Viaggio d’autunno, poesia del Salento - Sotto il segno della dieta mediterranea
Patrimonio UNESCO.
Viaggio d’autunno in Salento alla scoperta di sapori e luoghi dove la vita scorre lenta al ritmo dei canti d’amore della pizzica melodica.
Spenti i riflettori sulle spiagge affollate e la movida, l’autunno è la stagione ideale per meditare e scoprire il Salento più autentico, viaggiando sotto il segno della Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco, tra, olio extravergine di oliva vino e mandorla.
Questo tour è stato sperimentato con successo da un gruppo di giornalisti nazionali e internazionali nel corso del 41mo educational organizzato da Carmen Mancarella, direttrice della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge www.mediterraneantourism.it.
PRIMA TAPPA CEGLIE MESSAPICA, CAPITALE DELLA DIETA MEDITERRANEA
Il profumo del biscotto appena sfornato nei forni di pietra ci richiama a Ceglie.
Siamo nel piccolo grande forno di Allegrini, Allegrinitaly, dove con uova zucchero e mandorle rigorosamente del luogo si prepara il biscotto più sano e buono del mondo, con un cuore di marmellata di ciliege.
“Il biscotto”, dice il signor Allegrini, “è come se fosse un monumento di Ceglie, come una pietra della chiesa madre o un vaso greco antico.
Fa parte della nostra storia”.
Ogni famiglia ha i suoi segreti per prepararlo e si vanta di detenere la ricetta originale. In realtà il biscotto con i suoi piccoli segreti e le varianti è buono dappertutto.
Che sia ripieno di marmellata di ciliegie o di amarene vale un viaggio.
Come le ricette fatte in casa: le bombette, le pittule condite con la ricotta forte, le verdure selvatiche…
E’ da questa straordinaria tradizione culinaria che sono nate ben 60 trattorie, osterie, ristoranti su appena 25mila abitanti, che richiamano ogni sera golosi da tutta Italia. Ognuna ha la sua specialità.
E per sedersi a tavola, bisogna prenotare con largo anticipo.
LA MED COOCKING SCHOOL
Espressione della grande tradizione culinaria di CEGLIE è oggi la Med Coocking School, la scuola internazionale di gastronomia, scelta da Gualtiero Marchesi come unica sede del SUD ITALIA DI ALMA.
Qui si ritrovano giovani desiderosi di intraprendere la ormai prestigiosa carriera di chef, ma anche semplici appassionati per seguire i corsi base, che sono sempre più richiesti e gettonati. Su questa scuola, ospitata nel cuore del centro storico, ci ha scommesso e investito tanto l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Caroli, che è stato in grado di catalizzare partner internazionali come Beko.
Ad avviare l’idea del progetto è stato Angelo Ricci, padre di Antonella del famoso Al Fornello. Lo chef Antonella Ricci ha incantato i giornalisti con una lezione di orecchiette della Med coocking school.
Ha scritto il padre Angelo come si legge all’ingresso della scuola: “La mia terra è una miniera a cielo aperto di prodotti e cultura enogastronomia, posto ideale per una scuola di cucina”.
E nel rispetto del chilometro zero e della terra, gli ingredienti che i provetti chef utilizzano durante i corsi vengono dal giardino e dai vigneti coltivati accanto al Comune: un terreno abbandonato trasformato oggi in un orto urbano.
Espressione dei saperi gastronomici di CEGLIE è il FOOD FESTIVAL.
I primi di agosto le vie del centro storico si animano di chef stellati che coinvolgono il pubblico nella preparazione dei piatti mentre la musica scandisce tutti gli incontri e scorre nei calici il buon vino di Negroamaro del Leccese, di primitivo di Manduria e la Verdeca della vicina Locorotondo doc.
Ma se è ormai da anni che si parla di Ceglie come l’imperdibile tappa golosa della Regione Puglia, custode dei saperi della dieta mediterranea, una novità in assoluto è il rinnovamento culturale che la città vive negli ultimi anni.
Sono state aperte al pubblico le Grotte di Montevicoli, un susseguirsi di suggestioni tra stalattiti e stalagmiti che la natura ha creato nel corso di millenni
Passeggiando per il centro storico dalle bianche case e i ricchi palazzi gentilizi, si arriva al castello ducale dove hanno sede la Pinacoteca Emilio Notte, uno dei massimi esponenti del futurismo italiano, che è nato proprio a Ceglie e che a Ceglie ha donato il suo famoso crocefisso e la Biblioteca Pietro Gatti.
Vi sorprenderete a scoprire, al primo piano del castello, i giovani chiacchierare e fare ancora ricerche (nonostante l’avanzata di internet) tra gli antichi libri di pergamena e le tantissime enciclopedie e titoli dei migliori autori della letteratura italiana e straniera.
Altri pilastri del polo museale sono il Museo archeologico, dove sono esposti i più raffinati vasi della civiltà greco-messapica, provenienti anche da collezioni private e il Museo di Arte contemporanea che viene utilizzato anche per laboratori.
Tutti questi gioielli di Ceglie, nel rispetto della migliore tradizione cegliese fanno parte del sistema museale Gusto d’Arte.
CEGLIE RAFFINATO STILE DI VITA
Il gusto di Ceglie, la sua eleganza, le campagne e il centro dove si riscopre l’arcaico, hanno richiamato intellettuali e facoltosi manager da ogni parte d’Italia e del mondo che hanno fatto di Ceglie la loro dimora ideale. Ceglie è stata paragonata alla nuova Capalbio dove le persone più eleganti conducono uno stile di vita raffinato, godendo dell’energia che promanano le pietre secolari e gli ulivi millenari.
MELENDUGNO CITTA’ DEL MARE E DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
Dopo una stagione estiva da tutto esaurito, dove è stato sfiorato un milione di presenze, il nostro viaggio approda a Melendugno: tra mille luci colorate e i suoni della banda a fine estate si festeggia San Niceta, un martire venuto dall’Oriente raffigurato a cavallo.
Il sindaco, Marco Potì, gli dona le chiavi della città, si aprono i festeggiamenti, un brindisi alla gioia di vivere e stare insieme.
Le luminarie si accendono a ritmo di musica. Sono impalcature di legno sospese nel cielo o appoggiate alle case, che con i loro ghirigori e le mille lampadine si ispirano al barocco leccese.
Melendugno, famoso per le sue cinque marine (Torre dell’Orso, Torre Sant’Andrea, Roca, San Foca e Torre Specchia Ruggeri) detiene il 4 per cento della produzione regionale di olio extravergine di oliva.
Ma vanta anche un’immensa distesa di ulivi secolari dove tra poco inizierà la raccolta delle olive e i frantoi lavoreranno incessantemente notte e giorno.
ACAYA LA CITTA’ IDEALE DEL RINASCIMENTO
Tappa golosa nella locanda Trattoria Acaya di Oliviero Carlino, l’oste poeta. Acaya è una storia nella storia: quando l’uomo del Rinascimento si sentiva misura di tutte le cose, Giangiacomo dell’Acaya la progettò, bella e razionale con il suo grande castello e le vie perfettamente perpendicolari, contrapponendola al disordine dei borghi medioevali.
Valgono un viaggio la città e la Trattoria Acaya, campione per diverse settimane alla Prova del Cuoco, il noto programma di Rai 1 condotto da Antonella Clerici, per degustare la taieddha, tipica pietanza salentina con riso patate e cozze e le orecchiette di Sant’Oronzo, al sugo e uno strato di mozzarella dorata al forno.
E ad Acaya approda la poesia: è diventato un appuntamento impedibile l’evento vino e poesia, tutti gli anni i primi di settembre dove autori e musicisti si incontrano per confrontare e lasciarsi rapire dalle poesie d’amore di Giovanna Politi e il bel canto di Rosanna Mancarella.
Giovanna Politi è una poetessa che ha oltrepassato le barriere delle parole, trasformandole in emozioni.
Rosanna Mancarella, dall’estensione vocale che va da mezzo soprano a soprano, canta con una voce piena, calda, emozionante dalle mille sfumature e va dritta al cuore di chi l’ascolta. Ha calcato le scene di più famosi teatri dal San Carlo di Napoli alla Scala di Milano al Konzerthaus di Belino…
GUAGNANO
I profumi della vendemmia ci spingono a Guagnano nelle Terre del Negroamaro, sette grandi cantine su appena 6mila abitanti che esportano vino in tutto il mondo.
In autunno, il mosto è già nei tini e tutta la città si prepara a festeggiare la Madonna del Rosario il primo week end di ottobre che chiude in bellezza la vendemmia ed è di buon auspicio per l’inverno e il vino che nascerà dalle botti.
L’amministrazione guidata dal sindaco, Fernando Leone, ha costruito intorno all’economia del vino un grande evento: Premio Terre del Negroamaro, di scena l’ultimo venerdì di agosto: una kermesse che vede premiati sulla piazza di Guagnano, professionisti, attori e cantanti famosi che hanno contribuito in modo determinate allo sviluppo del Salento.
Da non perdere una visita al Museo del Negroamaro, a due passi dalla chiesa madre, dove si possono ammirare gli attrezzi dei vignaioli di una volta.
Fa da colonna sonora alla nostra visita il poeta-cantautore Mino De Santis. Le sue canzoni - poesie sono pennellate di vita quotidiana ed esprimono il lento incedere della vita nel Salento, il dolore di vedere un figlio partire e la grande ironia dedicata alle classi cosiddette radical chic.
E Guagnano guarda con fiducia ai giovani artisti salentini.
Hanno sempre più successo i quadri di Arianna Greco composti esclusivamente con i vini dal Negroamaro al Barbera…
Invecchiano come nel Ritratto di Dorian Gray e sono ormai così ricercati da diventare un film: l’Arte enologica.
Guarda alla tragedia dell’immigrazione il cortometraggio FARIDA prodotto da Maria Irene Vetrano, giovane attrice sceneggiatrice che ha raccontato due storie vere, l’una a lieto fine di integrazione (quella di FABIEN) e l’altra triste (la morte di una bimba siriana su un barcone della disperazione Farida).
Il corto è approdato anche al recente Festival internazionale del CINEMA di Venezia, nella sezione Migrarti, dove ha riscosso il plauso della critica. Vi hanno collaborato anche l’Associazione culturale Anelito Invisibile con il sostegno del Mibact.
Girato tra Guagnano, Porto Cesareo, Leverano e Roma, ha ottenuto il patrocinio
dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, dell’Ente “Marina Protetta di Porto Cesareo”, dei Comuni di Guagnano e di Porto Cesareo, delle Associazioni “Ciao Onlus” di Roma e “Un genitore per amico” di Prato.
Alla realizzazione del progetto hanno contribuito l’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo II” di Roma (in particolare i genitori della 3 B), la Capitaneria di Porto Cesareo e Gallipoli, e professionisti e artisti salentini .
Ma dopo questa riflessione sulla tragedia dell’immigrazione, guai a lasciare Guagnano senza fare una tappa nella cantina San Donaci, che si trova ad appena sei chilometri.
Vi conquisteranno i suoi vini corposi di negroamaro e i suoi rosati vivaci, quasi frizzantini ideali per cocktail e quattro chiacchiere tra amici anche prima di cena.
IL SALENTO DELLA SOLIDARIETA’
La pizzica scorre incessante nei calici che si versano alla Festa della Solidarietà, andata in scena a Serrano il 17 settembre scorso per sostenere Amatrice e le popolazioni colpite dal terremoto.
23 Pro Loco si sono unite per dar vita a un grande evento e raccogliere i fondi cui hanno partecipato anche i giornalisti.
Sul palco si sono alternati i migliori gruppi musicali, mentre negli stand i volontari delle pro loco servivano le pietanze tipiche delle loro sagre: pittule, morsi (pane raffermo fritto girato nella verdura e nei legumi), pummitori scattarisciati (pomodori saltati nell’olio e cipolla), peperoni con la mollica di pane, doppiette di melanzane (melanzane panate con un cuore morbido di prosciutto e formaggio)...
Una riproduzione in grande stile di quello che accade tutte le sere d’estate nel Salento, dove si balla la pizzica e si condivide con i salentini la gioia di vivere in uno dei territori più belli del mondo, divenuto, non a caso, la meta più ambita delle vacanze italiane.
CEGLIE SISTEMA POLO MUSEALE GUSTO D’ARTE
Il Sistema Gusto d'Arte è un polo museale costituito dal MAAC (Museo Archeologico e di Arte Contemporanea), la Pinacoteca Emilio Notte e la Biblioteca Pietro Gatti (situate all'interno del maestoso ed incantevole castello ducale), La Med Cooking School di Ceglie Messapica (Scuola Internazionale di Gastronomia), gli Orti Urbani e le Grotte di Montevicoli Ceglie Messapica.