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A Linz riapre Höhenrausch significa vertigini d’altezza
Si torna sui tetti a Linz perché ha finalmente riaperto Höhenrausch, un percorso artistico che dalle sale dell’Ok, la casa della cultura dell’Alta Austia, si inerpica, grazie a delle passerelle di legno e a una funambolica struttura in acciaio, sui tetti di Linz, tutt’intorno all’innovativa area del OÖ Kulturquartier, il quartiere dei musei, della cultura, degli eventi più nuovi e sfiziosi della città.
Giunto quest’anno alla sesta edizione, Höhenrausch sarà dedicato a “Altri angeli”.
Si tratta di un percorso tra gli angeli che possiamo incontrare ogni giorno- figure protettive con cui condividiamo l’automobile, strani personaggi che si nascondono nei giardini o immagini esoteriche scoperte in lussuose riviste- anche stravolgendo l’immagine biblica degli angeli.
Sono esposte opere d’arte che raccontano di angeli che lavorano in ufficio, di angeli nascosti nei pianoforti o con tanto di imbraco e caschetto, appesi ad una corda.
Tra le opere d’arte più significative ci sono “Angels with dirty faces”, le foto del croato Igor Grubič dedicate agli angeli dalla faccia sporca, i minatori serbi impegnati in un lungo sciopero tra il 2004 e il 2006, “Die Engel der Welt”, gli angeli del mondo, una serie di fotografie dello svizzero Peter Wüthrich ispirate a libri e lettori, e l’installazione „Flying Angels“, angeli stilizzati capaci di volare sui visitatori. Ma non basta.
C’è anche il „Klanggarten“ di Josef Baier, il Giardino dei Suoni, dove diventare celestiali suonatori di arpe, gong e violini dalle forme inattese, c’è il „Flügelengel“, l’angelo volante dell’austriaco Georg Nussbaumer, un emozionante pianoforte capace di muovere le ali, e c’è „Wooden mirror“, un’opera dello statunitense Daniel Rozin creata con 830 tavolette di legno che si muovono, seguendo le ombre di chi sta nella stanza, disegnando dei volti.