteosi si raggiunge con i dolci fritti, Krapfen (da non confondere con i bomboloni) con ripieno di marmellata, papavero o pere, frittelle varie come i Tirtlen...
Ma il Törggelen vero, quello doc, dunque, si fa a piedi e solo nelle zone della viticoltura, o poco più in alto fino al limite dei castagneti.

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10/10/2016 Lascia commento
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